23 - Un piccolo Boschetto!

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Quasi tutte le mattine mi svegliavo da sola nel letto. Ignazio era gia in cucina che preparava la colazione. Correvo allora da lui abbracciandolo e stampandogli un bacio sulle labbra.
<<Buon giorno amore!>>, gli dicevo ancora assonnata.
<<Buon giorno piccola mia. Dormito bene?>>, mi rispondeva lui accarezzandomi la guancia.
<<Sisi>>
<<Come ti senti? Nausea?>>
<<Poca, riesco a mangiare>>
<<Bene allora siediti che ti preparo io>>
<<Quanto sei dolce...>>, gli sussurravo prima di un altro bacio mattutino. Mi sedevo osservandolo alle prese con i fornelli a volte ridendo quando combinava qualche pasticcio.
Così facevamo colazione insieme e pianificavamo la giornata, come una coppia felice.
Quasi sempre passavamo la mattinata insieme a farci le coccole o a organizzare tutto per l'arrivo di nostro figlio e, come tutti i futuri papà, mi accompagnava ai negozi. Quando le vedevo concentrato su passeggini, culle e tutine e a parlare con gli altri futuri papà in negozio per scambiarsi i pareri mi faceva strano. Mi faceva strano vederlo così preso e pensavo al suo grande cambiamento. Sembrava un altro ragazzo, più responsabile, più maturo, più uomo e padre. E io lo amavo alla follia.
Queste nostre uscite non passavano inosservato e ovviamente ogni giorno partivano delle foto che puntualmente finivano su internet e sui giornali di gossip. Dopo i primi dispiaceri avevo capito che la sua vita e il suo lavoro comportavano anche questo. Così imparai a fregarmene come Ignazio, che ormai ci era abituato.
Spesso poi pranzavamo con Piero e Giulia a casa nostra o casa loro dato che ormai vivevano insieme. Quando scoprirono che finalmente ci eravamo messi insieme confessarono scherzosamente di averlo immaginarlo e ovviamente furono molto contenti.
Gianluca veniva spesso a prendersi il caffè, il più delle volte presentandosi con un succhiotto o il segno del rossetto sul collo. Inutile dire che partivano le prese in giro per tutto il tempo.
Dopo pranzo il Volo andava a lavoro e salutavo il mio Ignazio con un bacio. Lui premurosamente mi raccomandava di farmi sentire e di chiamarlo se mi sentivo male prima di varcare la soglia della porta di casa.
I miei pomeriggi quindi li passavo spesso con Giulia a fare le sceme. Uscivamo o stavamo a casa guardando programmi che facevano scappare il mio coraggio come "24 ore in sala parto" e "Non sapevo di essere incinta". A volte, presa da un improvvisa voglia, cucinavamo le cose più strane o raramente, prese dai sensi di colpa, ci mettevamo a studiare un pò.
Con Giulia non mi annoiavo mai perchè trasformava ogni situazione in una cosa divertente. Vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno e al tempo stesso mi sentivo protetta. Insomma era un'amica speciale e sapevo già chi sarebbe stata la madrina di mio figlio.

Se i ragazzi non tornavano per la sera, Giulia rimaneva con me. Cenavamo e poi al via alle chiaccherate serali.
A volte Ignazio tornava tardissimo e io me lo ritrovavo magicamente accanto a me al mio risveglio. A volte non tornava proprio perchè dormiva in hotel. Era la vita dei concerti, degli eventi, delle interviste e del suo lavoro. Quel mese trascorso così però non mi era pesato perchè, anche se per poche ore, lui era lì al mio fianco sempre.
Ma tremavo al solo pensiero che prima o poi sarebbe partito per gli USA per un tour interminabile. Facevamo fatica a parlarne perchè cercavamo di viverci la nostra storia nel presente senza pensare troppo al futuro ma cavolo sei mesi in giro per l'America significava che Ignazio si sarebbe perso tutto di suo figlio e chissà se la nostra storia sarebbe potuta continuare con una distanza così grande.
Quella mattina facevo colazione sola con me stessa e i miei pensieri perchè Ignazio non era ancora tornato dal concerto a Roma. Quando sentii la porta aprirsi tutti quei pensieri si interruppero. Il ragazzo entrò posando subito il suo borsone e venendo verso di me per stringermi.
<<Ciao amore! Mi sei mancata tanto>>, mi disse prima di far combaciare le nostre labbra.
<<Anche tu amore mio. Come è andata il concerto?>>
<<Benissimo, erano tantissimi e urlavano, cantavano e si emozionavano con noi>>, mi rispose il ragazzo con gli occhi pieni di gioia.
<<Hai fatto lo stupido come al tuo solito?>>, gli domandai scherzosamente.
<<Si certo! Che vuoi farci io mi diverto così>>, mi rispose lui ridendo e alzando le spalle.
<<Oh aspetta! Guarda che ti ho portato>>, disse poi andando verso il suo borsone. Lo aprì e tirò fuori un libro.
<<Quando l'ho visto ho pensato che ci mancava>>, disse poi venendo verso di me e porgendomi quel libro.
<<Il libro dei nomi! - lessi sorpresa - hai ragione amore!>>
<<Così adesso possiamo scegliere il nome di questo patato!!>>, disse accarezzando la mia pancia che cominciava a vedersi troppo e appoggiandogli l'orecchio per sentire qualcosa.
Io sorrisi a veder quel gesto di affetto.
<<A proposito! Oggi c'è la visita>> dissi mentre nei suoi occhi leggevo la sua felicità.
<<Non vedo l'ora sai? Sentire quel cuoricino, vedere che sta bene...e avere la conferma che è maschio!>>, disse ridendo.
<<E no! Voglio che sia una sorpresa! E poi sarà una femminuccia>>, dissi facendogli una linguaccia.
<<Vedremo vedremo...é un maschio tanto!>>

