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Dopo aver sparecchiato, Noah mi accompagnò a casa in un silenzio rilassato. Sulla porta, esitammo entrambi. Mi sentivo strana, come se nessuno dei due sapesse come concludere la serata. Eravamo ancora amici... anche se quel bacio era stato decisamente più che amichevole. I miei sentimenti stavano diventando sempre più forti, ma dovevo costringermi a tenerli a freno perché non avevo intenzione di mettere a repentaglio la nostra amicizia. Dovevo continuare a ripetermi che non sarebbe mai accaduto nulla tra di noi.

Alla fine fui io a rompere il silenzio. «Be', buonanotte. È stato proprio divertente fare pratica con te. Brittani è una ragazza fortunata.» Mi pentii all'istante delle parole che mi erano sfuggite.

«Non parlare di lei, non adesso.» Continuava a spostare lo sguardo dalla mia bocca ai miei occhi. «Grazie per stasera.» Distolse lo sguardo per un secondo, poi mi guardò di nuovo, con un dolce sorriso sulle labbra. «Buonanotte, Tweet.»

«Buonanotte, Noah.»

Mentre lo osservavo scendere i gradini davanti a casa mia, gli occhi mi si riempirono di lacrime. Provai un'improvvisa sensazione di vuoto. Non volevo che se ne andasse.

D'un tratto Noah si fermò. «Tweet.» La sua voce era bassa e roca.

«Sì?» Cercai di apparire calma.

«Stasera è stato fan...» Si interruppe. «Tu sei fantastica.»

«Noah...» Mi bloccai per trattenere i singhiozzi.

«Vorrei che ne fossi convinta anche tu» concluse. E se ne andò senza aggiungere altro.

Rimasi lì da sola, con un unico pensiero in testa: Vorrei esserne convinta anch'io, così potrei essere la tua ragazza.

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