Capitolo 6

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Il giorno dopo avevo proposto ai ragazzi di andare in discoteca, giusto per passare una serata insieme dopo tanto tempo e per lasciarci alle spalle tutto ciò che era successo nei giorni precedenti; in sostanza dovevo ubriacarmi almeno un po e ballare fino allo sfinimento. Erano tutti d'accordo quindi ci saremmo trovati a casa nostra per le 22.30.

Una volta uscita dalla doccia mi asciugai i folti capelli mettendo quanti più oli possibili pur di evitare l'effetto crespo e cercando di renderli decenti facendo dei boccoli con la piastra. Mi truccai stupendomi della precisione con cui avevo messo l'eyeliner e il rossetto rosso scuro senza fuoriuscire dai bordi o fare degli obbrobri sugli occhi diventando, poi, un panda multicolore.

Fin quando ero riuscita a truccarmi senza creare casini era tutto okay. La parte tragica era decidere cosa mettermi...

Non ne avevo la più pallida idea, cercavo disperata e frustrata dentro l'armadio cercando di trovare qualcosa di fattibile da indossare per andare in discoteca. Non ci andavo spesso quindi non ero esperta, chi meglio di Amily lo era?

Al terzo squillo sentii la sua voce squillante dall'altoparlante.

-Amber! Tesoro cosa succede? Aspetta, non sai cosa metterti giusto?- Disse lei tutto in fretta senza lasciarmi parlare. Soffocai una risata e di nuovo senza chiedermi nulla o lasciarmi parlare disse che stava arrivando.

Si erano fatte le 21.30 e avevo solo un'ora o poco più prima di andare quando sentii il campanello suonare e ancora praticamente in mutande ma con trucco e parrucco conciato scesi le scale per andare ad aprire la porta con tanto di scivolata finale. Aprii la porta rivelando una Amily vestita di un abito rosso ricoperto da un leggero strato di pizzo e delle scarpe nere lucide, era bellissima e quegli occhi marroni così grandi la rendevano ancora più affascinante.

Dopo averla squadrata la trascinai di sopra per poi buttarla dentro la mia camera e posizionarla davanti l'armadio. Qualche minuto e vestito dopo finalmente Amily uscì la testa da quella che sembrava una cabina armadio piena di indumenti futili con un vestito. Strano ma vero.

Non sapevo nemmeno di averlo ancora, era da moltissimo tempo che non andavo in discoteca quindi altrettanto tempo che non mettevo tacchi e quant'altro.

Quel vestito era diventato importantissimo da quella serata un po maledetta passata con uno dei ragazzi. Era un vestito semplice, nero fino a metà coscia con un velo di pizzo che copriva il collo, delle decolletè rosse giusto per dare un tono di colore e un anello abbinato ad esse. Mi vestii subendo le pacche sul sedere da parte di Amily che non la smetteva di dire quanto quel vestito mi fasciasse bene e mettesse in risalto le curve dei miei fianchi, cosa che io odiavo. Dopo quella che sembrava una vita finalmente finimmo di prepararci e di dare gli ultimi ritocchi al tutto. Misi il mio cappotto rigorosamente nero e presi la pochette mettendoci dentro il telefono e qualche moneta. Ero ansiosa.

Ci affrettammo a scendere le scale dato che dalla nostra camera si sentivano le lamentele dei ragazzi su quanto fossimo lente a prepararci.

Una volta poggiato il piede sull'ultimo gradino della scalinata in pietra ci fu un silenzio improvviso e, dato che io ed Amily eravamo concentrate sulle nostre scarpe tentando di non cadere, alzammo di scatto la testa per capire cosa avesse provocato quel silenzio. La causa eravamo proprio noi.

Erano tutti presenti alla fine delle scale e ci stavano squadrando come si squadra il cielo cercando una stella cadente nella notte di San Lorenzo, guardai tutti negli occhi: chi guardava la mia amica come Louis, Niall e Liam e chi guardava me come Zayn ed Harry. Okay mi sentivo molto in imbarazzo.

Guardai Harry dritto negli occhi cercando di capire se la sua espressione fosse sorpresa o disgustata o altro. E io l'avevo vista, avevo visto quella cazzo di tristezza raffreddare i suoi occhi, ma ciò che era peggio era che io sapevo il fottuto motivo. Io ero il fottuto motivo. Sapevo che quel vestito era molto importante per lui ed ero stata una stupida a decidere di metterlo, ma era "acqua passata". Parole sue. Senza troppi indugi ci mettemmo in macchina decidendo di andare al Cielo Club, nel quartiere di New York, una delle più grandi e divertenti discoteche del quartiere. Tanto divertente quanto costosa, $35 senza distinzione tra uomini e donne come invece accade alla Greenhouse ad esempio. Ci ritrovammo davanti quel locale esageratamente enorme ed io, volendo la mia libertà cominciai a parlare.

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