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  Papà non si è ancora fatto vivo,e comincio seriamente a credere che mamma mi stia nascondendo qualcosa.La stanza accanto alla mia,quella in cui è vietato entrare,è rimasta blindata.  

Credo che manchi qualcosa di importante nella mia vita,un qualcosa che non riesco a ricordare nonostante lo percepisca così vicino.

Sono troppe le domande che mi faccio,e poche quelle a cui riesco a rispondere.Sarebbe bello avere la risposta a tutto,la soluzione di ogni problema e la ricetta per la felicità.

Manca poco più di un mese a Natale e l'aria inizia a farsi sempre più gelida,mancano sette mesi alla fine della scuola e l'inizio delle giornate al mare.

Spinta da qualcuno lascio cadere a terra la busta della spesa facendone rovesciare tutto il contenuto.

Un bambino di circa dieci anni mi guarda impaurito."Scusami!" quasi sussurra.

"Tranquillo non è successo nulla" lo tranquillizzo accarezzando i suoi capelli castani.

"Sei solo?" chiedo accovacciandomi per raccogliere la spesa caduta.

Seguo lo sguardo del piccolo che punta su un ragazzo identico a lui che corre nella nostra direzione.

"Mi dispiace tantissimo per mio fratello!" si scusa porgendomi una mano calda che mi aiuta ad alzarmi a terra.Ha la voce affaticata e il fiato corto a causa della corsa.

"Va bene,è tutto a posto" rispondo pulendo i jeans neri dalla polvere.

"Martin vieni,torniamo a casa" proferisce il fratello maggiore con voce di rimprovero. 

"Ma Jake!Io voglio andare al parco giochi!" piagnucola Martin con gli occhi lucidi.

"Ti ho già spiegato che non so dove si trovi!" 

"Se volete posso accompagnarvi io" mi offro intromettendomi nella loro conversazione.

Gli occhi di Martin si illuminano improvvisamente mentre quelli del fratello emanano soltanto stupore.

"Si ti prego!" gioisce il piccolo.

Jake fa un lungo sospiro di rinuncia. "E va bene..",accenna un sorriso.

"Come ti chiami?" domanda posando il suo sguardo su di me.

"Emily."


"I bambini sono sempre così felici..." penso ad alta voce guardando Martin che corre dinanzi a noi con aria malinconica.

Jake sembra accorgersene."Perché dici cosi?" chiede curioso.

Faccio un lungo respiro appoggiando la schiena contro lo schienale della panchina.

"L'adolescenza è un tunnel immenso..."

"Un tunnel degli orrori per chi ha paura del buio,un tunnel pieno di gioia per chi non ne ha.." continuo notando gli occhi confusi di Jake che mi guardano.

"E tu,Emily, hai paura del buio?"

Apro la bocca per rispondere ma vengo interrotta da qualcuno che si posiziona vicino a Jake.

"Che ci fai qui?" lo sento pronunciare.

Mi sembra una voce familiare,graffiante.

Mi sporgo in avanti per vedere a chi appartenga la voce ritrovandomi davanti gli occhi azzurri di Carter.

"E tu?" domanda squadrandomi dalla testa ai piedi con aria indifferente.

"Vi conoscete?" azzarda Jake guardando prima nella direzione di Carter poi nella mia.

"No" ringhia Carter tornando a posarsi completamente sulla panchina.

"Io devo andare,ci vediamo!" saluto forzando un sorriso verso Jake.

Mi alzo e con passi frettolosi mi allontano dal parco.Non è il fatto che Carter abbia detto di non conoscermi che mi ha fatto agitare,è il modo in cui l'ha fatto.Mi ha osservata per quei pochi istanti che mi sono sembrati eterni,mi sentivo così vulnerabile,come se mi stesse guardando dentro.

Il disprezzo che aveva negli occhi quando ha pronunciato quel "No" mi ha fatta sentire fuori posto in una maniera assurda.

"Lily apetta!" sento una voce avvicinarsi sempre più a me,quando vedo il sole oscurarsi.





Ricomincio Con TeWhere stories live. Discover now