***
Quando Arianna fu pronta andammo verso l'ospedale per la visita periodica. Era già alla fine del quarto mese e l'ansia cominciava a farsi sentire. Ansia per lei e il parto, per il bambino, e per il fatto che sarei stato lontano per tanto tempo. Ma eravamo due persone forti e sicurmente avremmo superato anche questa.
Il dottore ci accolse con un sorriso e dopo le prime domande fece stendere Arianna sul lettino per l'ecografia. Io mi misi dietro il dottore per osservare attentamente lo schermo.
<<Quindi volete sapere il sesso del bambino?>>, chiese il dottote con un sorrisino.
<<L'importante é che sta bene e che è tutto apposto dottore.>>, risposi io intento a capirci qualcosa.
<<Ma si sta benissimo!! Sano come un pesce o sana..>>, rispose il dottore.
<<Non so magari sarebbe bello a sorpresa..>>, rispose Arianna.
<<Aspetti ma ma quello? - urlai indicando una sporgenza- È quello che penso io?>>
<<Penso proprio di si. Complimenti!>>, rispose il dottore sfoggiando un sorrisone
<<Siiii!!! Un maschio! Un piccolo boschetto!>>, urlai emozionato mentre Arianna rideva per la gioia dopo avere esclamato un "come non detto".
Il rumore del suo cuoricino fu il culmine dell'emozione. Strinsi la mano di Arianna e ci godemmo insieme quel momento. Uscimmo poi da quell'ospedale più felici che mai e per festeggiare ci fermammo in un ristorante per pranzo.
<<Sei contento che sia un maschietto?>>, mi chiese la ragazza mentre con la forchetta arrotolava i suoi spaghetti.
<<Felicissimo amore! Ma anche se fosse stata una femminuccia lo sarei stato...l'importante è che sia sano e bello...proprio come sua madre>>, risposi prendendo la sua mano e baciandola.
<<Che dolce che seii>>
<<Adesso possiamo scegliere il nome...e quel libro ci sarà utile!>>, dissi poi.
<<E si...peccato che tu non ci sarai...Avevo già immaginato le nostre serate sul divano con quel libro>>, rispose amareggiata.
<<Ma sarà così amore! Solo che a distanza e con Skype>>. In realtà in quel momento anche io ero triste. Ci pensavo anche io ai mesi prossimi e sapevo che non poteva andare così. Non volevo perdermi niente di mio fglio e sicuramente sarei tornato alla minima pausa ma per quanto sarebbe durato?
<<E se venissi con te?>>, disse Arianna interrompendo quei momenti di silenzio.
<<Non credo sia il caso amore nelle tue condizioni...noi non staremo fissi in una sola città ma ci sposteremo continuamente e poi se ti succede qualcosa? Almeno il nostro dottore è qui...>>, risposi cominciando ad analizzare tutte le situazioni.
<<E allora come dovremmo fare Ignà?>>, domandò sbuffando.
<<Un modo lo troveremo ma non rimarrai da sola te lo prometto e io verrò sempre quando mi sarà possibile...>>, risposi cercando di tranquillizzare sia lei che me stesso. Intanto il tempo passava e quel giorno piano piano si avvicinava. Sapevo già che senza rendermene conto mi sarei trovato catapultato dall'altra parte del mondo sentendomi a metà.

Sciaoo! Ecco qui il nuovo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Arianna e Ignazio scoprono che il loro bambino è un maschietto ma nella gioia c'e anche il pensiero del tour in America...come affronteranno questa situazione? Lo scoprirete nel prossio capitolo!
Bacii♡
Ps. A voi quale nome piacerebbe per il piccolo patato?? Scrivetelo nei commenti *-*

▪Suo Figlio dentro me▪ Ignazio Boschetto| Il VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora