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Buona domenica!
Volevo innanzitutto scusarmi per il fortissimo ritardo, ma a causa dell'influenza e dell'organizzazione del diciottesimo compleanno di mia sorella ho avuto davvero troppo da fare.
Spero di farmi perdonare presto. Mancano pochi capitoli alla fine del secondo libro e vorrei aggiornarli il prima possibile. Mi dispiace che la storia sia davvero poco seguita ma continuerò comunque a metterci tutto l'impegno possibile.
Sempre col sorriso... Sara 🤓

Casa sua. Questo paradiso nascosto ed immerso nella quiete e nella natura è casa sua. Ha proprio detto casa sua.
"Casa tua? Io pensavo vivessi al Resort..."
"È lì che dormo perché è molto più pratico. Ma è qui che c'è Nadine. Questa è casa... Il Resort è solo un luogo in cui dormire quando ho troppo lavoro."
"O quando ci sono io..... Non mi hai mai mostrato questa casa. Non sapevo nemmeno che tu ne avessi una."
"Lo sto facendo piccola... Siamo qui perché volevo mostrartela ora che sai di Nadine... Ti prego non prenderla male..."
Avvicina la barca al ponticello in legno sul lato destro della casa. Sembra proprio uno di quei vecchi pontili che fanno vedere nei film romantici, quelli dove gli innamorati si siedono al tramonto per rimanere abbracciati o dove prendono la rincorsa e si gettano nell'acqua tenendosi per mano.
Lega la corda ad uno dei pali e scende giù dalla barca tendendomi un appiglio per avere sostegno dato che ho in braccio Nadine che dorme beata.
"Vieni.. Ti faccio vedere l'interno..."

La bellezza degli esterni non era niente in confronto a ciò che c'è dentro. È molto diversa dallo stile hitech del Resort. Non mi sarei mai aspettata che fosse così. Immaginavo una cucina ultramoderna con dei divani immensi in pelle nera e luci che si accendono con un battito di mani, invece ha ragione Adrian. Questa è casa. Ogni aspetto è curato ma ha un non so che di nostalgico e vintage. La cucina e bianca ma di un legno invecchiato egregiamente con una cristalliera intagliata. I divani sono chiari e molto classici in perfetto stile inglese. È piena di foto. Ovunque intorno a me. Devono essere di Adrian.. da quando era bambino sul seggiolone ed era imbrattato di sugo, a quando da ragazzino era sporco di fango con una palla in mano. Ecco, questa deve essere di pochi anni fa. I suoi ricci... Sua madre aveva ragione. Devono ricrescere. I suoi ricci sono perfetti. Vanno da tutte le parti e sembra un po' pazzo ma lo rappresentano totalmente. E poi sul camino c'è Nadine... È completamente rivestito di sue foto. Mi incuriosiscono e spero di captarne qualche informazione in più, ma l'unica cosa che vedo è una figlia con suo padre, che si amano da impazzire. Neanche una foto di sua madre. Forse è meglio così...
"Ti piace?"
"È bellissima... Sono senza parole... Non avrei mai immaginato che potesse essere così..."
Dal suo sorriso sembra davvero soddisfatto della mia risposta.
"Vieni sediamoci. Accendo il camino così Nadine si riscalda meglio."
Mi accomodo sul divano continuando a guardarmi incontro stupefatta. Casa. Ci ho messo anni per trovare la perfetta coordinazione per l'arredamento del mio appartamento, poi arrivo qui e capisco cos'è davvero casa. Sarà perché c'è questo scricciolo che dorme fra le mie braccia, o sarà perché di fronte a me c'è l'uomo che amo che cerca di accendere il fuoco con le sopracciglia aggrottate e la lingua in mezzo ai denti mentre si concentra.
Qui c'è la mia famiglia. È qui il mio posto e non mi sono mai sentita così giusta come in questo momento.
Se mi avessero detto cosa c'era in servo per me avrei rivissuto tutto il dolore e le umiliazioni pur di arrivare qui. C'è il paradiso intorno e ora so che profumo ha. Profuma di Adrian e di Nadine.
Quando riesce finalmente ad accendere il fuoco si posiziona affianco a me mettendomi un braccio sulle spalle e rilassandosi sullo schienale morbido. Intorno c'è silenzio e si sente solo la legna scoppiettare nel camino. Emette un odore delizioso che investe tutta la stanza.
"Ora si che sono rilassato."
Beh allora è il momento...
"Amore.. Pensavo... Sarebbe bello organizzare in grande il compleanno di Nadine..."
"Non ce n'è bisogno... Ci sposiamo lo stesso giorno."
"E me lo dici così!? Quando pensavi di dirmi di Nadine? Il giorno stesso?!"
"Piccola sta calma... Te lo avrei detto! Prima o poi....."
Sono sconcertata dalla sua faccia di bronzo! Non è minimamente pentito per avermi nascosto l'esistenza di sua figlia. Metto il muso e sembra accorgersene perché mi tira leggermente i capelli per baciarmi con passione. Mmmhh.. Stronzo. Mi convince sempre.

Rimanere tutta la notte con Adrian mentre Nadine dormiva tra i nostri corpi è stata l'esperienza più incredibile della mia vita. Non pensavo di poter provare certe sensazioni per un bambino che non è nemmeno mio, invece è perfetto. È tutto così perfetto che ho quasi paura a pensarlo per non portarmi sfiga da sola.
Osservare il suo corpicino rannicchiato in un guscio e i suoi sorrisi nel sonno. Ascoltare il rumore che fa quando ha il ciuccetto in bocca e sentire i suoi respiri lenti. Sono affascinata e pur rimanendo sveglia per molto, non mi sento minimamente stanca anzi, appagata.
La sera precedente abbiamo completamente dimenticato di chiudere le tende e vista l'enorme vetrata ci ritroviamo ora sommersi dalla luce. Adrian e Nadine sembrano non curarsi affatto del disagio provocato dal sole, mentre io mi alzo evitando di far rumore per deliziarmi ancora della vista di un padre che dorme con la sua bambina stesa su di lui.
Quando esco dal bagno in camera però Adrian è già in piedi e si sta rivestendo.
"Adrian dove vai?"
"Buongiorno piccola... Non c'è molto campo qui.. Aspetto una telefonata di lavoro importante. Forse è meglio se torno al Resort. Tu rimani qui con Nadine. Torno appena ho finito."
Si avvicina e mi bacia dopo aver sfiorato con le labbra la fronte di sua figlia, dirigendosi poi velocemente verso le scale che portano all'ingresso di casa.
Che strano. Sembrava nervoso. Come se si fosse ricordato troppo tardi di qualcosa ma non saprei dire cosa.
Non posso soffermarmi troppo su questi pensieri perché Nadine si sta muovendo sul letto nel sonno. Probabilmente si sta svegliando. Non voglio che si senta sola al suo risveglio così mi stendo accanto a lei e la accarezzo dolcemente quando riapre gli occhi. Mi sorride vedendomi e il mio cuore scoppia di felicità.
Amo la mia bambina.

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