Capitolo 42.

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La mia mano era ancora lì, ferma sopra la maniglia color bronzo che segnava l'ingresso dell'aula. Tornare o non tornare? Ora che Johnson sapeva del progetto per Loine, avrei fatto meglio a stargli il più lontano possibile, è vero, ma un qualcosa mi incitava a tornare, un qualcosa di particolare che ho provato anche nel difendere Loine quel pomeriggio in presidenza, sotto le grida di un preside egoista e un assistente complice.
"Abby, dove sei? Ti stiamo aspettando da più di dieci minuti, se non ti sbrighi sarò costretto a venirti a cercare con Dany"  lessi dal mio smartphone il messaggio di Zac, e mi resi conto di averli fatti attendere già troppo, per tornare in quella classe, così intascai il cellulare e mi avviai verso l'uscita, ma non fu così semplice, infatti, le mie previsioni si rivelarono sensate: non finì lì.《Non voglio sembrarti scontroso, Abby, ma devi capire che Ivan non ci metterà più piede in quest'istituto, chiaro?》fece alle mie spalle il preside, che come immaginavo, avvisato da Johnson.《È lei che non capisce, signore, la scuola ha bisogno di lui, e questi alunni lo dichiarano esplicitamente! Possibile che non capisca?》 Gli urlai contro, mostrandogli i vari fogli ormai pieni di inchiostro blu《Quei fogli sono carta straccia, esattamente come lui》. In quelle ultime tre parole che pronunciò, mi si raggelò il sangue talmente tanto che una scarica di adrenalina prese il controllo di me:《No! Non osi più dire una tale assurdità! Non importa chi lei sia, non deve permettersi!》dissi tutto d'un fiato, stringendo gli occhi contemporaneamente ai pugni. Lui rise:《Tu? Dando ordini a me? Davvero?》 E riprese a ridere più forte:《Senti, ragazzina, mi piaci molto, hai tenacia da vendere. Voglio proporti un patto: io mi dimenticherò di tutto ciò che hai fatto contro di me, ma in cambio voglio quei moduli》propose, non appena si calmò. Fissai intensamente quei fogli: se erano veramente carta straccia come insinuava, che motivo aveva di averli? Strinsi ancor di più i moduli, pensando che fossero direttamente Loine: caspita quanto desideravo che si materializzasse.《Non ci penso proprio》affermai, sicura di me《Bene, hai fatto la tua scelta》disse, prendendomi per un avambraccio《Hey! Mi lasci andare!》urlai, cercando di liberarmi dalla sua presa《Buon divertimento, Abby, tu e la tua stupida impresa per Ivan》mi spinse all'interno di una piccola stanza, credo una bidelleria, poi sentii la serratura chiudersi.

Il professore di scienzeWhere stories live. Discover now