Capitolo 7

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La mattina seguente, come le aveva detto la sera prima, Emily telefonò Alison. "Buongiorno, ragazza più bella di Rosewood. Come hai passato la notte?" "Buongiorno, tesoro. Male, avrei preferito stare con qualcuno. Con te. Non ho praticamente chiuso occhio." "Sei a casa?" "In realtà no, sono appena uscita dall'ufficio del mio avvocato di famiglia. Gli ho spiegato la storia del contratto. Ma quell'uomo è troppo vecchio, non capisco perché lavori ancora! Comunque ha detto che, secondo lui, non posso fare nulla. D'altronde c'è la mia firma su quel contratto." "Ali, quindi?" "Non lo so, Em. Io ora non voglio perderti per nessuna ragione al mondo. Ora devo andare a scuola ma per le sei ho finito. Ho alcune ore di lezione e poi una riunione. Dopo posso venire da te?" "Certo che puoi."

Alle sei e mezza Alison era a casa di Emily. "Tua madre non c'è?" domandò. "No, è ad un convengo di non so cosa e non torna prima di sabato. Meglio per noi, no?" disse sorridendo. Alison scoppiò a ridere. "Ali, posso dirti una cosa?" "Certo." "Sei così bella che fa male." "Em, mi lasci senza parole." Rispose, poi si avvicinò e la baciò.
Cenarono insieme, poi andarono sul letto di Emily e finirono di vedere il film che avevano interrotto la sera precedente.
"Sono già le undici e mezza" disse Alison. "forse è meglio che io vada." "Ali, io ho paura." "Paura?" "Sì. Io non voglio che la tua vita si rovini perché hai scelto me." "Em, anche io ho paura." "Quindi pensavo che finchè la situazione non si risolverà... dovremmo vederci da amiche. Lo sai quanto è faticoso e doloroso per me dirti una cosa del genere. Ma credo sia l'unica soluzione." "Purtroppo lo penso anche io." Disse Alison scoppiando in lacrime. "Non piangere, ti prego." Rispose la brunetta abbracciandola. "Em?" "Dimmi." "Solo perché non possiamo stare insieme non vuol dire che non ti amo." A questa frase anche Emily iniziò a piangere. "Ali, mi ami?" "Ti ho sempre amata e ti amerò per sempre. Qualunque cosa accada. Mi hai reso e mi rendi ogni giorno una persona migliore, quella che vorrei essere. Ma non voglio farti vivere di nuovo un incubo." "Come fai a farmi vivere un incubo se sei il mio sogno ad occhi aperti?"
Alison si avvicinò ad Emily ed iniziò a baciarla. La biondina prese l'iniziativa ed iniziò a baciarla lungo il collo, le tolse la maglia e le baciò anche il seno. Emily, nonostante fosse sorpresa da ciò che Alison aveva appena fatto, fece lo stesso: le sfilò la maglia e iniziò a baciarla ovunque. Di tanto in tanto una delle due dava un leggero morso all'altra, e si lasciavano andare in risatine e mugolii. Trascorsero insieme la notte più passionale della loro vita.
La mattina seguente si svegliarono nude, Alison con la testa appoggiata sul seno di Emily. "Emily Fields" disse alzando lo sguardo "l'ho sempre saputo: timida in strada, sexy sotto le coperte." Emily scosse la testa ridendo e poi ricominciarono a baciarsi. "Vorrei passare il resto della giornata così con te" disse Emily "Però forse ho avuto un'idea che potrebbe risolvere le cose. Vestiti. Anche se in realtà, quel che vedo, non mi dispiace." Concluse maliziosamente.

Mezz'ora esatta dopo, Emily ed Alison erano fuori casa. Emily la prese per mano. "Dove stiamo andando, Em?" "Ti sei forse dimenticata che la mamma di una delle nostre migliori amiche, nonché tua vicina di casa, è uno dei migliori avvocati dello Stato?" "Come ho fatto a non pensarci?" esclamò Alison. "Em però aspetta." Continuò guardando le loro mani che erano una nell'altra mentre camminavano per strada. "Non abbiamo detto nulla a Spencer e nemmeno ad Aria ed Hanna di noi. Forse sarebbe meglio che prima glielo dicessimo..." "Stai tranquilla." Disse stampandole un bacio sulla fronte.

Fecero una lunga passeggiata ed arrivarono al portone di casa degli Hastings dove suonarono il campanello. Andò ad aprire Spencer. "Ali, Em! Che ci fate qui?" disse. Poi abbassò lo sguardo, vide le loro mani unite, ed esclamò: "Ditemi che quello che sto vedendo non è un sogno! Oddio! Finalmente state insieme! Sono così contenta per voi!" Alison ed Emily risposero in coro ridendo: "È complicato." "Venite, entrate." "C'è tua madre in casa, Spence?" "Sì, è in ufficio. È successo qualcosa?" "Puoi chiamarla? Così lo spiego ad entrambe." Disse Alison.
"Ragazze, che bello rivedervi!" disse Veronica, la mamma di Spencer, entrando in cucina. "Salve signora Hastings, è un piacere anche per noi." Rispose Emily. "Alison, Spencer mi ha detto che vuoi parlarmi. Di cosa si tratta?" Alison guardò titubante Emily che cercò di tranquillizzarla stringendole la mano. A quel punto la biondina mise sul tavolo il contratto ed iniziò a raccontare tutto.
"Che situazione assurda, Alison." Disse Veronica. "Secondo lei c'è qualcosa che possiamo fare che non sia pagare la penale?" "Aspettate un momento." Disse Spencer prendendo i fogli in mano. "Ali, tu e... ora come ora non riesco nemmeno a pronunciare il suo nome, vi siete sposati il 24 Maggio, vero?" "Sì, perché?" "Beh, come mai la data segnata su questo documento è 7 Giugno?" "Ali non eravate in luna di miele?" chiese Emily. "Sì." "Oddio ma questo documento è stato firmato a Cuba, e c'è anche scritto sotto la data!" esclamò Veronica. "Scusatemi ma io non mi intendo di queste cose. Qualcuno può spiegarmi?" disse ansiosa Alison. "Ali, tuo marito sarà anche ricco, ma è poco intelligente. Ci sono alcuni Stati nel mondo dove se vengono firmati dei documenti, non sono validi negli Stati Uniti. Ed Indovina? Cuba è tra questi." In quel momento Alison avrebbe solamente voluto baciare Emily ma si trattenne e si face bastare un abbraccio. "È fantastico!" disse la brunetta.


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