Capitolo 36

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Angioletti, eccomi di ritorno con un nuovo capitolo. Prima di iniziare volevo chiedervi se andaste a dare una letta alla mia storia: TRA LA VITA E LA MORTE #1 IL SEGRETO DEL VAMPIRO per ora sono solamente 6 capitoli, ma comunque a breve uscirà il settimo, per quelli di voi che già lo conoscono e stanno aspettando che aggiorni, chiedo solo di pazientare. Mi sono venute le idee solo recentemente, ordinarle tutte è un po' difficile, soprattutto quando le storie da portare avanti sono cinque. Detto ciò vi lascio alla lettura del capitolo, senza disturbarvi oltre.

Mars :3

P.S. vedo che vi trattenete con i commenti, non va bene. Dov'è vostro lato fangirl/fanboy nascosto? Tiratelo fuori e sclerate come se non ci fosse un domani.

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 – Stasera ci sarà una festa, organizzata da Corsius – gli dissi, interrompendo quel meraviglioso momento tra noi due. Bryan abbassò lo sguardo guardandomi negli occhi. un istante mi parve di vedere Bryan rabbuiarsi, ma mi sembrò solo un'illusione perché durò veramente pochissimo in quanto accennò un sorriso subito dopo.

– Sì, ne ho sentito parlare. – Perché non stava avendo la reazione che speravo?

– Farei meglio ad andarmi a preparare allora, non vorrei far arrabbiare Corsius – annunciai, alzandomi dal letto. Feci in tempo a fare solamente un paio di passi, quando venni fermata dal suono della sua voce. – Ma ti senti quando parli? – disse quasi urlando Bryan. Spalancai gli occhi e mi voltai verso di lui.

– Cosa vorresti dire? – gli chiesi.

– Sei completamente cambiata. La Devee che conosco io non si lascerebbe mai abbindolare da un vampiro! – Lo avevo ferito, anche se involontariamente lo avevo comunque ferito; e non potevo farci niente.

Mi sembrava d'impazzire, stavo per scoppiare da un momento all'altro. Abbassai lo sguardo fissandomi i piedi. – Mi dispiace, Bryan. Non è stata mia la scelta. Forse non sei interessato a sentire ancora le mie scuse, però è la verità. Se avessi potuto scegliere sarei rimasta come prima. L'ultima cosa che voglio è deluderti. – Mi resi conto di avere la voce strozzata. – Non ti chiederò di perdonarmi, solo di fare le valigie e di andartene via con Mitch il prima possibile. Per me ormai è troppo tardi, ma voi due avete ancora una speranza – conclusi, prima di fare dietrofront e uscire dalla porta.

Ero ormai a metà corridoio quando sentii chiamare il mio nome in modo straziato. – Sei una scema, se pensi che ti lascerò qui da sola! – mi urlò Bryan, che era uscito dalla stanza.

– Ormai non ho più speranze. Non sono più una Cacciatrice, ha avuto quello che voleva e mi ha impresso gli altri marchi. Non posso farci niente. – Andai di poco avanti ma venni sbattuta con rapidità contro la parete.  

– Non te la prendere con la parete, piuttosto prenditela con me. Se fossi stata abbastanza forte avrei saputo respingerlo. –

– Devee, hai a malapena diciassette anni, non ti biasimerei per la poca forza nel costruirti barriere psichiche – disse, e mi accarezzò la guancia.

– Non voglio essere la sua serva umana, Bryan, non l'ho mai voluto – gli confessai, buttandomi tra le sue braccia. Lui non esitò ad abbracciarmi, stringendomi a sé. Mi accarezzò la nuca provando a calmarmi. – Va tutto bene, troverò un modo per spezzare il legame, te lo prometto. –

– Grazie. – Mi alzai in punta di piedi e gli diedi un bacio sulla guancia, anche se non ero del tutto sicura di come avrebbe reagito a quel mio gesto. Bryan non disse nulla, si limitò invece a sbattere le palpebre e rimanere a bocca aperta.

Ritornai nella mia stanza dove mi stava aspettando Francy (piuttosto spazientita, aggiungerei) che stava facendo avanti e indietro per la nostra camera.

– Ma ti sembra l'ora di tornare? È tardissimo, cavolo! – mi rimproverò Francy.

– Avevo da fare – le risposi bruscamente.

– La festa inizia tra un paio d'ore e tu non sei nemmeno pronta. Santo cielo, sei un disastro Devee. Se Corsius ti vedesse conciata così... –

– Cosa? Se Corsius mi vedesse conciata così cosa farebbe? Ucciderebbe qualcuno? Be' non è la prima volta che lo fa. –

– Ma non dire idiozie. Intendevo solamente che potrebbe rimanerci male, ha passato così tanto tempo ad organizzare questa festa nei minimi dettagli che francamente nessuno si azzarderebbe a rovinargliela. –

– È solamente una stupidissima festa organizzata dai membri dell'élite. Non ha niente di speciale – constatai.

Francy abbozzò un sorriso. Che cosa le stava prendendo? – Te ne renderai conto non appena metterai piede nel salone in cui si svolgerà. – Di certo si stava comportando in modo strano. – Adesso lasciati aiutare a preparare, sono troppo curiosa di vedere come ti sta il vestito. L'ho tirato fuori dalla scatola ed ho visto che è meraviglioso. –

Francy aveva l'aria di una bambina che stava per vivere una favola. Mi faceva un po' di tenerezza, ad essere sincera.

Lasciai uscire un sospiro e mi sedetti sulla sedia accanto allo specchio, lasciando che Francy si occupasse dei miei capelli.

– Avrai gli occhi di tutti i presenti puntati su di te. –

Fantastico! L'ultima cosa che volevo era proprio che mi vedessero come un fenomeno da baraccone. Già riuscivo ad immaginarmi le loro espressioni non appena sarei stata nel loro mirino, o a come si sarebbero rivolti a Corsius. "Una serva umana davvero particolare" così mi avrebbero definita. E poi avrebbero fatto delle battutine squallide sul mio essere poco rispettosa e docile.

Chissà, forse sarei riuscita a portarmi almeno un pugnale sotto quel vestito.

L'abito dorato ricadde sul mio corpo, mettendo in mostra le forme che con l'uniforme scolastica altrimenti erano del tutto celate. Mi sentivo un po' a disagio, ad essere onesta. Le spalline erano calate ed ornate con una fila di perline che riprendevano il disegno floreale sulla gonna, mentre il busto era abbastanza semplice (anche se non poco appariscente). Quell'abito avrebbe fatto la sua sporca figura, come del resto colui che lo aveva scelto.

Guardai la mia immagine riflessa nello specchio e non potei fare altro che rimanere a bocca aperta. Francy aveva compiuto un miracolo. Non riuscivo a credere che l'immagine riflessa ero davvero io. Non avevo mai osato fino a questo punto, ma qualcuno lo aveva fatto al posto mio e be' non aveva fallito.

– Grazie mille, Francy – riuscii a dirle quando mi ripresi.

– Oh non c'è di che, chica! Ho solo trovato i colori che ti si abbinavano di più. Il resto è merito tuo, sei uno sogno in carne ed ossa. – I complimenti mi mettevano quasi sempre in imbarazzo, per questo motivo ho sempre cercato di evitare che le persone me li facessero.

Francy prese in mano il cellulare e rimase come pietrificata. – Siamo in ritardo per la festa! Corsius si arrabbierà moltissimo, ora –si lamentò Francy, andando nel pallone. – Forza, muoviamoci a raggiungere la festa. – 

Vampire SlayerWhere stories live. Discover now