capitolo 13 'rivelazioni'

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Poco dopo il nostro momento di confessioni mi fece entrare in casa tenendomi ancora ad un fianco.

Non capii subito che ancora non era tutto apposto, ci arrivai solo quando mi fece sedere sul suo letto.

Unì le mani, portandosele sotto il mento, segno che stava pensando. Aspettai che dicesse o facesse qualcosa, ma non proferì parola rimanendo a contemplare il silenzio.

-V-vuoi dirmi altro?- sussurrai a disagio da quel mutismo.

Passarono uno, due, tre minuti a guardare il muro, poi mi stancai.

Feci per alzarmi, ma la sua voce mi immobilizzò a metà passo.

-Ventiquattro dicembre e seicentosessantasei anni- queste furono le sole parole che uscirono dalle sue labbra.

'Ventiquattro e seicentosessantasei' mi ripetei in testa. Cosa significava?

Rimasi di spalle, in attesa di un continuo, non era giusto che mi arrendessi sempre io per primo... No, avrebbe iniziato lui questa volta. 

L'aria era soffocante nella penombra di quella stanza, solo pochi raggi del sole, che stava tramontando, irrompevano dentro illuminando i lineamenti dei nostri volti.

-Ventiquattro dicembre è la data della mia nascita e quest'anno compirò seicentosessantasei anni- il tono della voce era e serio e inquietante. 

Alzò lo sguardo su di me quando mi voltai a guardarlo, era senza espressione, senza sentimenti.

Lui voleva... voleva che domandassi!

-E cosa succederà?- chiesi tremolante ed un po' intimorito

La sua espressione cambiò radicalmente, dalla sua impassibilità un sorriso accennato nacque dalle sue labbra, e non era uno di quelli malvagi, anzi ne era uno di felicità e di pura gioia.

-Il patto di spezzerà- in quel momento lasciò che quel sorriso accennato diventasse reale e brillante -Oddio... Il patto si spezzerà, solo grazie a te-

'Cosa? Il patto? Quale Patto? E cosa c'entro io?' queste domande mi inondarono.

-C-cosa ha a che fare con me?- chiesi davvero confuso, incapace di dare anche solo una risposta logica al disordine nella mia testa.

-Anni fa, dopo che sterminai tutti gli stronzi colpevoli della morte della mia famiglia, un signore... o meglio un signore che vagava da migliaia di anni facendosi chiamare Lucifero, si presentò a me... proponendomi un patto...- fece una pausa guardandomi dritto negli occhi -Sarei stato immortale, nessun oggetto, nessuno essere vivente, avrebbe potuto uccidermi o scalfirmi, ma sarei dovuto stare sotto i suoi comandi. Lui ordinava ed io ubbidivo- sbuffò divertito -Accettai, come ogni altra persona avrebbe accettato, ma non sapevo le conseguenze. Uccisi famiglie, bambini e cittadine intere. Ogni morte non la scordavo e la ricordo ancora ora- i miei occhi erano spalancati dallo shock e dal terrore.

Anche la sua espressione era cambiata, da allegra e serena si era fatta cuba e colpevole, i suoi occhi erano spenti, puntati nel vuoto. Sicuramente a ripensare a tutti gli orrori commessi in passato.

-Passarono anni, era sempre tutto così, senza nessun rimpianto o rimorso, poi arrivò una missione... Si chiamava Arisa, era una strega potentissima.. - sospirò tra se e se prendendosi un attimo di pausa -Dovevo ucciderla. Così feci, ma prima che esalasse il suo ultimo respiro rivelò cosa sarebbe successo al compimento dei miei seicentosessantasei anni, avrei trovato una persona, una creatura mia nemica fin dall'antichità e mi sarei innamorato perdutamente di essa- trattenevo il fiato, avendo paura di cioè che voleva dire.

-Mi disse che il patto si sarebbe sciolto, ma questo amore sarebbe durato per sempre, non avrebbe avuto fine- fu in quel momento che mi ghiacciai sul posto. 

'Per sempre.'

Quelle parole mi fecero davvero paura, ma non quando quel 'mi sarei innamorato perdutamente'. Non ci avevo pensato, non avevo riflettuto sul futuro, avevo preferito lasciare i problemi da parte e godermi il momento.

'No, non potevo, come lo avrei spiegato ai miei. Io e un vampiro, per il resto della vita. No, impossibile!'

Quei pensieri mi spaventarono così tanto, che senza rifletterci due volte uscii fuori da quella casa chiedendomi la porta alle spalle. Corsi, corsi come non lo avevo mai fatto, la conversazione avuta poco prima a rimbombarmi nella mente.

Ero letteralmente terrorizzato e scioccato.

Senza rendermene conto un ululato abbandonò la mia gola.



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Dopo un tempo che mi pare lunghissimo ho aggiornato!!!

Non ho un grandi cose da dire, quindi... Alla prossima:)

Scusa Per Il Sangue//LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora