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Bad Blood mi martella nelle orecchie mentre il taxi mi porta a casa.
In effetti è in tema con i miei sentimenti.
Sono sempre stata una ragazza tranquilla, al limite dello zerbinismo.
Sempre pronta ad aiutare tutti, a perdonare.
Anche a passare sopra alle prese per il culo, pur di avere amici.
Che non esitavano a sfruttarmi finché gli comodavo, per poi darmi un calcio in culo e deridermi non appena ottenuto quello che volevano.
Boiler, grassona, palla di lardo... così mi chiamavano. E io glielo permettevo.
Perché Dimitri diceva che mi voleva bene soprattutto per questo pregio, che andavo bene com'ero. Che nonostante tutto ero buona e riuscivo a perdonare.
E io gli credevo; che idiota!
Adesso grazie a lui sono tutt'altro.
Non sono più disposta a farmi umiliare, calpestare.
Ho sangue un po' più cattivo.
Mi sono trasformata, sono più fredda e cinica. Vedo le persone e le tratto per quello che sono.
Niente sconti per nessuno.
E lui è in cima alla mia lista. Gli ho voluto bene, pure tanto, ma si è dimostrato uguale agli altri.
Non poteva ferire la figlia di colui che lo ha aiutato per tutta la vita.
No, certo, meglio fingere e poi colpire alle spalle.
Non lo ammetterò mai, ma il suo tradimento mi ha fatto più male di quanto sia disposta ad ammettere.
Ho pregato la mamma di non dire a nessuno che sono tornata. Soprattutto a Dimitri.
Stasera ci sarà l'annuale festa a casa sua, per l'inizio delle vacanze.
Ci andrò, ovviamente, e metterò in moto il mio piano.
Un gradino alla volta, Taiana, uno alla volta.
Adesso basta, sono a casa e mia mamma non merita la mia rabbia.
E poi sono stra felice di vederla!
Quando arrivo alla fine del vialetto, il portone si spalanca di botto e il ciclone Irina esce di corsa e mi abbraccia forte!
"Amore mio! Finalmente sei tornata... mi sei mancata così tanto. Ero tutta sola in questa grande casa, senza la mia bambina", piange, poverella.
"Anche io sono tanto contenta di stare di nuovo con te!" Ed è vero, mi è mancata così tanto.
Mi trascina in casa, poi in cucina, e si mette subito a prepararmi da mangiare.
È incontenibile la sua felicità.
Sono ancora a dieta e non dovrei sgarrare, ma non ho il coraggio di dirle niente. Non voglio che ci rimanga male!
Mentre mi investe col suo fiume di parole mangio i pancake che mi ha preparato.
Fortuna che al piano di sotto ci siano piscina e palestra!
Ridiamo e scherziamo, poi mi costringe a raccontarle tutto...
Tutto quello che è successo alla clinica. A racconto finito si complimenta: "Stai proprio bene piccola, anche se a me sei sempre piaciuta. Ma devo dire che la cura ha avuto effetti benefici.
Sei più sicura e questo è certo un bene".
Mia mamma è una donna piccola e formosa, ma con un viso e un sorriso che incantano.
Tratti presi da nonna Katrina, matriarca della famiglia Petrov.
Come si può ben capire per metà sono Russa. A questo devo i miei occhi color ghiaccio e la mia carnagione bianca.
I capelli sono dei Moore, mio papà, neri come l'ebano.
Mio padre Larson è scomparso due anni fa, colpa del cancro.
Io e mia madre non ci siamo mai riprese, ed io che già ero formosa sono diventata un bussolotto con le gambe. Ma di questo adesso non voglio parlare.
La mamma mi ha ordinato di andare a riposare e vista la serata che mi attende seguirò il suo consiglio.
Entro nella mia camera e mi butto sul letto.
Penso alla mia vendetta, e con fastidio scaccio il senso di disagio che mi assale pensandoci.
Mi addormento ripensando alle parole crudeli di quella sera.

SIAE . Falling In Love SU AMAZON.Where stories live. Discover now