CAPITOLO 27

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Erano più di tre ore che aspettavo fuori da quella sala operatoria e ancora non mi avevano dato notizie di Dario...che rabbia, in più il medico non mi aveva ancora restituito il telefono..."stronzo" pensavo, eh sì lo so che è maleducato ma anche lui non è che fosse stato proprio carinissimo con me.

-Ehi ragazzina, il suo telefono- era appunto lo stronzo (sì, ormai è diventato il suo soprannome)

Me lo consegnò in mano e io non sapevo  come richiamare Lella, questo è uno di quei momenti in cui mi dico "Perchè sono ceca??" E vabbeh.

Sobbalzai sulla sedia sentendo il telefono squillare rumorosamente

-Ehi tizio, mi ridia la mia amica...guardi che sono capace di darle un pugno in lontananza...-

-Lella tranquilla sono io, il medico è un cretino non farci caso...sono in un ospedale perchè, mh, ricordi il mio fidanzato Dario? Ecco, ha avuto un trauma cranico, cose che succedono...-

-Non dirlo così alla leggera Giuly non mi piace...povero Dario-

-Sì scusa hai ragione...poi è tipo tre ore che sono qui ad aspettare davanti alla sala operatoria...povera me. Poi, il mio professore è un diciannovenne bellissimo non ti dico...l'ho sognato: ha degli occhi che sono una favola...verdi chiarissimissimi. I capelli sono ondulati e neri...le labbra molto carnose e rosse. Per me stare con lui è il paradiso, davvero-

-Sposatelo Giuly, da come ne parli ha ha ha ha. Giuly, lo ami?-

-E me lo chiedi?-

-Già, che idiota...dai devo andare mia madre mi chiama, ciau amica, ci sentiamo poi-

-Ciao bellissima ti voglio bene-

-Anch'io-

Sento delle urla provenire dalla sala operatoria, sempre più forti, un pianto si avvicina a me, il medico arriva.

-Non ce l'ha fatta-

Incomincio a tremare più forte di quanto vorrei, il mio corpo si irrigidisce, vorrei urlare ma nemmeno ci riesco, mi sembra che il cuore si sia fermato, sento il medico che mi dice con voce soffocata

-I-io...non so, mi scusi non sono riuscito a salvarlo-

Le lacrime escono anche se non vorrei ma le lascio sgorgare libere, sono stufa di nascondermi da tutto e tutti...comincio a tremare davvero forte, cado a terra e comincio a piangere con foga, urlo e una signora viene vicino a me, avvicinandomi agli occhi un fazzoletto, io la abbraccio anche se non so chi sia...le sono grata per starmi vicino, le sono grata per aver capito che sono ceca senza che io glielo dicessi, le sono grata perchè sta zitta e mi lascia piangere.

Grido addolorata fino in fondo, il medico comincia a spiegarmi perchè è morto con parole scientifiche.

Non c'è un motivo per la morte, si muore e basta, in un soffio, succede, in poco tempo, forse neanche ci si accorge che si sta por morire, la morte fa parte della vita, forse c'è una vita dopo, un'altra...non bisogna avere paura della morte, e io ora non ne ho più per davvero. 

la luce del sole (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora