La verità è che...

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Una luce ti acceca.

Fai fatica ad abituarti.

Senti i capelli sulla fronte carezzati da una brezza fresca.

Apri gli occhi, davanti a te una distesa infinita di acqua azzurra e, poco sopra la linea dell'orizzonte, un disco arancione incandescente che non riesci a fissare.

Emana un calore piacevole.

Guardi il tuo corpo, indossi solo un paio di calzoncini da mare blu scuro.

Ti passi una mano sulla spalla destra, scendi sul torace e poi ti massaggi le cosce con tutte e due.

Senti la tua muscolatura. Non provavi una cosa così da un secolo.

Una sorta di euforia ti pervade. Cominci a saltellare.

Godi nel percepire i piedi che affondano nella sabbia.

«U hu» gridi. Ti piace il suono della tua voce.

Ti volti a sinistra di 180 gradi e vedi dietro di una distesa di sabbia bianca.

Oltre, il verde intenso della macchia.

«Ti piace?»

La voce ti fa sobbalzare.

Inciampi e finisci faccia a terra.

Una sonora risata accompagna la tua caduta.

Ti piace la sua voce.

Ti togli la sabbia dagli occhi e poi la vedi. E' seduta sul bagnasciuga, a destra, a pochi metri da te.

Indossa un prendisole bianco. Minuta, pelle abbronzata, capelli biondi.

Ha le gambe piegate e un piede totalmente immerso nella sabbia bagnata. Lo tira fuori delicatamente.

Nonostante sia impanato di arena quel piccolo piede è perfetto.

La linea dell'acqua marina lo raggiunge sommergendolo.

Quando l'onda si ritira porta con se i granelli di sabbia facendo brillare al sole la sua pelle.

«Ti piace?» ripete lei.

«È, è, fantastico!»

«Peccato sia solo un ambiente simulato, mi basta ricordarlo e tutto questo, nella mia mente, scolorisce»

«E tu non ci pensare!» Le rispondi sedendoti accanto.

«La verità è che il mio corpo è intubato e ibernato in una capsula sulla SecondArk e non so se, quando e dove si risveglierà e tu, HarryStylessenzatrattino, non sono nemmeno sicura che esisti.»

«La verità!» dici alzandoti e muovendo alcuni passi verso il mare.

«La verità è che piove!»

Ti volti verso di lei e cominci a scalciare nell'acqua. Un flusso di schizzi inonda la ragazza che si ripara con le mani.

«Ah si?» fa lei.

Rotola su se stessa e intanto confeziona con le mani una palla di arena, poi la lancia verso di te.

Non te lo aspetti. Il proiettile ti prende in piena faccia.

Stai masticando sabbia quando decidi di passare al contrattacco.

Con un balzo ti lanci verso lei, lei anticipa la tua mossa e si sposta di lato, tu finisci di nuovo faccia a terra.

Lei, sempre seduta per terra, comincia a scavare con i piedi e a lanciare verso di te la sabbia.

Tu appena riesci a distogliere lo sguardo da quello che il prendisole ti lascia intravedere delle sue gambe, con uno scatto che sorprende anche te, le afferri una caviglia.

«È l'ora del bagnetto» le fai, mentre la trascini verso l'acqua.

E' docile, non si oppone, sembra essersi arresa.

Facendo leva sulla gamba che le tieni, con quella libera ti sferra un calcio dietro al ginocchio, facendoti inciampare.

Comincia il parapiglia nell' acqua alta un dito.

Riesci ad avere la meglio. Ora sei a cavallo di lei.

Adori i suoi capelli bagnati.

La spallina destra del suo prendisole è scesa scoprendo la voglia a forma di stella sul suo seno.

Ti guarda, e tu sprofondi nei suoi occhi verdi.

Il bianco del suo vestitino con l'acqua ha lasciato campo a delle trasparenze che ti mozzano il fiato.

Avvicini il tuo volto al suo.

Lei socchiude gli occhi.

Le baci le labbra.

Lei le dischiude.

Senti il calore della sua bocca, il sapore.

Le tue mani disegnano il profilo del suo corpo, liberandolo dal prendisole.

I seni, il suo ventre emanano un'energia che raggiunge le tue mani e ti scuote con onde telluriche di piacere.

Le sue carezze creano vortici di impulsi sulla pelle e su ogni tuo muscolo .

I calzoncini da mare descrivono una parabola nel cielo e finiscono in mezzo alle dune.

La tua bocca ha fame e vuole nutrirsi di lei.

Con la lingua tracci su di lei una linea che cade in picchiata lungo il collo, diventa un cerchio sul seno per poi precipitare nelle sue profondità.

Il sapore ti accoglie e ti inebria. Yogurt, cannella e zenzero.

Si mischia a quello del sale regalandoti un'estesi mai provata prima.

Una sensazione di avvolgimento nel tuo basso ventre ti comunica che non sei il solo ad avere fame.

Anche lei si sta nutrendo di te. Dal moto lento e ripetitivo della sua bocca si sviluppano scariche concentriche di godimento che si irradiano fino alle le cellule periferiche del tuo corpo.

La prendi tra la braccia.

E' minuscola, puoi contenerla in un abbraccio.

Lo fai, la circondi di te.

Non c'è più differenza tra i vostri corpi.

Siete un unico organismo in preda a convulsioni di benessere e a un orgasmo cosmico che riempie i vostri corpi e poi vi abbandona ancora stretti l'uno all'altra.

Questo vorresti dirle.

Che non importa se tutto quello che avete intorno non esiste.

Che non importa se siete alla deriva nel freddo spazio ibernati nelle capsule criogeniche.

Che non importa se potreste non risvegliarvi più.

Che non importa se la vostra condizione è appesa a un filo e che potreste passare dal sonno alla morte in ogni istante.

Quello che conta è che siete connessi.

L'unica cosa importante, anche se avete solo pochi istanti di vita,  è di viverli insieme.

La felicità di un momento come questo, fosse anche l'ultimo, da senso a una vita intera.

Vorresti dirle un milione di altre cose ma è la sua bocca che si avvicina al tuo orecchio.

«La verità è che tutto questo è il mio modo per ringraziarti ...»

La baci sul collo.

«... e per dirti addio»

La connessione con la rete neurale delle Capsula C#20160277 è interrotta.

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⏰ Laatst bijgewerkt: Feb 18, 2016 ⏰

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