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Novembre

Sono in ospedale, ormai ci siamo. A casa mi si sono rotte le acque, e a quanto pare mi aspetta una lunga notte di travaglio...
-Tesoro, non sforzarti a parlare - mi dice Isabella. Lei, mia mamma e Theo mi stanno vicino, al momento nella stanza con me c'è solo Ellie. Ora sto bene, ma so che il dolore potrebbe tornare da un momento all'altro.
-No, ce la faccio. E grazie per essere venuta qui alle dieci di sera... -
-Ma figurati, ho promesso che ci sarei stata - risponde, mentre mi prende entrambe le mani tra le sue. Non gliel'ho chiesto, è stata lei a dirmi fin da subito che sarebbe entrata in sala parto... proprio come farebbe una sorella, e lei lo è a tutti gli effetti.
-Dai, raccontami come te ne sei accorta - prosegue a domandare, al che io sorrido.
-Ero comodamente sdraiata sul divano a guardare un film... di Checco Zalone... E mentre Checco cantava una delle sue canzoncine, io ridevo come una scema. - Ellie scoppia a ridere.
-Scusa, continua - mi dice.
-Theo mi diceva di stare più rilassata e di non ridere, ma a un certo punto mi sono accorta di essere tutta bagnata e ci siamo guardati negli occhi. Lui era tipo "OH MIO DIO" ed io ero tipo "OH MERDA, CI SIAMO" ... - Mi interrompo per una fitta di dolore, Ellie mi accarezza la fronte.
-Ehi, tutto okay? -
-Cazzo, fa malissimo - mi lamento. - Potrei dire non so quante parolacce, ti avverto... - Rido, per quanto possibile. Il dolore è di nuovo passato.
-Sfogati e di' tutte le parolacce che vuoi. E un giorno potrai raccontare a baby Muffin di come ti si sono rotte le acque. -
-Quando lo sapranno Elena e Sofia, mi prenderanno in giro tantissimo. Lo so. -
-Ti devi sempre far riconoscere tu, eh? - Ellie sorride, e nel frattempo ritornano Theo e mia madre insieme alla mia ginecologa.
-Sara, ti controllo un secondo. Come ti senti? - mi domanda la dottoressa.
-Più o meno ho una contrazione ogni dieci minuti - rispondo - e al momento non sono neanche troppo forti, o almeno credo. - Sto mantenendo la calma, non mi sto facendo prendere dal panico. Potrebbero volerci chissà quante ore e se inizio a dare di matto non passeranno più.
-Sei dilatata di appena due centimetri... -
-Che succede se resto così? -
-Hey, non agitarti. - Theo mi viene vicino e mi accarezza la fronte, spostandomi i capelli.
-Non ti preoccupare Sara, non servirà il cesareo. Sei venuta qui appena un'ora fa, è normale che ci voglia un po' di tempo. - La dottoressa esce dalla stanza, a quel punto mamma, Theo ed Ellie sono tutti accanto al mio letto. Chiedo di restare un po' da sola con mamma.
-Mamma, non ce la faccio più... - Mi lamento perché arriva un'altra contrazione, stavolta più forte.
-Va tutto bene, amore - mi dice per rassicurarmi, e in questo momento ho tanto bisogno di lei. -Tu sai già se è maschio o femmina, vero? -
-Sì... me lo sono fatto da dire da Theo. - Sorride, mentre mi accarezza il viso ed io mi rilasso un po' dopo l'ondata di dolore. - Vedrai quanto sarà bello appena lo sentirai piangere... Ti assicuro che ti dimenticherai del dolore, di tutto quanto, e penserai che ne è valsa la pena. Io ci ho messo otto ore per farti nascere, e quando ti ho vista è passato tutto. - Con mamma ne avevamo parlato spesso, soprattutto in questo periodo. Confrontarmi con lei è bellissimo, e in questo momento è bello sentirmi circondata dalle persone più importanti. Lei, Theo e Isabella.
-Grazie. - Mi dà un bacio sulla fronte e le chiedo di far entrare Theo e di lasciarci soli.
-Amore mio, come va? - mi domanda subito con aria apprensiva.
-Sempre uguale, al momento. -
-Non farmi più uscire da questa stanza perché voglio starti vicina, okay? - Mi prende le mani tra le sue e le bacia, strappandomi un piccolo sorriso.
-Non è giusto, Muffin. A voi maschi spetta la parte divertente, a noi donne questo strazio. Posso mandarti a fanculo? -
-Sì, oggi te lo concedo - mi risponde sorridendo a sua volta. A quel punto non riesco a rispondere perché mi arriva un'altra fitta di dolore, come se mi avessero conficcato un coltello nel basso ventre.
-Dio... Baby Muffin, cerca di essere meno violento, per favore! -
-Sei incredibile, Sara... Riesci a fare battute anche adesso - mi fa notare Theo.
-Sì, ma se non chiami subito la dottoressa ti caccio via. - Riprendo a respirare regolarmente, mentre Theo esce per chiamare la dottoressa e rientrano Isabella e mia madre. Mi aspetta una lunga notte...

