Capitolo 4

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Fatemi sapere se siete ancora vive dopo questo capitolo :3

Alzo gli occhi sorpresa da quel gesto, non mi aspettavo di certo che lui fosse così carino con me. Adesso che le telecamere sono spente non ha alcun obbligo di comportarsi in questa maniera, ma ho sempre saputo che lui non è quel genere di persona che fa il carino davanti alle telecamere e poi snobba i fans facendo il presuntuoso. Senza farmi vedere, ricambio la sua stretta di mano e gli sorrido, approfittando dell'attimo di confusione che si è creato.
-Sara, ma lo vuoi lasciare? – mi dice scherzando Sofia, in inglese, e Theo in risposta le dice: - Se la lascio, mi sviene davanti! – La mia amica ride, soffermandosi un secondo di troppo sulla bellezza di Theo. Anche Elena e Isabella non gli staccano gli occhi di dosso, ma alle mie amiche lo concedo. Una cosa del genere non capita mica tutti i giorni, e noi siamo state già fin troppo fortunate. Elena mi riconsegna la borsa, e l'assistente di poco fa, Giulia, ci fa entrare di nuovo nel mio camerino. Adesso con me ci sono anche Isabella e Sofia, e ovviamente la traduttrice. Ci facciamo scattare alcune foto con lui, poi Theo firma gli autografi per me e le mie amiche.
-Fra un'ora arriverà la limousine – ci avverte un'altra assistente entrando nel camerino senza bussare.
-Ma è stata tua l'idea della limousine? – domando sottovoce a Isabella, che mi sorride soddisfatta.
-Diciamo di sì – risponde. – Theo è stato molto generoso e quindi la trasmissione ha potuto dare ascolto alle mie richieste... è tutto come nella tua fantasia, ricordi? – Ricordo eccome, ho una fantasia piuttosto vivida. Veniamo interrotte dalla traduttrice, che ci chiede a nome di Theo se abbiamo qualche domanda particolare da rivolgergli. Theo ha già capito che il mio inglese è più che buono, ma mi diverto lo stesso a far finta di essere una semplice fan italiana che fa domande al suo idolo. Decido subito di fare domande piuttosto dirette.
-C'è qualcosa tra te e Shailene Woodley? – domando continuando a fissarlo nei suoi meravigliosi occhi castani. Non sono neanche sicura che possa rispondere, ma... è un attore, le domande fanno parte del gioco!
-Shai è un'ottima collega e amica, ma no... non stiamo insieme, se è ciò che vuoi sapere. La chimica sarebbe già dovuta scattare da un bel pezzo, non credi? – Aspetto che la traduttrice ripeta in italiano ciò che Theo ha appena detto, e sorrido sotto i baffi. Theo ha ammesso senza troppi problemi che tra lui e la sua collega nella saga di Divergent non c'è nulla. In questo momento ha inconsapevolmente spezzato i cuori di migliaia di ragazzine che sognano di vedere "Tris e Quattro" insieme anche nella realtà. Ma non il mio. Il film e la vita reale sono due cose ben diverse, e apprezzo il fatto che Theo e Shailene non si siano messi insieme per pubblicità, come avrebbero tranquillamente potuto fare.
-Altre domande? – chiede la traduttrice.
-Ehm... okay. Come mai sei stato così matto da studiare filosofia al college? – Domanda inaspettata.
-Tu sai che ho una laurea in filosofia?! – Theo assume un'espressione sorpresa, non ha ancora capito che non sono la solita fan di passaggio che lo segue solo per Divergent.
-Ho origini greche, e la filosofia è qualcosa che mi riporta alle mie origini... - Ascolto rapita le sue parole e la sua voce... è imbarazzante, ma confermo il fatto che questo ragazzo è in grado di farmi eccitare semplicemente parlando. Sono ridotta davvero male, lo so.
-Adesso vorrei restare un po' sola con lui... sapete com'è, è la mia unica occasione – dico all'improvviso, dopo che abbiamo esaurito le domande.
-Devi spegnere il cellulare, però – mi dice l'assistente.
-Okay, nessun problema. - Tiro fuori il cellulare dalla borsa e lo spengo, e mentre le mie amiche, l'assistente e la traduttrice escono da quella porta, sento il mio cuore prendere di nuovo il volo.
-La limousine sarà qui alle diciannove in punto, perciò appena è tutto pronto vi veniamo a chiamare. -
-Tutto chiaro - rispondo, mentre lei ripete la stessa cosa anche a Theo, che annuisce.
La porta si chiude, ed io mi ci appoggio alzando un attimo lo sguardo al cielo.
-Privacy... - dico girando il perno che serve a chiudere la porta a chiave.
-Giusto – risponde Theo squadrandomi, sono di nuovo appoggiata alla porta. Sto andando in iperventilazione, questa volta sono proprio a rischio infarto.
-Quanto resti a Roma? – è la prima cosa che gli domando.
-Escluso oggi, resto altri due giorni. Uno di libertà ed uno per le interviste – risponde. – Roma è bellissima, mi dispiace andare via così presto. - Anche a me, Theo. Anche a me.
-Posso abbracciarti, vero? – gli chiedo con lo sguardo da cucciolo. Mi è venuto spontaneo, ho un bisogno fisico di essere abbracciata da lui. Theo spalanca le braccia e resta fermo lì dove si trova, non esito neanche un secondo a raggiungerlo e a farmi stringere da lui. Poggio la mia testa sul suo petto e chiudo gli occhi, inspirando di nuovo il suo buonissimo profumo. Hugo Boss, quello della pubblicità di cui è testimonial. Le sue braccia fanno su e giù sulla mia schiena, tranquillizzandomi. Ha un effetto calmante, perché mi sento subito meglio e torno a respirare ad un ritmo regolare.
-Vorrei restare sempre così – dico in italiano, apposta per non farmi capire.
-Non so cosa hai appena detto, ma... okay. – Ride, sento la sua risata ed io sono appoggiata a lui.
Prendo coraggio e mi sciolgo dall'abbraccio, restando con le mani appoggiate alle sue braccia.
-Questo è un sogno, non posso credere che sono qui con te, da sola... sei reale, Theo? – Cito una frase del film di Insurgent, che lui capisce al volo.
-Sono reale, Sara. - Il mio nome detto da lui suona come qualcosa di meraviglioso, sorrido come un'ebete sperando di non avere la faccia di chi ha appena avuto un'apparizione divina.
-Be', prima ti dicevo che ho una cosa per te... – gli dico prendendo coraggio e andando verso la borsa. Tiro fuori il ritratto e il braccialetto di Harry Potter, mostrandogli per primo il disegno.
-L'ho fatto io, ed è per te. Lo so, sono pazza... ma quando ho deciso di venire in questo programma ho immaginato fin da subito che la sorpresa saresti stato tu... Non che ne fossi certa, ma ci ho pensato. Isabella è tipo da fare queste sorprese! – Mi sono impicciata con l'inglese ma ce l'ho fatta, gliel'ho detto senza rivelargli che sapevo tutto. Che poi a lui non dovrebbe neanche interessare il fatto che io sapessi tutto, ma non è il caso che lo sappia.
-E' stupendo, io non ho parole per descriverlo. Sei bravissima, lo sai o no? – Mi guarda con ammirazione, e poi mi dice che per adesso è meglio che lo tenga io, per evitare che qualcuno lo veda. Mi sta reggendo il gioco.
-E poi c'è questo – dico prendendo in mano il braccialetto. – E' identico al mio... so che ti piace Harry Potter, e... - Theo mi interrompe.
-Quante cose sai di me, signorina? – mi dice facendo un'espressione sorpresa.
-Theodore Peter James Kinnaird Taptiklis, so più cose su di te di quanto immagini. Compreso il fatto che sei un Potterhead, e questo ti rende degno della mia stima! – Ho usato volutamente il suo lunghissimo nome completo. Theo resta sorpreso, dopodiché mi chiede di agganciargli il braccialetto, porgendomi la mano sinistra.
-Così magari ti ricorderai di me... - Sorrido malinconica, Theo non si è ancora accorto dell'incisione sul bracciale.
-Sarà il mio portafortuna – mi risponde. Restiamo a fissarci per pochi attimi, e poi la parte più folle di me prende il sopravvento. Mai avrei pensato di essere così sfacciata e coraggiosa, di essere così... intrepida. Mi sporgo verso di lui e gli do un bacio a stampo sulle labbra, per poi farmi indietro e sorridere imbarazzata. Non avrò rimpianti.
-Scusami, ma dovevo farlo – gli dico alzando le mani. – So che non è carino nei confronti della tua fidanzata, ma dovevo cogliere l'attimo. – Theo mi afferra per le spalle, ancora sorpreso e scosso dal nostro quasi bacio.
-Non ho una fidanzata... il fatto che Shai non sia la mia ragazza non significa che ci sia qualcun'altra – risponde. – E le ragazze così sicure di sé mi fanno impazzire, Sara. – Il mio nome detto a fine frase suona come una specie di invitante minaccia...
Non è possibile, no davvero. Adesso mi sveglierò nel mio letto piangendo perché tutto questo è soltanto un sogno.
-In questo caso, significa che posso rifarlo... - gli rispondo continuando con la strategia della sfacciataggine. Mi appoggio contro la parete e lo spingo verso di me, poggiando di nuovo le mie labbra sulle sue. Ma stavolta non si tratta di un semplice bacio a stampo, perché sento le sue labbra farsi spazio tra le mie, la sua lingua insinuarsi senza troppe riserve e incontrare la mia. E' un bacio tutt'altro che dolce e casto, questo è il bacio di due persone che si desiderano ardentemente. Non penso più a niente, non importa neanche dove mi trovo: Theo sta invadendo completamente i miei pensieri e non solo, non riesco ad immaginare nient'altro che non sia lui. Non so neanche se sia giusto o sbagliato quello che stiamo facendo, ma non mi importa. Lo sto baciando, di nuovo. E lui sta baciando me.
-Sara... - dice non appena interrompiamo il bacio. – Che cosa stiamo facendo? Adesso penserai che faccio così con tutte e... – Per un attimo sembra prendere coscienza del fatto che stiamo infrangendo ogni regola, e mi accarezza il viso con entrambe le mani.
-E c'è un bellissimo muro tutto per noi, usiamolo! – dico in italiano scoppiando a ridere, dopodiché sono io ad avvicinare di nuovo il suo volto al mio, afferrandolo per i capelli. Non so cosa gli farei, anzi... lo so benissimo.
-In questo modo puoi dirmi ogni cosa senza che io ti capisca... sei furba – mi dice.
-Ho detto che ti voglio, Theo. – E questa volta glielo dico in inglese, voglio che lo sappia. Ormai, a questo punto, non ho più niente da perdere.
-Se tu mi vuoi, non sarò io a fermarti. – Non credevo che sarebbe stato così semplice, non credevo che saremmo arrivati a questo punto, nonostante la parte più perversa e folle di me ci sperasse. Theo inizia a baciarmi il collo e abbassa una delle spalline del mio vestito, baciandomi dolcemente la spalla. I nostri respiri si fanno accelerati, ma cerchiamo di mantenere il silenzio e di non farci sentire, perché siamo pur sempre in un camerino. Lo attiro sempre di più verso di me, accorgendomi all'improvviso che qualcosa sta premendo all'altezza del mio basso ventre. Se non muoio adesso, potrò fare tutto. Mi blocco un attimo, Theo deve essersi accorto che ho notato la cosa. Scendo dalle mie scarpe col tacco e gli avvolgo una gamba attorno al bacino, iniziando a sbottonargli la camicia. Adesso che ho la certezza che mi vuole anche lui, non posso più tirarmi indietro. Anche se non l'ho mai fatto, e non immaginavo di certo che la mia prima volta sarebbe stata così... strana. Faccio scivolare la sua giacca a terra, dopodiché Theo mi prende in braccio e va a sedersi sul divanetto dove fino a pochi minuti fa io e le mie amiche gli stavamo facendo le domande. Soltanto pochi minuti fa...
