TANTA VOGLIA DI LEI

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Vedo combattere Paolo con se stesso e... con i suoi nuovi tic!

È ormai posseduto, ma non c'è storia sulla decisione, saggia, da prendere.

«Non... non... non fare cazzate!».

Le parole escono a fatica, segno che la sua decisione è stata sofferta.

Subito dopo lo sento catapultarsi per le scale mentre ho la chiara sensazione che non sono più solo: due Lenco, giradischi professionali comprati usati in un negozio specializzato a Statte, la piastra Akai per le audiocassette, mixer e microfono sembra che mi stiano guardando con il muso.

E poi di fronte c'è lui, John Travolta con il braccio alzato e il dito rivolto al cielo, in pantaloni, gilet e giacca bianchi, spezzati solo da una camicia nera con il collo a punta che mi fissa dal muro come a volermi rassicurare che tutto andrà per il verso giusto.

La cuffia fatica a entrare sulla mia folta chioma.

Sono pronto, una veloce occhiata ai 33 giri ma lo sguardo cade sui mucchi di 45 sparsi come mele sulla bancarella del mercato, Patti Pravo no, Celentano nemmeno, Elisabetta Viviani neanche a parlarne, ufff! No!!! Eccolo, sarà lui il mio primo pezzo trasmesso in diretta in una radio privata, la mia mano trema mentre afferro con poca delicatezza il braccio del giradischi, tento di appoggiare la puntina sul primo solco ma non ci riesco al primo colpo.

Ritento, sono più fortunato, alzo piano il cursore del mixer e... tutto avviene spontaneamente:

"Tanta voglia di Lei". Ecco, appunto!

È una canzone così bella che mi libera da ogni sensazione avversa.

Corro nella prima stanza, strappo velocemente un pezzo del divano, lo abbraccio come se fosse l'unica cosa importante al mondo. E allora ballo, ballo con il cuscino che via via si dissolve, ora c'è Lei al suo posto.

Chiudo gli occhi e Le parlo usando le frasi dei Pooh.

Canto sottovoce a uno schermo che dalla mia testa si accende sul muro di fronte sostituendo il poster di "Saturday night fever". Il film proietta i miei pochi attimi passati con Lei in uno sbiadito bianco e nero anni '50. Non so cosa stia succedendo ma Lei è bella, bella, bella.

Entro nel filmato, chiudo la sua mano nella mia e inizio a cantare:

" Lei si muove e la sua mano dolcemente cerca me... "

Ci fermiamo solo un attimo per scambiarci baci appassionati,

"...ma nella mente c'è tanta, tanta voglia di lei "

e...

la puntina graffia il silenzio.

Nooooo!!!!

In gergo si chiama "buco", in una qualsiasi trasmissione in diretta radio questo silenzio non dovrebbe mai sentirsi, mi precipito sul 33 di De Gregori, una breve spolverata con un panno asciutto e la collina di "Generale" diventa subito "crucca e assassina". E mi lascio andare così, musica italiana, esclusivamente cantautori per un'ora, che classe!

Clicco play sulla piastra per mandare la pubblicità del mobilificio che promuove uno specchio d'ingresso, Nunzio sta ritardando, probabilmente ha problemi con il lavoro nei campi e la selezione continua con lo stesso sapore di miele, senza tener conto che forse la casalinga in ascolto  desidererebbe ascoltare "L'angelo azzurro" di Umberto Balsamo e ballare mentre frigge le melanzane per la parmigiana, quella con la pasta grossa che tanto si usa a Palagiano.

Mi accorgo che stranamente non ho ancora fame, dicono che l'amore stringe lo stomaco, d'altronde mi fa comodo, è l'occasione giusta per arrivare al peso forma evitando di servirsi delle pasticche Falqui consigliate da mia madre e associate alla purga San Pellegrino ogni primo sabato del mese.

«Devi depurare il tuo corpo per tutti i tortellini alla panna che mangi ogni giorno, devi limitare la mortadella nei panini e iniziare ad assaggiare un pò di cicoriella lessa, quella buona, selvatica, che raccolgo lungo la via che porta al fiume...».

