Rivelazioni

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Giovanni pov.

I cinque minuti che ci sono stati concessi passano in fretta, fra chiacchiere, risate, battute, frecciatine e scuse continue. Ancora non mi capacito di aver messo sotto questa ragazza, Laura. Non mi sono proprio accorto che stava attraversando. Mi sentirò in colpa per un bel po'.
Vederla distesa in quella specie di letto mi fa effetto. Nonostante sia ridotta parecchio male, riesce a scherzare e a ridere. Ha un sorriso stupendo, e una risata contagiosa. Ed i suoi occhi? Non ne parliamo. Bellissimi. Blu come il mare, il mare in tempesta.

Sembri un ragazzino che si innamora della prima che passa...

In effetti sembro un ragazzino. Ma che cazzo dico? Io non mi sono innamorato di lei, sono abbastanza maturo per capire che il colpo di fulmine non esiste. È soltanto una bella ragazza.

"Il tempo a vostra disposizione è finito," l'infermiere interrompe i miei pensieri "ora uscite, la paziente deve riposare." Ci comunica con tono disinteressato.
"Allora ciao ragazzi, grazie di essere rimasti qua a preoccuparvi della mia salute." Ci dice Laura, abbozzando un sorriso.
"Figurati, è il minimo dopo averti arrotata!" Le rispondo.
Mi avvicino per baciarla sulla guancia, e lo stesso fa Andrea. Potrei giurare di averlo visto arrossire.
"Ciao Laura, rimettiti presto" le auguriamo in coro io e lui. Poi usciamo dalla stanza.

Andrea pov.

Che imbarazzo. Penso di essere diventato tutto rosso quando mi sono avvicinato per baciarla. Che figura di merda, speriamo che non se ne sia accorta.
Certo che 10 minuti in più avrebbero potuto darceli eh.
Mi distolgo dai miei pensieri. La madre di Laura non c'è più, probabilmente sarà andata a prendere un caffè alle macchinette. Peccato, avrei voluto salutarla, era stata gentile con noi anche se le avevamo arrotato la figlia.
"Certo che tra tutte le ragazze che ci sono in questa città hai messo sotto proprio una figa eh?" Punzecchio Giovanni.
"Già" ride lui. "A quanto pare il mio intuito non sbaglia mai" si vanta scherzosamente.
"Spawn passa e non perdona!!" Lo prendo in giro. Scoppiamo in una risata fragorosa mentre ci allontaniamo lungo il corridoio, verso l'uscita dell'ospedale.
"Camper, non è che ti sei preso una cotta per quella ragazza, vero?" Mi chiede Giova dal nulla.
"No Giova, perché tu sì?" Dico il più naturalmente possibile, cercando di non arrossire per la domanda che mi è stata posta all'improvviso.
Giova mi guarda, mentre le sue guance, coperte da un po' di barba, assumono un colorito sul rosso. "Io? No macché" sorride. "È solo una bella ragazza."
"Sei diventato tutto rosso! Qua qualcuno sta mentendo..." Rido.
"Beh, se è per quello ti dovresti guardare allo specchio, sembri un pomodoro!" Risponde con tono accusatorio. Cazzo, malgrado il mio sforzo non ero riuscito a non arrossire.
"È che fa un gran caldo qua dentro..." dico cercando di trovare una scusa plausibile. Giova mi guarda e inizia a ridere. "Sì, deve essere quello."

Usciamo e ci dirigiamo verso la macchina, senza più dire una parola, ognuno assorto nei propri pensieri.

Ehiehiehi❤
Mi scuso per il capitolo un po' corto, stasera/domani mattina pubblicherò la parte successiva, prometto👐
Zattutti

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