Capitolo quarantadue

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Sospirai cercando di riprendermi e domandai -Come fai a sapere che cerca proprio me?-.
Una piccola fiamma di speranza che io non c'entrassi niente si accese nella mia testa ma fu congelata dal breve silenzio che seguì, poi Louis disse
-Non hai letto il mio messaggio, vero?-

Mi sentì come una bambina sorpresa con le mani nella marmellata e lui interpretò la mia esitazione correttamente,continuò -Ti ho scritto che è venuta qua una ventina di minuti fa a chiedermi dove ti trovi-

-Va bene, allora vengo-.

Presi una borsa e ci infilai dentro le cose necessarie, Am spalancò la porta -Tutto bene?-

-Sì...be', insomma- risposi prendendo una sciapa -In realtà ho un piccolo problema e devo andare da Louis-

-Se vuoi ti accompagno, ho fissato con Liam tra un'ora da lui-.

Mi voltai a guardarla, abbassò gli occhi e arrossì. Le sorrisi -Allora voi due vi frequentate seriamente?-

-I-Io spero che per te non sia un problema!- scrollò le spalle, i lunghi capelli scuri ondeggiarono intorno alla sua schiena. Feci un passo avanti e la strinsi forte in un abbraccio -Am, conosco bene Liam...spero che il fatto che sia il mio migliore amico non vi crei problemi-

-No, assolutamente- rispose lei seria
-Pensavo ti desse fastidio-.

-Mi faccio una doccia, ci vediamo giù tra poco okay?-dissi afferrando la trousse, lei mi sorrise e uscì.

Andai sotto il getto dell'acqua e mi persi pensando a quale motivo avesse spinto Lottie a venire a cercarmi persino in Irlanda, la questione era chiusa da tempo ormai.

Lavai via lo shampoo e andai ad asciugarmi, decisi di non truccarmi e mi misi un paio di jeans, una felpa e le Adidas.

-Dove andate?- chiese Harry, anche lui era in procinto di uscire...sul dito roetava la chiave della sua auto. La guardai e poi Am rispose -Facciamo un salto da Liam-.

Lui si accigliò, evidentemente aveva capito che c'era altro sotto, ma io lo salutai sventolando la mano. Mi afferrò per un braccio piantandomi gli occhi verdi nei miei -Cos'è successo?-

-Niente che ti riguardi, al momento- risposi acida.

Lui serrò la mascella contrariato da quella risposta,sempre guardandomi si rivolse ad entrambe -Avete bisogno di qualcosa al supermercato?-

-Uhm io sì- rispose Am -Hai presente il succo che bevo?-

Mio fratello annuì e ci sorpassò furioso, lo guardai aprire il cancellino e sbattere la portiera della macchina.
Am mi guardò preoccupata ma dissi
-Andiamo, non preoccuparti-.

Quando salimmo appoggiai la testa al finestrino freddo e chiusi gli occhi, sentì il suo sguardo pensieroso posarsi su di me ma lo ignorai. Ci fermammo ad un semaforo e parlò
-Val, io...non volevo che tu e tuo fratello litigaste così, ti giuro che non era una cosa che ti nascondevo serenamente-.

Aprì gli occhi -Non è colpa tua, in fondo, è lui mio parente e Liam mi conosce da anni...magari Louis avrebbe potuto dirmelo ma avrebbe anche peggiorato la situazione che c'è tra lui e mio fratello-.

Lei annuì -Spero che tu non sia arrabbiata con me-

-Non lo sono- risposi sinceramente. Lei non aveva nessuna colpa, non era tenuta a raccontarmi cose che non la riguardavano.

Mi passò in mente Niall, perché avevo la sensazione che Amelie e lui si fossero conosciuti già prima di incontrarsi insieme a me?

Niall mi aveva detto di essere stato amico con Bryana e Am mi accennò qualcosa a riguardo del loro gruppo, perché stavano omettendo certi particolari?

Avevo il presentimento che, nell'anno in cui io mi ero chiusa in camera a studiare per questa borsa di studio, qua fossero successe più cose di quanto potessi immaginarmi.
Eppure Niall misembrava un ragazzo sincero e aperto, se taceva su determinati argomenti non si fidava di me...

Ma chi ero io per pretendere che lo facesse? Ci conoscevamo da molto poco e anche io mi ero sbottonata il giusto con lui. Mi si chiuse lo stomaco al pensiero, chissà se sarei mai riuscita a fidarmi di qualcun altro così tanto.

Arrivammo in quel momento di fronte alla casa di Liam, lei suonò il clacson e mi salutò.

-Chiamarlo era troppo semplice?- risi aprendo lo sportello, lei alzò le spalle e si unì alla risata -Non è più romantico così?-

Scossi la testa e chiusi, Liam aprì il portone e rimase un attimo a guardarmi, mi tirò delicatamente dentro l'appartamento e in una frazione di secondo mi sussurrò -Stai attenta Val, è davvero molto nervoso- si morse il labbro -A dire la verità non mi piace affatto l'idea di lasciarvi qui da soli-.

Posai una mano sul suo bicipite -Non preoccuparti, se succede qualcosa ti chiamo...vai a divertirti con Am!-. Lui uscì ancora sovrappensiero e chiusi il portone.

Nella casa calò il silenzio, interrotto soltanto dal frusciare delle foglie mosse dal vento all'esterno.

-Louis?- chiamai piano, nessun rumore. Salì timidamente le scale tenendomi al corrimano, i miei passi rimbombavano nella casa che sembrava deserta.
Quando fui nel corridoio, vidi la porta di camera sua aperta. Bussai piano sul legno e lui sobbalzò, era seduto sul letto chinato su qualcosa.

-Scusami- dissi arrossendo, lui ripose ciò che aveva in mano e si alzò -Non credevo che saresti venuta davvero-.

Incrociai le braccia offesa -Pensi che sia una che non mantiene la parola?-

-No, io non volevo dire questo- si passò una mano tra i capelli -Credevo avessi impegni con Niall oppure che lo avessi detto per farmi contento-. Sbuffai e dissi -Perché non scendiamo? C'è più luce in salotto-.

Mi raggiunse e ci sedemmo sul divano, lui accese la tv.

-Ti ha detto cosa vuole da me?- chiesi abbracciandomi le gambe, sfilai le scarpe.

-No- disse sommessamente -Ma ho una brutta sensazione, anzi, certezza-

-Cosa?- dissi incerta

Louis non rispose ma indicò la cucina, passando non avevo rivolto gli occhi alla stanza: sul pavimento, vicino al frigorifero,c'erano due valigie.

What a stupid little thing to doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora