-XII-

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La nostra ultima cena in Florida. Ha iniziato a diluviare e non accenna minimamente a smettere; le previsioni del tempo hanno detto che pioverà anche tutto domani così si è deciso di partire domani, dopo la colazione invece che tra due giorni. Francamente non mi importa un granché se non per il fatto che qui sono a stretto contatto con Russell il che, per quanto possa essere a tratti imbarazzante, mi piace parecchio. Oggi pomeriggio sono stata sotto la doccia per un'ora dopo che se n'è andato, seduta sul pavimento sotto l'acqua scrosciante a fantasticare e a godermi quell'assurda sensazione che ho sempre addosso dopo il sesso con lui, come di aver appena fatto il sogno più bello della mia vita e di non capire se sono sveglia o no. Quando sono scesa di sotto erano tornati tutti e mia madre, Annalise e Vivian stavano preparando la cena. Ho evitato accuratamente di farmi beccare da loro e sono sgattaiolata in soggiorno dove c'erano Michael e mio padre che discutevano animatamente del museo e Ben imbambolato davanti al televisore. Sorpassati anche loro che fortunatamente non si sono accorti di me, mi stavo per rintanare nella sala da tè maledicendomi per essere scesa al piano di sotto e per non essere tornata su subito, quando sono andata a sbattere contro Russell che stava tornando dal bagno vicino alle scale per la taverna, dopo la sala da tè.
Siamo rimasti immobili a fissarci, io con la faccia dell'animale che sta per essere investito, lui con un ghigno ironico. Mi è passato oltre senza dire una parola e mi ha dato una pacca sul sedere.

Dicevo, stiamo consumando la nostra ultima cena a casa Frost e le cose non stanno andando per niente bene, almeno per me: Michael ha aperto una bottiglia di vino speciale e ci stanno dando parecchio dentro tutti. Niente di particolare, se non fosse che Annalise è chiaramente brilla e continua a strusciarsi su Russll il quale la asseconda e anche ben volentieri pare. Ovvio, è suo marito, che c'è di strano? C'è che sono gelosa! Sento crescere dentro sempre di più uno schiacciate senso di furiosa gelosia. Razionalmente so benissimo che è una reazione alquanto stupida, ma il mio raziocinio ha esalato l'ultimo respiro ieri notte su quel pontile. Gli lancio delle occhiate di fuoco che non coglie perché troppo impegnato con quella figa di legno. Vorrei tanto potermi alzare in piedi sulla sedia e mettermi a urlare. E invece me ne rimango ferma senza alzare gli occhi dal piatto pregando che tutto finisca in fretta.
Verso le undici siamo ancora qui seduti ma Ben sta per addormentarsi e allora mi offro per accompagnarlo a letto, ringraziando tutte le divinità per avermi donato la possibilità di fuggire. Benjamin dorme su un lettino pieghevole nella stessa stanza dei genitori, almeno così avrò la certezza che non scoperanno con il figlio a pochi metri da loro.
Quando torno di sotto mi piazzo sul divano e da qui ho la chiara visuale dei due, seduti al tavolo poco più in là. Lei gli ha appoggiato una mano sulla gamba e tutti ridono e fanno casino. Provo a far finta di niente, a giocare con la PSP che Ben ha lasciato sul tavolino, ma continuo a far morire il personaggio perché invece di guardare lo schermo guardo Annalise fare la mogliettina innamorata con Russell. Ma come può stare al gioco dopo tutto quello che ha detto su di lei? È solo una sceneggiata mentre in cuor suo non vede l'ora di andarsene? O è così arrapato da farsi andare bene tutto? O forse sono io ad essere una pazza gelosa, dopotutto lei è la donna che ha sposato, la donna con la quale ha avuto un figlio. Io? Io non sono che una bella scopata per lui. Questa consapevolezza mi fa male. Troppo male.
Spengo il videogioco e saluto prima di correre su in camera mia. Quando entro e mi chiudo la porta alle spalle, ho gli occhi umidi. Mi butto sul letto. Sono un'idiota! Che non sa neanche divertirsi un po' senza innamorarsi. E una povera illusa anche. Ma a cosa pensavo? Che Russell avrebbe mollato la moglie per me? E Benjamin poi? Tutte fantasie di una ragazzina, quello che sono io ai suoi occhi, una ragazzina. Forse anche un po' stupida, sicuramente molto troia. Chissà quante amanti s'è fatto nel tempo! Io devo essere l'ultima di una lunga lista. E poi il bastardo torna a casa dalla mogliettina che tanto disprezza ma che gli cucina la cena e gli lava i vestiti! E come fa a guardare suo figlio negli occhi?
La mia mente è tutta un'intricata matassa di pensieri che oscillano tra il senso di colpa, la rabbia, l'odio. L'amore.

Apro gli occhi e c'è una luce accecante. Mi sono addormentata senza accorgermene lasciando la luce accesa. La spengo e guardo l'orologio led che segna le due e mezza. Devo aver dormito a bocca aperta perché sul cuscino c'è una macchia umida e fatico a deglutire. Sono ancora vestita tra l'altro. Dopo essermi messa il pigiama decido di scendere di sotto per bere un po' d'acqua. Mentre entro in cucina sento che dal soggiorno provengono dei rumori strani e mi prende il panico credendo che ci siano i ladri. Non sarebbe la prima volta che i ladri entrano in casa Frost.
Mi avvicino pian piano e nella fioca luce della televisione accesa senza volume, scorgo le sagome di Annalise e Russell seduti sul divano. Russell a cazzo di fuori e Annalise chinata a lavorarselo. Erano meglio i ladri. Mi devo mettere una mano sulla bocca per non urlare. Vorrei andarmene ma rimango ad osservare nascosta dietro lo stipite della porta, come quando si passa di fianco ad un incidente e non si può fare a meno di fissare nonostante il profondo orrore.
Improvvisamente Russell alza lo sguardo e mi vede. Non dice niente, non fa niente, continua solo a guardarmi mentre la moglie glielo succhia. Non riesco a respirare, mi sento le gambe molli come la gelatina alla mela che c'era per cena; osservo come Russell piega la testa all'indietro cercando di non fare rumore mentre schizza nella bocca di Annalise.
Faccio un passo indietro, poi un altro e un altro ancora finché non mi accorgo che sto correndo su per le scale. Arrivo davanti alla mia porta e nonostante l'agitazione riesco a chiuderla silenziosamente. Nella mente ho gli occhi di Russell stampati a fuoco, due pozzi neri e scintillanti che mi scrutano nel silenzio della notte.

Playing DangerousWo Geschichten leben. Entdecke jetzt