La seconda ora la dedico alla musica "straniera", si usa dire così ma in realtà gli stranieri sono solo quelli di lingua anglosassone, inglese o americana. Vabbè, c'è anche la musica napoletana... ma quella è una lingua a parte!

Il quattro-cinque "After the love has gone" degli Hearth Wind & Fire uscito da un paio di mesi è la prima canzone della nuova selezione. La canta benissimo l'amico di mia sorella Leonardo, si esercita per partecipare a Castrocaro, la sera sui gradini della radio, quando hanno poco da raccontarsi, io affacciato dal balcone l'ascolto emozionato, come adesso, con i brividi visibili sulla pelle.

Mio Dio come amo questi momenti.

Ne approfitto e riaccendo lo schermo sulla parete.

Questa volta le immagini sono tropicali: palme di cocco spaccano il tramonto da un'isola lontana mentre un pescatore tira le reti pesanti e traboccanti di pesci variopinti che si dimenano, la sua figura si specchia nella scia tinta di varie tonalità di rosso. Inconsciamente do vita a un disegno di mio fratello Angelo che ha la passione di dipingere quadri, resuscito l'amore per l'arte nella sua totalità assoluta.

L'atmosfera è perfetta, e una pazza idea parte spontanea, non rifletto mi lascio andare:

«Siete sintonizzati su Radio Studio Alpha, 97 e 500 megahertz da Palagiano».

Non mi sembra vero, ho appena fatto il mio primo annuncio in diretta.

Non sono pentito ma un po' mi preoccupa la reazione dei due direttori-proprietari, in macchina hanno sempre la radio accesa per controllare che gli speakers mandino in onda la pubblicità, l'unico incasso indispensabile per sopportare le spese di affitto, bollette, dischi e... spray per gli scarafaggi.

La scaletta prosegue come in una trasmissione in notturna anche se ormai l'orologio segna quasi mezzogiorno! Ritorno sul genere italiano meno recente, penso che "Bella da morire" degli Homo Sapiens sia la più adatta per l'ora di pranzo.

L'ascolto e mi commuovo ancora.

Questa mattina credo che tutta l'umanità sia innamorata come me e che nessuna selezione musicale sia più adeguata.

«Chi CAZZO ha fatto l'annuncio?».

Il grido dell'omone mi spaventa, tiro via l'asciugamano dalla spiaggia tropicale mentre osservo terrorizzato Nunzio entrare nel quadro come il fantasma di "Belfagor".

«...Io...».

Un orsacchiotto di peluche che fa capolino da sotto un cuscino è di sicuro meno impaurito.

Attendo la flagellazione.

«E pizza wagliò, da dove ti esce questa bella voce ?».

Il suo linguaggio è piuttosto colorito, l'organo maschile viene chiamato proprio come il simbolo gastronomico di Napoli, qui lo si usa spesso per esclamazioni di sorpresa.

Dio Mio com'è entusiasta per la voce che ammette di aver sentito in macchina mentre andava da mest Franc, il tornitore, per aggiustare un pezzo del frangizolle che suo fratello ha rotto durante il lavoro in campagna.

Ecco perché Tanino non arrivava mai!

Mentre cantava a squarciagola "Tu mi rubi l'anima" dei Collage ha abbandonato il volante mettendosi le mani incrociate sul petto e lasciando rovinare il trattore sull'albero secolare di ulivo!

"Ho una bella voce", continuo a ripetermi nella mente mentre gli occhi mandano bagliori e il viso è in fiamme, ma tutto sommato riesco a contenermi e a minimizzare la timidezza: un vero professionista.

Con l'elettrizzato direttore ci accordiamo per un nuovo programma di dediche del pomeriggio, sostituirò Giuseppe, l'attuale conduttore, che, mi confessa, ultimamente trascorre più tempo a parlare al telefono con le ragazze che a condurre la diretta. Fra l'altro ha trovato il sistema di chiamare usando il telefono della radio nonostante la tastiera venga chiusa con il lucchetto.

Mi spiace, è una grossa punizione per lui, ma... un immenso regalo per me.

TANTA VOGLIA DI LEIWhere stories live. Discover now