Alcune ore dopo

Non so che diamine di ore sono, so solo che ho sonno e sono sfinita. Mi viene da piangere. Mi hanno fatto l'epidurale e mi hanno spostata nella sala parto vera e propria, perché a quanto pare ora sono pronta per iniziare a spingere. Mamma, Isabella e Theo, tutti e tre con le occhiaie, mi stanno vicino nonostante siamo in piena notte. Le ostetriche mi dicono cosa devo fare, ed io inizio a respirare e spingere. Theo mi tiene la mano, lo sto stritolando.
-Basta, basta, fatemi il cesareo. Non ce la faccio. -
-Sara, ci sei quasi. Lo so che ce la fai - mi dice Ellie.
-Dai, ce l'hai quasi fatta - mi incoraggia mamma. Dopo l'anestesia non sento più nulla, ma sto comunque facendo un grande sforzo. Sono sdraiata da ore, sempre nella stessa posizione. Non mi sentivo più le gambe e i piedi già prima dell'anestesia, e poi... la schiena. Ho ancora una schiena?
-Un'altra spinta, Sara. Respira e poi spingi - mi dice un'ostetrica. Cerco di metterci forza, ma senza sforzarmi troppo. Vorrei solo dormire, sono sfinita. E ho la fronte sudata, mi sento come se mi avessero messo in una centrifuga per tutta la notte. Se noi donne possiamo sopportare tutto questo, allora al diavolo chi dice che siamo il sesso debole. E pensare che è stato così bello il concepimento di questo bambino...
-Sara, vedo la testa. Perciò fai un ultimo sforzo, ci sei quasi! - Ora è la dottoressa che parla. Ce l'ho quasi fatta, sono a un passo dal poter vedere il mio bambino. Intorno a me, mamma, Ellie e Theo mi incoraggiano ancora. Ma adesso sono io a volercela fare, una forza del tutto nuova mi permette di trovare le ultime energie per spingere. E quindi lo faccio... un ultimo sforzo. Urlo, spingo e poi... un pianto. La sua voce.
-E' nata, ce l'hai fatta! -
-Congratulazioni, è una bellissima bambina! Bravissima, Sara! - Non faccio caso a chi dice cosa, tutto mi appare un vociare confuso. Ma sono consapevole di avercela fatta, ora è qui con me. E' una femmina, ho sempre avuto ragione. L'ho sentita staccarsi da me e venire al mondo, e non capisco più nulla. Ecco la sensazione di felicità immensa di cui mi parlava mia madre. La dottoressa fa tagliare il cordone ombelicale a Theo, poi mi poggia la bambina sul petto. E' piccola, e ha i capelli scuri impiastricciati di sangue... ma è bellissima, riesco già a vederlo. Non ha sofferto, perché sembra come se stia sorridendo.
-Ciao, amore mio... - La bambina piange, e viene subito portata via per fare il bagnetto, mentre Theo mi si avvicina e mi dà un bacio sulle labbra. Abbiamo entrambi le lacrime, lacrime di felicità.
-Avete già scelto il nome? - domanda la dottoressa.
-Angelica - rispondiamo insieme io e Theo. E da adesso in poi non saremo mai più soltanto Sara e Theo... ma anche mamma e papà.

Ciao ragazze! È nata, è una bimba! Molte di voi avevano indovinato, contente?
Per quanto riguarda la prima parte del capitolo, sapete che mi piace parlare di ciò che mi piace e fare riferimenti a film, libri, ecc... Ed io amo alla follia quella scena del film Noi Siamo Infinito (tra l'altro in quel film c'è anche Nina Dobrev!)
Il prossimo capitolo sarà tutto dedicato alla baby Muffin Angelica... votate! Baci :*
Greta

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Where stories live. Discover now