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Siamo di nuovo in viaggio. Non ho seguito Russell nei bagni dell'autogrill, la mia razionalità me l'ha impedito. E se da una parte sono grata di questo, dall'altra sono tutta bagnata e scossa da brividi interni.
Con la scusa della nottata insonne, sono riuscita a salire in macchina con i miei e mi sono messa immediatamente le cuffie.
Il paesaggio scorre veloce davanti ai miei occhi, veloce quasi quanto i miei pensieri che mi si presentano sottoforma di immagini che sembrano uscite dalle pagine di Tope bagnate, dove la topa bagnata è la mia e lo stallone di turno è Russell che mi fotte come non ci fosse un domani....

"...Maggie..."

"Maggie, svegliati! Siamo arrivati"
Mia madre mi sta scuotendo una gamba. Apro gli occhi e la luce mi acceca.
"Dai scendi che siamo arrivati" dice smontando dalla macchina.
Ho ancora le cuffie addosso ma la musica non c'è più, infatti il mio telefono si è scaricato del tutto e spento. Sono intorpidita, ho fatto un sogno che non ricordo ma che mi ha più stancata che riposata. Appena metto un piede fuori dalla macchina sento il profumo del mare e della Florida, che meraviglia! Sono circa le undici e mezza e fa un caldo bestiale; la casa dei Frost è una villa bianca piuttosto grande, in perfetto stile coloniale, in perfetto stile profondo sud.
I signori Frost vengono ad accoglierci mentre stiamo scaricando le valigie. Salutano prima i Reed ovviamente poi vengono verso di noi: "Steve! Kathrin! Che piacere rivedervi" dice Michael Frost spegnendo la sigaretta. È un gran fumatore da più di vent'anni e nonostante ciò non ha mai avuto nessun problema di salute. Il clima della Florida, dice sempre lui.
"E c'è anche la piccola Maggie" dice venendomi incontro.
"Beh non più tanto piccola, adesso hai diciotto anni vero?" mi domanda Vivian Frost. E mi stritola in un abbraccio.
"Eh già" rispondo semplicemente.
L'ho già detto, per me sono come dei nonni adottivi, ed è da quando sono nata che ogni 4 luglio veniamo qui. In passato scendevamo anche per il Natale ma poi non so perché abbiamo smesso.

Siamo tutti nell'enorme giardino sul retro per la tradizionale grigliata di pesce, nonostante il caldo si sta bene perché ci sono dei grandi alberi che proiettano le loro ombre proprio dove sono posizionati i tavoli e la griglia.
Io sto giocando a palla con Ben: "Domani andiamo alla spiaggia vero?" mi chiede fermando la palla.
"Non lo so, devi chiedere alla tua mamma"
"Ma lei dirà che è stanca e che non ha voglia"
"Beh, tu chiediglielo lo stesso. Vedrai che in un modo o nell'altro ci andiamo" gli dico stizzando un occhio e lui mi sorride ricominciando a giocare.
Faccio finta di niente ma mi sento lo sguardo di Russell addosso, ogni volta che lo guardo lui sta guardando me. Ma come fanno tutti a non notarlo?
Lo sento quasi come una presenza fisica, come se potesse toccarmi con gli occhi. Che razza di disagio mi provoca! Mentre mi guarda giocare con suo figlio si immagina chissà che cosa. Mi ripugna e attrae al tempo stesso. E in questi giorni dovrò stare molto attenta se non voglio che finisca in un certo modo anche se...
"Attenta!"
Il pallone mi arriva dritto in faccia.
Benjamin scoppia a ridere mentre il dolore mi fa lacrimare gli occhi: "Maggie! Ma ti sei addormentata!" mi urla correndomi incontro.
"Ti sei fatta male?"
Io mi tengo il naso dolorante: "Eh insomma" mi guardo le dita e sono macchiate di sangue.

"Cos'hai combinato, Benjamin?!" strilla Annalise appena mi vede con la mano premuta sul naso.
"È colpa mia, mi sono distratta e la palla mi è finita in faccia" dico io afferrando un tovagliolo. Mi stanno fissando tutti ma solo per Annalise sembra che sia successa una catastrofe. Benjamin ha la faccia di uno che sta per scoppiare in lacrime, mentre io tento di rassicurare la madre urlante. Ma ecco che lui si mette a piangere e scappa in casa.
Russell si alza: "Devi sempre fare queste scenate vero?" le dice alzandosi per seguire Ben.
Vivian cerca di calmare la figlia in un generale clima di imbarazzo: "Vado in bagno a sciacquarmi" dico e me la filo di corsa.
Mi guardo allo specchio: il naso è un po' gonfio ma ha già smesso di sanguinarie. Mi sto bagnando la faccia con l'acqua fresca quando sento bussare: "Stai bene, Maggie?" è la voce tremante di Benjamin.
Io apro la porta ed è lì davanti con suo padre: "Ma certo che sto bene, Benji! Non è successo niente" gli scompiglio i capelli.
Il suo viso si illumina: "Credevo di averti fatto male"
"Ma no, non preoccuparti" gli sorrido.
"Sai? Papà ha detto che ci porta lui al mare domani" dice già felice di nuovo.
"Oh..." guardo Russell che in quel momento emana un'aura da padre modello, "bene"
"Benji tu vai fuori che mi devo mettere d'accordo con Margaret"
"Va bene" e corre fuori saltellando.
"Hai visto?" mi chiede Russ appena Benjamin sparisce dalla visuale, "te l'ho detto che Annalise è un'isterica"
Io non so cosa dire e mi limito ad annuire debolmente. Mi afferra il mento all'improvviso: "Fa vedere" mi solleva la testa e mi guarda il naso.
Ha il viso a pochi centimetri dal mio, sento il suo respiro sulle guance.
Gli vorrei afferrare le spalle e baciarlo ma lui si allontana di scatto: "Stai bene, non c'è niente di rotto. Allora domani andiamo in spiaggia. Per le quattro" detto questo si volta e si dirige verso il giardino, lasciandomi parecchio interdetta.

Playing DangerousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora