Capitolo 10.

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A distormigli dai miei pensieri fu la mia migliore amica.
"Vieni o ti costringo."
Ridacchiai alzandomi e raggiungendola a riva. La mia pelle rabbrividì al contatto piacevole freddo dell'acqua cristallina. Dopo aver giocherellato con i piedi corsi verso Land girata di spalle e le saltai addosso per poi cadere entrambi in acqua.
"MA IO LO DICO CHE FAI USO DI DROGHE PESANTI."

"Non è ancora nulla cara mia Land."
Scoppiammo a ridere.

"Sono tornataaaa."
Entrai in casa urlando, ma non recevetti risposta. Andai in camera mia per fare una doccia e far scivolare via dalla mia pelle ancora l'acqua salata. Indossai l'intimo e una felpa di Sal che mi arrivava più o meno al ginocchio. Scesa di sotto trovai gli altri ed appena il mio sguardo si incastrò nel suo cominciai a sorridere come un ebete.
"Mi sei mancata, piccoletta."
Mi cinse la vita con le sue braccia per poi baciarmi.
"Piccoletta?"
Mi staccai dalle sue labbra.
"Mh sì. Perchè tu sei la MIA piccoletta."

"Contento te."
Risi. Mi sganciai da lui per saltare in braccio a Fra.
"Io. Tu. Ora. Film. Pizza. Vecchi. Tempi."

"Ovvio."

"Edo?"
Scesi dalle braccia di Fra per domandare a Sal ed al resto dei Mates.
"Sta da Land."
Sascha mi rispose ammiccando un sorriso malizioso che fece ridere tutti.
"Comunque noi dobbiamo registrare uno speciale.."
Stefano cominciò a parlare, ma Salvatore lo interruppe.
"Ti tengo sotto d'occhio Fra."

"Uh. Ho l'onore di avere davanti ai miei occhi un Salvatore geloso."
Sorrisi.
"Ovvio. Tu sei solo mia."
Mi diede un altro bacio per poi salire di sopra con gli altri. Ordinai la pizza mentre il coglione vicino a me mise un film totalmente random che non seguimmo minimamente perchè eravamo troppo impegnati a lanciarci la pizza addosso. Cose normali insomma. Finalmente ci "calmammo" un po', se per calmarsi vuol dire lanciarci bicchieri di plastica bucati pieni d'acqua. Mi ranicchiai a Fra abbracciandolo fino a quando sentii le palpebre pesanti ed infine il nulla.

"Piccoletta.. ti sei addormentata."
Una voce familiare mi parlò ed io mugulai parole a caso che non compresi nemmeno da sola.
Un bradipo è più inteligente di te.
Ma io sono un bradipo. Ed ora evapora, cosa.
Io sono già evaporata.
"Va bene. Ho capito."
Mi sussurò mentre mi prese in braccio e lo sentii salire le scale. Mi posò sul letto e si stese di fianco a me abbracciandomi. Ormai era un'abitudine. Mi potevo definire il suo peluche nella notte. Mi stringeva a sè con la paura che potessi scivolere via da un momento all'altro. Amavo specialmente questo di lui. Mi faceva sentire protetta e allo stesso fragile.
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#myspace.
I miei aggiornamenti notturni. Vabbeh. Vi volevo dire comunque di lasciare qualche domanda qui sotto alle quali risponderò nel prossimo spazio. Così. Tanto per conoscerci un po'. Notte piccole caprette matersiane. Che poi soprannomi lel.
Bonee.🙆

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