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Scusatemi per gli eventuali errori di scrittura!
Spero che la mia storia vi piaccia.
~Nikita😘

"Ho trovato un senso, in tutto quello che faccio per te".

Da più di cinque ore sono seduta in questo scomodo sedile della nostra automobile e mi chiedo quante città abbiamo attraversato, e più i paesaggi scorrono veloci davanti a me, più sento la mancanza di Las Vegas, la mia città.
Cerco di trovare una posizione che che mi permetta di riposarmi dopo cinque snervanti ore trascorse ad ascoltare stupidi notiziari alla radio che ovviamente mio padre trova interessanti.

Sono in piscina con i miei amici più cari, ci lanciamo la palla e programmiamo l'estate più bella della nostra vita.

"Alex svegliati, siamo arrivati",
"Ma come di già?"
Mia madre mi sorride interrompendo un sogno dal quale non avrei voluto svegliarmi più.
Mio padre mi apre la portiera per farmi scendere, mi rivolge un sorriso raggiante e alzando le mani al cielo grida in un modo imbarazzante "Benvenuta in California tesoro", è così contento che non mi va di gridargli a mia volta in faccia che voglio tornarmene a casa, dai miei amici, nel mio mondo, perciò mi limito ad un falso sorriso.
Scarico la mia valigia e seguo mio padre vicino all'entrata dell'hotel, dietro ad un enorme bancone, un piccolo omino ci porge le chiavi della nostra stanza che, dato la mia fortuna si trova al quinto piano di questo stupido hotel.
La mia camera è enorme ed ha la vista sul mare che è l'unica cosa decente di questo posto, metto le mie cose alla rinfusa dentro all'armadio e mi sdraio sul letto; ad un tratto entra mia madre spalancando la porta "Tesoro noi andiamo al mare vuoi venire con noi?" Vedendo la mia faccia indifferente incalza "Sistemeremo più tardi le nostre cose", alzo la testa quel poco che basta per vedere il suo viso pesantemente truccato ed impeccabile come sempre, "No, ora non ho voglia casomai vi raggiungo dopo", non troppo sorpresa dal mio rifiuto annuisce e se ne va sbattendo nuovamente la porta che prima o poi si romperà.
Ovviamente non andrò al mare, me ne starò qui a pensare alla mia estate rovinata e distrutta; dopo aver finalmente dormito in un letto comodo mi alzo e prendo un po' d'acqua dal frigorifero.

Mi cambio alla svelta perché ho deciso di esplorare un po' il mio nuovo luogo di vacanza; lungo le strade i bar sono affollatissimi, e c'è molto caos: ragazze in bikini che attraversano la via a mo' di sfilata, famiglie a spasso con il cane, ragazze e ragazzi in fila per il gelato, niente di tutto questo è così spettacolare come sostiene mio padre.
Continuo a camminare ammirando il cielo azzurro totalmente privo di nuvole e penso a come sarà questa estate in questo posto; concentrata sui miei pensieri inciampo sul marciapiede e piombo addosso ad una di quelle ragazze in bikini e per sbaglio le verso addosso la granita alla menta che teneva in mano; la guardo paralizzata e vedo la rabbia risalire in lei, sta per scaraventarsi su di me.

"Cazzo! Perché non guardi dove metti i piedi!"
Non riesco a risponderle, sono troppo concentrata sull'enorme macchia verde nel il suo costume che una volta era bianco.
"Ehi ma mi hai sentita? Hai idea di quanto costi il costume che ho addosso? Ovviamente non lo sai a giudicare da come sei vestita"
Cerco di memorizzare le sue parole per poi ripeterle dentro alla mia testa, ho una maglia a maniche corte bianca con un fiore rosso al centro e dei pantaloncini rossi, sono totalmente diversa da loro.
"Scusami non ti avevo vista, non so come possa essere successo davvero, ti chiedo infinitamente scusa".

Mi guarda come fossi la sua preda, non dice una parola e se ne va con la sua macchia di granita nel costume.
Intanto dentro di me penso, bel colpo Alex, è proprio il modo giusto di iniziare l'estate in un posto nuovo.

MY LIFE IN YOUR HANDSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora