Capitolo diciassette

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Indossai la divisa del ristorante mentre la musica cominciava a diffondersi in sottofondo, Ginevra mi passò il blocco per le comande, io me lo feci scivolare nella tasca del grembiule.

Andai ad aprire le porte, sistemai i tavoli fuori sotto la tettoia e spostai i vasi pieni di fiori verso il muro.

A metà serata vennero a dirmi che il mio cellulare non aveva smesso di suonare un secondo negli ultimi dieci minuti, mi scusai e corsi ad a spengerlo. Ero stata una stupida a tralasciare una cosa così importante, feci scorrere il dito sullo schermo ignorando gli avvisi di chiamate perse da parte di Harry e Liam.

Proprio mentre stavo per premere il tasto di spengimento squillò nuovamente, entrai nel bagno socchiudendo la porta alle mie spalle e risposi a bassa voce -Liam? Sono a lavoro, è successo qualcosa?-

-Val! Scusami tanto!- esclamò lui dall'altra parte del telefono -Ti cercava tuo fratello e sai com'è fatto quando non ti trova...-

-Puoi dirgli che sono qua, per favore?-

-Ma certo! E scusa ancora!- sorrisi riattaccando, Liam dall'esterno sembrava un ragazzo duro e freddo ma dentro aveva un cuore tenero.

Tornai in sala, era piena di gente e in un attimo mi scordai della chiamata.

*

-Quando ho il prossimo turno?- chiesi quando tornai a mettere i miei abiti, infilai il giubbotto mentre Alec, il barista, apriva l'agenda -Ti va bene martedì sera?-

-Certo, allora a martedì!- dissi uscendo dal ristorante, raccolsi i capelli in una coda e mi fermai vedendo una macchina parcheggiata. Harry mi salutò da dentro e montai con lui -Carina- dissi.

-Abbastanza dai- rispose mettendo in moto -Mi dispiace per aver insistito come ho fatto prima, ma volevo una risposta presto-

-A cosa?- domandai mentre addentavo il panino che mi aveva portato

-Nostra madre ci ha invitati a tornare da lei domani sera per una cena con una collega di lavoro- lo guardai interrogativa chiedendomi cosa c'entrassimo noi, lui alzò le spalle -Ci vieni?-

-Sì certo-

-Ha detto di portarsi qualcosa di un po' più elegante perché a quanto pare è un'esponente importante-. Pensai al giorno in cui nostra madre tornò a casa in lacrime dalla felicità: l'avevano assunta ad una sede giornalistica e da allora non aveva più avuto orari impossibili, nottate fuori a lavorare e salari forfettari.

Tornammo al college e parcheggiò in cortile, scendemmo e raggiungemmo le nostre camere. Quando aprì la porta trovai la stanza buia ma dallo spiraglio della finestra entrava una striscia di luce che illuminava il letto di Amelie, dormiva profondamente.
Andai in bagno lavandomi i denti il meno rumorosamente possibile, misi i pantaloncini e una canottiera per dormire e mi infilai sotto le coperte.

La mattina mi svegliai poco dopo di lei, aveva lasciato un biglietto sul comodino: "sono in lavanderia, ho preso anche i tuoi vestiti di ieri sera, Am"

Risi, probabilmente aveva sentito il loro magnifico odore di fritto, andai in bagno e mi lavai il viso. La porta sì aprì ed entrò con una grande cesta piena di panni, la posò a terra e mi diede il buongiorno -Che ne dici di andare a fare colazione alla pasticceria dell'altra volta?-. Accettai contenta, mi misi qualcosa di comodo e legai i capelli promettendomi di lavarli appena tornata.

Anche lei li raccolse in una lunga coda liscia, ci mettemmo le scarpe e uscimmo.

-Certo che la temperatura è cambiata in attimo, vero?- disse stringendosi nel suo giubbotto, annuì. L'aria era davvero fresca.

Arrivammo alla pasticceria e ci prendemmo un paio di paste e due cioccolate, sorrisi al ricordo della giornata prima. Lei mi guardò incuriosita e le raccontai.

-Niall Horan?! Il ragazzo che ti fissava?- esclamò lei incredula, se ne era accorta allora!

-Sì, proprio lui- risposi addentando la pasta, la crema deliziò le mie papille gustative.

-Questa sera non ci sarò- disse uscendo dalla pasticceria.

-Neanche io- risposi, ci incamminammo verso il college, pensai ai vestiti che possedevo e a quale portare. Mi arrivò un messaggio e lo aprì:

*Che ne dici di fare un salto a casa mia?

Liam :)

Risposi di sì e lui continuò *Se vuoi porta anche Amelie, sembra simpatica

Proposi ad Amelie di andare da Liam e lei accettò contenta, così cambiammo direzione.

What a stupid little thing to doHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin