Capitolo 18

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"Alla fine con Salvatore?"
Sbuffai prima di rispondere.
"Niente Land. Sono due giorni che non mi scrive nè chiama"

"Vedi che tutto si sistemerà."

"Oh certo. E tu con Edo?"
Gli rivolsi quella domanda mentre mi guardavo intorno. Il cielo era ancora limpido ed il sole caldo come quello estivo. Osservai attentamente la distesa azzurra sulla mia testa. Infinita. Come doveva essere l'amore mio e di Salvatore.
"Tutto bene. È davvero carino."
Dopo un po' scappò con la scusa di dover "annaffiare le piante" ma sapevo che aveva un appuntamento con Edo. Andai al mio solito parco e mi sedetti al solito posto. Raccolsi un fiore lì vicino e lo cominciai a far girare tra le dita fin quando un suono interruppe i miei pensieri. Sbloccai l'Iphone ed aprii whatsapp. Salvatore.
Da Sal..
Basta. Finiamola qui.
Guardai il cellulare continuando a non credere alle sue parole digitate.
A Sal..
Vaffaculo.
Digitai le lettere in fretta per poi inviare. Visualizzò ma non rispose. Codardo. Continuavo a ripetermi di non piangere, di non lasciarmi andare, di autoconvincermi che lui non fosse nulla per me. Dio quanto mentivo. Lo amavo. Lo amavo con ogni singola parte del mio corpo. Con l'anima, con il cuore, con gli occhi. Amavo le sue cazzate, i suoi "vaffanculo", i suoi "ti amo" urlati. Amavo le sue imperfezioni che per me erano perfette. Ero persa. Fottutamente persa senza di lui. Portai le ginocchia al petto e ci nascosi la testa dentro. Aveva detto che fossimo stati un "per sempre", quei "per sempre" che duravano davvero per sempre.
Non esiste il tuo principe azzurro perchè sei tu la cattiva di questa fiaba.
La mia parte cattiva parlò. Era tanto che non lo faceva. Era da quando avevo smesso di avere quella lametta fra le mani. Da quando le braccia di Salvatore mi strinsero attraendomi a lui. Da quando quelle cicatrici non segnavano più la mia pelle. Da quando il suicidio non era più l'unica soluzione. Non riuscivo a piangere. Sentivo come un grosso groppo alla gola. Ero semplicemente crollata. Quella barriera che mi costruii intorno era inutile. Io ero inutile. Mi sfiorai con le dita le labbra. Quelle labbra che un tempo venivano morse e baciate da lui. Era inutile mentire, mi mancava. Mi mancava come la vista ad un cieco e l'udito ad un sordo. Sentivo la sua mancanza fin dentro alle ossa.
"Vaffanculo.."
Sussurrai.
"VAFFANCULO."
Urlai più forte alzandomi per poi prendere a calci l'albero. Mi fermai ed appoggiai le mani sulla corteccia mentre dei capelli mi cadevano sugli occhi.

"Che ce fai qui?"
Matt mi guardò stranita. Effettivamente era molto che non andavo al murales. Da quando Salvatore incominciò a far parte della mia vita.
"Uh nulla. Cercavo Fra."

"Ah. È lì."
Matteo me lo indicò mentre faceva dei tricks. Mi avvicinai a Fra.
"Troione."
Scese dal suo skate.
"Skyne."
Avevo perso le speranze per fargli cambiare idea sul mio nomignolo.
"Che ce fai qua?"

"Ok. Prendime pure per psicopatica ma.."

"Ma?"

"Voglio imparare ad andare in skate."
Dissi velocemente. La mia coerenza era peggio dello zero.
"Ok. Tanto sapevo che prima o poi me lo avresti chiesto. "

"Io lo sapevo che tu eri un troione."
Mi fece salire su quella tavoletta. Avevo leggermente paura, ma avevo deciso di vivere la vita come una yolo.
Senza Salvatore?
Fottiti.
Sono qui per rovinarti la vita.
È già una merda senza lui.
Fra mi spinse lentamente e caddi come un sacco di patate ovviamente, mentre il coglione rideva mi rialzai e ci riprovai. Due ore dopo sfrecciavo come una matta su quello skate che odiavo tanto. Scoprii che quella odiosa tavoletta mi aiutava a sentirmi libera. Quando ci salivo sopra non pensavo a Salvatore, a mio fratello, a Land. Non pensavo e basta.
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#myspace.
Sono cattiva lo so. Linciatemi pure gne. Grazie per i 3k di views. Vi ano tanto. Oc. Basta.
Bonee.♡

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