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Le parole di Max continuano a girare fra i miei pensieri come delle trottole impazzite.

-Sono un lupo io... non un cane!-

La mia lupa non la smette di cambiare umore ogni due minuti, prima è arrabbiata, poi diventa felice, poi triste, poi ancora arrabbiata e così via.

In me, infatti, un senso di rabbia, mischiato ad un senso di benessere e dolcezza, si fa largo e ogni volta sento la schiena formicolare.

Non può essere lui il mio... compagno.

Non può essere lui... non voglio che sia lui...

E allora perché la mia lupa continua ad avere sbalzi d'umore?

Un basso ringhio lascia le mie labbra, non appena ricordo che lui è suo figlio...

A farmi riprendere a ragionare è Tess.

<El, sono loro! Sono i nostri compagni! E se prima ne avevo il dubbio, ora ne sono certa!>

<Che facciamo?>

Jess mi rivolge un'occhiata persa, non sapendo decisamente che fare.

<Non lo so. Ma posso dire per certo che non mi lascerò comandare da uno come lui. Arrogante e presuntuoso come solo pochi sanno essere.> borbotto, anche sapendo che non è l'unico motivo.

Sento la mia lupa lamentarsi al pensiero di non avere accanto il suo mate, ma non ci faccio tanto caso, fin quando i suoi pensieri, le sue emozioni, non si fondono con le mie.

Ora si che sono fottuta.

Ne sento un'improvviso bisogno. Ho bisogno di lui e del suo respiro col mio.

No.

Scuoto la testa riprendendomi e appoggiandomi per un attimo di schiena contro il muro.

Ho bisogno di stare sola e di correre libera. Libera e sola.

Ecco che il lato solitario in me si fa sentire.

<Ragazze, ho bisogno di correre e stare sola, scusate.>

Mi allontano dopo aver udito un "okay" da parte loro che intanto mi prendono lo zaino.

Inizio a correre verso il bosco, non mi importa di chi sia il territorio, ho bisogno di correre.

Correre come solo un lupo sa fare.

Arrivo al limitare del bosco. Corro, poi saltando, in un balzo, che quasi mi pare infinito, mi trasformo.

Sento il vento che passa fra il mio pelo, accarezzandomi in questa corsa, il naso umido, che sente qualsiasi odore presente, inebriandomi le narici dell'odore della rugiada ancora fresca sulle foglie, le orecchie, ora tipiche di un lupo, che mi permettono di ascoltare musica, la musica del bosco, la voce della natura, rilassandomi i sensi, mentre i miei muscoli diventano più tesi ad ogni passo, senza mai cedere o darmi cenno di stanchezza.

Le zampe battono sul terriccio leggermente bagnato, dalla pioggia di ieri sera.

Faccio un salto, mancando appena in tempo il tronco di un albero caduto.

I miei occhi bruciano, cambiando colore e completando del tutto la trasformazione.

In lontananza noto un lago, quindi rallento accostandomi all'acqua cristallina.

Voglio ululare.

Proprio mentre sto per ululare, sento un guaito e dei rumori poco più avanti.

The HowlingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora