25 - Sorpresa!

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I momenti felici della vita durano davvero poco. Sono attimi, istanti.
E nel ricordarli scapperà un sorriso o scenderà giù una lacrima, ma saranno le uniche cose che mai nessuno potrà togliere dal cuore e dalla mente.
Fondamentali a questo sono anche le fotografie, fotografie che stavo incorniciando proprio in quel momento per appenderle. Quelle fatte al resort il giorno prima erano le nostre prime foto e ritraevano baci e sguardi inmamorati. Sapevo giá che nei prossimi mesi avrei rivolto spesso lo sguardo a quelle foto, aggrappandomi a quei ricordi per non soffrire troppo la distanza che avrebbe separato me dal mio amore.

Un rumore interruppe i miei pensieri. Ignazio stava gia preparando la valigia.
<<Aspettami che ti aiuto!>>, gli dissi andando da lui.

***
<<Abbiamo svuotato l'armadio!>>, dissi provando a chiudere invano la valigia.
<<Dai sono tutte cose che possono servirti...anche se è un po triste vedere l'armadio così vuoto...ma terrò una tua felpa per me!>>, disse prendendo la felpa grigia che strinse e annusò.
E mentre mi avvicinai a lei per coccolarla una lacrima solcò il suo viso.
<<Mi mancherai tantissimo Arianna ma dobbiamo essere forti. Ci sentiremo su Skype ogni sera e ci vedremo ogni volta che mi sarà possibile...>>, le sussurrai per tranquillizzarla.
<<Si ma non é la stessa cosa...>>, controbbattè.
<<Lo so..ma dobbiamo resistere. Mi prometti che lo farai?>>, dissi prendendo il suo viso e guardandola negli occhi.
<<Ok...>>, rispose lei cercando di essere convinta.

La macchina sarebbe arrivata tra poche ore. La coccolai con tanti baci dal collo fino alla pancia. Quella pancia e quel patato mi sarebbero mancati da morire.
I baci si fecero più intensi e approfonditi. Presi in braccio Arianna e la posai sul letto avvinghiandomi a lei e continuando a baciarla, a sfiorarla delicatamente, ad esplorare per l'ultima volta il suo corpo.

Ma quella passione fu interrotta dal citofono.
Sbuffammo e andammo ad aprire.

Piero trascinava la valigia di Giulia che avrebbe abitato qui con Arianna.
I due ragazzi avevano le stesse nostre facce e quell'ora passò con pochi discorsi, poche parole.

Quando la macchina arrivò dovetti salutare Arianna come Piero dovette salutare la sua Giulia. La baciai e la strinsi per per l'ultima volta con un nodo in gola. E quando guardai i suoi occhi tristi, prima di varcare la soglia della porta, mi resi conto che mi stavo avviando in una cosa pesante da affrontare...ma il lavoro chiamava e io dovevo andare.

L'unica cosa che mi consolava era il fatto che avevo chiamato dei rinforzi a consolare le ragazze e che ben presto quella casa si sarebbe trasformata in una riunione tutta al femminile.

***
I ragazzi se ne erano andati da un'ora e già in quelle casa regnava un silenzio alternato a sospiri.
Quando la porta si era chiusa io e Giulia eravamo sprofondate sul divano tristi ed eravamo rimaste lì.

<<Basta...bisogna attivarsi un pò!>>, disse Giulia improvvisamente scattando in piedi.
<<Per esempio stasera potremmo uscire! Andare a mangiare sushi e poi magari un giro in un pub, una passeggiata, un pò di animo e divertimento puro che sarà mai!>>, disse euforica mentre camminava avanti e indietro.
<<Vedo che l'hai presa bene...>>, le risposi ironica.
<<Non l'ho presa bene..soffro quanto te. È solo che...>>, disse fermandosi.
<<Che?>>
<<...Che ho passato questi mesi con Piero a casa e i miei unici momenti di vita sociale erano quando andavo in facolta o quando stavamo con voi e Gianluca. Lui è così serio...vuole sempre stare a casa. Io invece sono diversa...>>, spiegò Giulia.
<<Mmm...dalle tue parole sento che non sei tanto felice con lui.>>, dissi io vedendo i suoi occhi.
<<Ma si che sono felice. Io lo amo...ma penso che a volte ci vuole un pò di divertimento! Quindi stasera usciamo? daiiii>>, chiese insistendo e facendo il labbruccio.
<<E va bene daii - dissi alla fine rassegnata - ma dimentichi questo particolare...>>aggiunsi indicando la mia pancia.
<<Ma mica dobbiamo andare in discoteca! Basta anche una passeggiata per il centro e una birretta per me. E poi potresti sempre lasciare a casa tuo figlio e uscire tranquillamente!>>, disse ridendo e facendomi ridere.
<<Ma quanto sei scema!>>, risposi dandole una piccola spinta.

I nostri piani vennero però interrotti dal citofono che suonò sorprendendoci. Per un attimo ci guardammo, forse sperando invano che fossero Ignazio e Piero.