Sono seduta sopra di lui, che adesso sta facendo scivolare via anche l'altra mia spallina, lasciando dei baci all'altezza del seno. Sento le sue mani accarezzarmi dolcemente i fianchi, mentre io sono ancora impegnata a baciarlo e a slacciare, bottone dopo bottone, la sua fastidiosa camicia. Theo è bellissimo, e in questo momento è soltanto mio... finalmente riesco a vedere la sua pelle olivastra ad ogni bottone che riesco a slacciare.
-Devo dirti una cosa – gli sussurro poggiando la testa nell'incavo del suo collo, recuperando un po' di ossigeno. Sì, credo di essermi dimenticata di come si fa a respirare.
-Io non... - Non riesco a parlare, non credo neanche di essere lucida in questo momento. Io non l'ho mai fatto, ma voglio regalarti la mia verginità.
All'improvviso, il rumore di qualcuno che bussa alla porta ci fa sobbalzare entrambi.
-La limousine è arrivata, perciò potrete continuare a parlare durante il viaggio! – Questa è la voce di Isabella, grazie al cielo era lei. Oddio, e adesso? Theo mi aiuta ad alzarmi e si rimette subito in piedi, davanti allo specchio. Mentre si riallaccia la camicia mezza sbottonata e si rimette la giacca, io mi sistemo i capelli, le spalline del vestito e... sono a posto. Più o meno...
Ci mettiamo entrambi davanti alla specchiera, ho la faccia di qualcuno che ha appena assunto una qualche droga pesante e anche lui ha gli occhi lucidi e la faccia sconvolta. Senza volerlo, lancio un'occhiata verso i suoi pantaloni e arrossisco. L'ho sentito contro di me ed era anche piuttosto grande, ma devo smettere di pensarci... mi sento davvero una depravata, e tutto per colpa del ragazzo che è davanti a me. E poi non stavamo facendo niente di male, siamo maggiorenni e...
-Le scarpe, Sara – mi fa notare lui vedendo che sono ancora scalza, e persa tra mille pensieri.
-Giusto... che idiota! – Mi rimetto le scarpe e resto un attimo seduta sul divano, Theo si piega per guardarmi negli occhi e mi prende di nuovo le mani tra le sue. Mi sporgo verso di lui per baciarlo, e lui mi scosta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ricambiando il mio ultimo bacio. Il nostro ultimo bacio, a questo punto.
-Non mi sarei fermata se non ci avessero chiamato. Non sono pentita, sai? Anche se penserai che sono una... ragazza facile – gli dico abbassando di nuovo gli occhi.
-Aspetta – mi dice prendendo un foglio di carta con una penna. – Non so cosa accadrà adesso, ma in ogni caso puoi chiamarmi qui... E se tu sei una ragazza facile, io sono uno stronzo approfittatore. Siamo pari, Sara. –
Ho ancora la pelle d'oca e sento ancora le sue mani sulla mia pelle, ma mi faccio forza e mi alzo dal divanetto. Theo va verso la porta e toglie la chiusura di sicurezza, mentre io controllo di aver preso tutto. Appena esco dalla porta mi ritrovo davanti le mie amiche, la traduttrice e un omone corpulento della sicurezza. Poi si avvicina anche un altro uomo.
-La guardia del corpo di Theo – mi spiega la traduttrice.
Anche io stavo per guardare il corpo di Theo. Se non ci aveste interrotto.
-Andiamo? – mi dice Ellie prendendomi a braccetto.
-Sì... - rispondo soprappensiero. Ho ancora la testa tra le nuvole, mi volto e vedo Theo parlare con il suo agente o guardia del corpo... quel che è, insomma.
-Sara, che hai? Stai bene? Mi sembri un po' sconvolta – mi domanda Ellie senza farsi sentire.
-Ti spiegherò dopo. – Ellie mi passa la sua bottiglietta d'acqua, ed io ne bevo un sorso. Ci portano ad una delle uscite sul retro, dove una bellissima limousine dai vetri oscurati ci aspetta.
-Che hai fatto ai capelli? - mi dice Isabella. Lei è un'ottima osservatrice, ha capito che non gliela racconto giusta.
