CAPITOLO TREDICI

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CHRISTOPHER

Apro la porta di casa e un profumo mi invade le narici.
La casa è silenziosa anche se come sottofondo vi è un mormorio e rumori leggeri di pentole.

Appendo la felpa all'attaccapanni alla mia destra e tolgo le scarpe.
Le porto in camera mia e poi ritorno in salotto, pronto ad affrontare Emma che si trova sicuramente in cucina.
Le devo chiedere scusa per le parole che ho detto e per i toni con cui mi sono rivolto a lei.

Dopo che se n'è andata, ho vagato per diverse ore per Londra senza una meta ben precisa.
Sono andato al bar da Nate e abbiamo fatto una chiacchierata.
Nate ha detto che sono stato un coglione e che le devo delle spiegazioni, il problema è che non so da dove abbiano origine le mie parole.

Io non credo che Emma sia una cattiva madre, anzi la ammiro molto.
Nonostante il discorso con il mio amico , quest'ultimo non ha capito il rapporto che lega me e la bionda.
Fortunatamente pensa che siamo solamente amici, non che tra noi ci sia una relazione.

"Ciao" dice la voce di Alli facendomi sobbalzare.
Mi volto verso il divano e solo ora noto la bambina seduta sul tappeto intenta a disegnare su di un foglio.
Sopra il tavolino di legno sono disposte molte matite colorate e altrettanti pennarelli.

Sorrido e mi avvicino a lei.
Abitiamo insieme da ormai due mesi e noi due non abbiamo mai parlato tanto.
Certo giochiamo insieme, guardiamo la tv e abbiamo anche gli stessi gusti nell'ambito alimentare, ma non abbiamo mai avuto un dialogo aperto.

"Ciao Alli" dico sorridendole di nuovo.
La bionda punta i suoi occhioni neri nei miei e mi guarda con sufficienza, come se la mia presenza la disturbasse in qualche modo.
"Posso sedermi accanto a te?"
"Si, certo" dice sorridendo dolcemente.

La affianco e , anche se con fatica a causa delle mie dimensioni, mi siedo per terra.
Abbasso il capo verso il suo e lo stesso profumo di Emma arriva al mio olfatto.
Senza pensarci le bacio i capelli e lei alza la testa di scatto.
"Perché mi baci?" chiede guardandomi con quegli occhioni irresistibili.
"Scusa non avrei dovuto"
Lei poggia una manina calda sopra la mia e sorride, questa volta mostrando i denti bianchi.
"No, mi piace. Anche la mamma lo fa sempre"
"Allora okay"dico imbarazzato ed Allison ricomincia a colorare.
"Quando lo faceva Mitch lo odiavo, non mi piace neanche quando lo fanno la zia Trish e lo zio Nate"

Rimango sorpreso e lusingato dalle sue parole.
"E se lo faccio io ti piace?"
"Si, tu mi piaci" dice arrossendo.
Un sorriso mi spunta sulle labbra e capisco l'affetto che provo verso questa bambina.

Mi è subito entrata nel cuore.

Osservo il suo disegno e riesco a riconoscere due figure.
Una rappresenta una bambina bionda con un vestito da principessa rosa e l'altro è un bambino credo, vestito d'azzurro.
Le gambe del bambino sono lunghissime e sembrano degli stecchini, ridacchio per la sproporzione del disegno.

"Chi sono?" azzardo a chiedere.
Alli guarda me poi il disegno e poi di nuovo me.
"Siamo io e te"dice arrossendo e coprendosi gli occhi con le manine paffute.
Uno strano senso di felicità si impossessa di me e rido.
Sposto le mani dal bel viso di Allison e le lascio un bacio sulla fronte.

"Non ti vergognare. Perché ci hai disegnati?"
"Perché tu mi piaci e quando sarò alta così ti sposerò " dice alzandosi in piedi e allungando le braccia sopra la sua testa.
"Sei sicura che la mamma voglia? Sono troppo grande per te"
"Ma io ti voglio sposare" dice Alli mettendo il broncio.

Rido nuovamente e due fossette spuntano ai lati della sua bocca.
È una bambina bellissima.

Le faccio segno di avvicinarsi e lei lo fa.
"Non importa cosa dirà Emma, io e te ci sposeremo"
Una scintilla le illumina lo sguardo e fa la stessa faccia che io faccio davanti ad un delizioso waffle della Waffle House. Si intenda che i waffle sono al centro del mio universo, quindi.

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