Capitolo 23

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Pov cri
Passa anche la serata, le ragazze non sono tornate ma ho sentito la loro chiamata e dicevano che sarebbero andate a dormire da Virginia. Così simona ne ha approfittato per dormire qui. Sono le 4 di notte, mi stacco dalla presa di simona e vado fuori al balcone. Un soffice venticello freddo mi sfiora il volto, istintivamente porto le mani al petto e le strofino alle spalle. La mia testa inizia  a navigare guardando quel cielo stellato. Sa almeno avessimo litigato, si può sembrare strano ma almeno avremmo parlato almeno avremmo detto cosa pensavamo, invece no c'è stato il silenzio che fa più male di mille parole. Non so cosa mi sta succedendo ma averla vicino m sta rendendo la vita impossibile, ma allo stesso tempo sto vivendo delle emozioni mai provate prima. Ho deciso domani parlo con lei, non posso più stare così nell'indifferenza  più totale, così prendo il telefono e con l'anonimo le mando un messaggio, so che se leggesse il mio nome non verrebbe.
|| messaggio a Virginia||
~Domani mattina alle 9 al parco~
Neanche due secondi che mi risponde, non pensavo  fosse sveglia
|| messaggio da Virginia||
~ chi sei?~
Non rispondo e vado a letto. Consapevole che non dormirò.
Pov Virginia
Domani mattina alle 9 al parco....ma chi può essere?, non so se andare infondo è pericoloso ma la curiosità mi divora. Al mattino seguente mi sveglio alle 7:40 mi lavo mi vesto mi trucco e faccio colazione e lascio un biglietto sul tavolo: " Sabri, Fede sono uscita presto, poi vi spiego. Fate come se foste a casa vostra ci vediamo all'ora di pranzo." Alle 8:30 esco di casa e mi dirigo al parco. Arrivo lì alle 9 precise e inizio a cercare qualcuno che conosco, quando ad un certo punto vedo qualcuno dietro al muro che divide una parte del parco dall'altra, mi avvicino e quando riconosco lui capisco tutto, sapeva che non lo avrei risposto e quindi ha scritto con l'anonimo. Mi avvicino
V:" cristian perché mi hai chiamata?"
C:" dobbiamo parlare...andiamo"
Mi prende per mano, mille brividi percorrono il mio corpo, cerco di nasconderlo non voglio che pensi chissà cosa. Arriviamo in un Bar assolutamente desolato quando entriamo lui mi porta in un posto in cui si vede tutta Roma, chiama il cameriere e ordiniamo.
V:" allora?"
Dico riferendomi alla domanda di prima. Lui si gratta dietro la testa segno di nervosismo
C:" beh....io....innanzitutto...allora"
V:" a parole tue"
Sorride
C:" allora Vi io voglio parlare di beh...di tanti anni fa, beh sono solo passati 3 anni ma per me sono tantissimi. Mi sei mancata tantissimo e anche se so che è stata colpa mia io ancora ti amo, ancora quando ti vedo mi sento perso, sento le farfalle nello stomaco che fanno una guerra, sento mille brividi che percorrono il mio corpo, sento che la testa non connette più, e provo un impulso irrefrenabile di premere le mie labbra contro le tue per sentire quel dolce sapore di miele"
V:" d-dove vuoi andare a parare?"
Dico con gli occhi già lucidi
C:" Vi io ti amo ancora"
V:" Cristian io...io non c'è la faccio...non posso"
C:" perché Vi dopo tutto questo tempo ancora non puoi?"
V:" lo hai detto stesso tu, dopo tutto questo tempo come posso stare? Ti sei mai chiesto come è stato per me sperare ogni giorno, ogni giorno che tu mi mandassi almeno 1 messaggio per sapere come stavo? 1 non chiedevo molto, e ora tu mi dici che mi ami? Io no Cristian no"
Dico piangendo
V:" mi dispiace ma continuiamo così, ognuno per la sua strada. P-poi per la casa a Roma se dovrò andare anche in un buco lo farò ma non posso perdonarti"
C:" lo immaginavo, ma sappi che se io continuo a stare con Simona non è perché la amo ma perché ho bisogno di dimenticarmi di te e solo così posso farlo"
V:" mh mh"
Dico piangendo
C:" posso abbracciarti?"
Faccio si con la testa e immediatamente vengo travolta dalle sue possenti braccia, per la prima volta in 3 anni mi sento a casa. Lui mi stringe e anche io stringo lui è come un abbraccio d'addio, dopo un po' ci stacchiamo.
V:" io devo andare ci sono le tue sorelle a casa non voglio che stiano sole"
C:" si anche io devo andare da simona, ciao Vi"
V:" ciao cri"
E torno a casa, per tutto il tragitto penso a quello che mi ha detto.
Pov cri
È stata dura ma ne è valsa la pena, diciamo, mi sono chiarito le idee ed ora forse riuscirò ad avere un rapporto civile con lei. Non posso dire di essere felice ma in fondo dovevo aspettarmi una risposta del genere, lei è stata molto male per colpa mia e forse ci vorrà del tempo per superare il tutto. Ma anche se dovrò aspettare 1000 anni io aspetterò perché vale la pena aspettare per avere lei al mio fianco per tutta la vita.
Quando arrivo a casa trovo  Simona già sveglia
S:" dove sei stato?"
C:" sono uscito"
A:" dove Cristian"
C:" eh simona non iniziare con le tue solite storie non ne ho voglia"
S:" sei stato da lei vero lo sapevo"
C:" ma lei chi!"
S:" quella gatta morta, Virginia, senti Cristian io"
C:" tu niente non iniziare che vai via sennò"
S:" scusa è che io non posso vivere senza di te non sono niente senza di te"
C:" non devi essere così paranoica sta tranquilla mh?"
S:" si"
Poco virgi
Quando torno a casa le ragazze dormono ancora quindi butto il biglietto e preparo la colazione per tutti. In fondo sono solo le 10, verso le 10:30 si iniziano a svegliare tutti e dopo aver fatto colazione io e le ragazze andiamo in camera mia.
V:" ragazze io stamattina sono uscita e ho incontrato Cristian"
F:" davvero che bello sapevo che sareste tornati insieme"
V:" no Fede non è così, lui mi ha detto che mi ama ancora e che vorrebbe ritornare insieme a me, ma io non ho voluto"
S:" come virgi e perché?"
V:" perché per quanto io possa amarlo non riesco a dimenticare quello che mi ha fatto"
F:" ti capisco, però Vi io so che un giorno voi due tornerete insieme perché siete fatti l'uno per l'altra"
Sorrido e ci abbracciamo.
Buonasera o meglio buonanotte. Capitolo lungo ma interessante, questo capitolo serve per dare una svolta alla situazione ma non vi anticipo niente. Fatemi sapere se vi piace. Un bacio
-Ale

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