-Non lo so Ellie, che hanno i miei capelli? –
-Sono un po' sconvolti... come la tua faccia. –
-Non posso parlare, devi avere un po' di pazienza. – Ci fanno accomodare nella limousine, e ancora una volta mi viene da sgranare gli occhi. Non ne ho mai vista una, figuriamoci se ci ero mai entrata dentro. Ci sono dei divanetti in ecopelle nera e i vetri sono incredibilmente grandi, il tettuccio di sopra può essere aperto.
-Vuoi sederti vicino a Theo? – mi domanda la traduttrice.
-Sì, grazie. – Mi siedo accanto a lui e mi sento avvampare perché le nostre gambe si sfiorano. Isabella ci sta guardando per cercare di capirci qualcosa, del tipo "che avete fatto da soli in quel camerino?". Anche Theo, strano a dirsi, è leggermente in imbarazzo. Le nostre amiche ci stanno fissando, e spero con tutto il cuore di non avergli lasciato del rossetto sulla camicia. Né Ellie, né Sofia ed Elena fanno domande su ciò che ci siamo detti in camerino, ma sicuramente si scateneranno dopo e vorranno sapere ogni cosa. La limousine fa un giro panoramico dei posti più belli di Roma, e sento che Theo vorrebbe dirmi qualcosa, ma in questo momento non possiamo parlare per cause di forza maggiore.
Ha detto che avrà un giorno di libertà e uno per le interviste... e se fossi io la sua guida di Roma nel suo giorno libero? Se mi ha dato quel numero vuol dire che vorrà rivedermi, a meno che non sia soltanto un bugiardo che voleva divertirsi un po' con una fan italiana. No, mi rifiuto di pensare che sia così...
-Sara? – Isabella mi distrae di nuovo dai pensieri, mi sono incantata a fissare le mani di Theo e questo significa che sono davvero irrecuperabile. E' mai possibile che trovo sexy anche le vene che si intravedono sulle sue mani? ...
-Quindi a febbraio ci aspetta un bel viaggetto a New York... Theo, puoi dirci qualcosa su questo nuovo film? Ti prego... - Anche Isabella ha deciso di mostrare a Theo la sua conoscenza dell'inglese.
-E' un film d'azione. –
-E già mi piace – commento io battendo il cinque con Sofia.
-Il cast non è completo, ma lo saprete presto. Forse mi affiancheranno a Josh Hutcherson, ma non è sicuro... - Si interrompe. – Mi hanno fatto vari nomi in realtà, ma stanno ancora scegliendo. -
Lancio uno sguardo a Isabella, tutta interessata ad ascoltare. Se avesse nominato Liam Hemsworth, non so quale espressione avrebbe assunto.
Il giro in limousine termina di nuovo agli studi di Roma Tiburtina, dove ci fanno scendere.
Questo è, in teoria, il mio addio a Theo, così ci concedono un altro minuto per far sì che io lo saluti. Mi viene da piangere, poi mi ricordo del ritratto.
-Il ritratto me lo darai domani, Sara. Voglio rivederti, ma credo che questo tu lo avessi già capito da un po'. –
Theo mi dice l'hotel dove alloggia, e ci diamo un orario.
-Ho l'autista, perciò non c'è alcun problema. Fatti trovare lì domani... alle quindici. –
-Sarò lì, ad ogni costo. – Lo abbraccio e torno dalle mie amiche, Ellie mi abbraccia vedendo che sto per scoppiare in un pianto. E' dura lasciarlo andare, anche se solo per poche ore.
Devo raccontarti un sacco di cose, Ellie... non puoi neanche immaginare.

Hey ragazze! Vi ho fatto prendere un colpo, vero?
Le cose hanno preso una piega inaspettata, e questo sarà l'inizio di qualcosa di speciale... Sara e Theo si sentono un po' in colpa per ciò che stava per accadere, ma si sono lasciati un po' andare credendo che questa fosse la loro unica occasione. E invece è solo l'inizio!
Votate☆ e mi raccomando commentate!
Aggiorno lunedì, baci♡
Greta

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Where stories live. Discover now