<<SORPRESA!>>, sentii quando andai ad aprire. Ci fu un invasione di urla di gioia. Mia mamma, Caterina e Nina erano lì.
Mi abbracciarono commosse alla vista della mia pancia ormai evidente ed erano armate di bagagli per stare lì per un pò di tempo.
Ignazio le aveva chiamate per farmi compagnia e non poteva avere avuto idea migliore.
Dopo la gioia e la sorpresa iniziale, le tre cominciarono a sfornare dalle valigia teglie di pasta a forno, carne impanata, panelle e cannoli! Con loro tutta la sicilia era arrivata a Bologna e per una settimana eravamo apposto con il cibo. Mangiammo tutte insieme quelle prelibatezze che mi erano mancate e parlammo del più e del meno. Mamma in questi mesi era diventata amica di Caterina poichè si sentivano sempre via Whatsapp per parlare di noi. Erano entrambe cambiate rispetto alla volta in cui scoprirono della gravidanza. Adesso anche loro si sentivano nonne a tutti gli effetti, non vedevano l'ora che nascesse e mi mostravano tanto affetto. Giulia si integrò bene nel gruppo nonostante tutti i suoi piani erano falliti.

E mentre Ignazio e i ragazzi cominciarono a lavorare non appena arrivati negli Stati Uniti, io venni totalmente travolta da mia mamma e Caterina che mi portarono a fare shopping per il bambino, a scegliere dal passeggino, al ciuccio, alla culla.
Chiamarono addirittura l'imbianchino per dare una sistemata ad uno stanzino vuoto che sarebbe diventata una cameretta. Mi sentii un pò oppressa a fare tutte quelle scelte da sola senza Ignazio e poi tutte cosi di fretta che ogni volta non ci capivo nulla.
Una sera dopo cena mia mamma scoprì il libro nella libreria. Quel libro che mi aveva regalato Ingazio. Decidemmo di fare un pigiama party per decidere il nome.
Si dissero tantissimi nomi: Edoardo, Alessio, Marco, Francesco, Giorgio...ma quello proposto da Giulia ci fece morire dal ridere.
<<Sai Ari...io pensavo a qualcosa di più originale...tipo Walter! Walter Boschetto suona bene>>, disse improvvisamente convinta.
Io, Caterina e Nina non riuscimmo a trattenerci dalle risate.
<<Esiste già un Walter in famiglia mi dispiace>>, dissi continuando a ridere.
<<Chi?>>
<<Il cavallo!>>, rispondemmo in coro.
Allora anche lei scoppiò a ridere.
<<Pardon...non lo sapevo!>>, rispose mettendo le mani avanti.

La scelta del nome era una cosa delicatissima e soprattutto era una decisione che toccava ad entrambi i genitori, non riuscivo a farla da sola soprattutto circondata da persone con ognuno un gusto differente.
Veramente tutte quelle scelte fatte in quella settimana mi erano sembrate delicate. Cominciavo a sentirmi intrappolata da tutte quelle decisioni e responsabilità e oppressa da mia madre e Caterina che mi facevano fretta nel scegliere. E in tutto ciò non mi aiutava il fatto che non riuscivo a parlare con Ingnazio perchè avevo sottovalutato il fuso orario e i concerti ogni sera.
Così a tarda notte d'impulso mi ritrovai a cercare voli per gli Stati Uniti. Se solo avessi insistito ad andare con lui...pensai.

<<So già a cosa stai pensando...vorrei oppormi ma credo sia inutile...>>, disse improvvisamente Giulia entrando piano piano nella mia stanza.
<<Come fai a capirmi sempre?>>, le chiesi sospirando.
<<Perchè ti conosco e ho visto la situazione con i miei occhi...ti senti stressata vero?>>, mi chiese.
<<un pò...per questo sto pensando di fare quello che avevo in mente fin dall'inizio...>>
<<Ma è rischioso nelle tue condizioni Ari...>>
<<Lo so ma mica devo ballare..prendo una camera, me ne sto buona buona lì e Ignazio quando ha tempo viene da me. Credo non ci sia nulla di rischioso...Se non mi dovessi trovare bene torno indietro>>, dissi.
<<E purtroppo è inutile che provo a convincerti a non farlo vero?>>, mi chiese Giulia.
<<Mi sa di no. Piuttosto perchè non fai questa pazzia con me?>>
<<Perchè è meglio che io resti qui a cercare di laurearmi...e poi per ora sto bene. Quando non ce la farò più come te vi raggiungerò sicuramente>>.
<<Mi aiuti quindi a cercare un volo?>>, le chiesi facendo il labbruccio.
<<E va bene...saro tua complice!>>, rispose Giulia mettendosi accanto a me sul letto e prendendo il comando del computer per aiutarmi.

Eccomi quaaa!! Nuovo capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate di tutta questa situazione e della scelta di Arianna che sembra propensa a seguire Ignazio in America..a sua insaputa! Secondo voi fa una giusta scelta?
E come la prenderanno sua mamma, Caterina e Ignazio? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Baci♡

▪Suo Figlio dentro me▪ Ignazio Boschetto| Il VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora