Capitolo 22.

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《Tutti ballano》notò Gracie, guardando la pista da ballo mentre Kay fece girare Emma.《Per caso vuoi ballare?》domandò Connor a Gracie.《È un invito?》lui arrossi, poi rispose:《Non sono molto capace》Gracie lo prese per mano e andarono in pista: erano proprio carini.
《Allora non sono l'unica a bere frullati per non pensare al fatto che sono sola》mi voltai e vidi la maschera verde militare della mia migliore amica.《Già》risposi, mescolando il mio frullato alla fragola.《Ciao ragazze, non ballate?》Ci domandò Zac a quel punto《Non abbiamo un cavaliere》rispose Silvia sbuffando, poi si alzò per buttare via il bicchiere ormai vuoto. Zac mi fece un cenno con la mano, poi seguì Silvia.
《Mi è sembrato che avessi voglia di ballare》domandò Zac a Silvia, che rispose freddamente:《Te l'ho già detto, non ho un...》e la interruppe stringendole la mano:《Cavaliere? Eccomi, piccola, sono arrivato》Silvia arrossì parecchio, ma non rispose nulla, solo si fece trascinare da Zac.《Che intenzioni hai?》gli domandò a quel punto Silvia《Farti innamorare ancora》lei chiuse gli occhi e si appoggiò alla sua spalla.
Era ufficiale: ormai ero l'unica senza una storia romantica da raccontare dopo il ballo. Mi alzai dalla sedia svogliatamente, intenzionata ad andare via. Andai verso l'attaccapanni, ma prima di indossare il giubbotto, una voce familiare mi bloccò:《È ancora presto per andare》era l'amico di Zac, il quale nome non mi fu ancora rivelato.《Oh, ciao ragazzo misterioso. Vedi, tutti ballano, sono da sola, non mi sembra il caso di restare ancora》《Non tutti ballano》mi girai verso le panchine e le tribune e le indicai:《Vedi? Nessuno》il ragazzo si avvicinò di più:《Quindi staresti parlando da sola?》le mie guance avvamparono improvvisamente, lui me le sfiorò con il pollice, poi mi sistemò una ciocca sfuggita alla pinzetta dietro l'orecchio.《Abby, ti andrebbe di ballare con me?》proseguì il ragazzo, ma obbiettai:《È giusto ballare con qualcuno di cui non conosci nemmeno il nome?》mi fissò con uno sguardo secco dietro quella maschera nera:《Mi conosci più di quanto credi》mi bloccai un istante. Aveva ragione, ma dove lo avevo già visto?
Mi tese la mano, negai per un po, ma infine gli appoggiai la mia. Era un calore familiare, troppo familiare.
Il dj mise un lento, così mi appoggiai a lui《Il tuo profumo...》sussurrai, notai che sorrise dietro quella maschera, e non potei far altro che desiderare di toglierla.《Dimmi chi sei, mi stai uccidendo》il ragazzo mi strinse più forte, poi si avvicinò al mio orecchio:《Vuoi veramente sapere chi sono?》io annuì disperatamente, così si alzò la maschera fino alle labbra, e così fece con la mia. Subito dopo avevo le sue labbra calde stampate sulle mie, e quelle potevano appartenere soltanto ad una persona.

Il professore di scienzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora