32. [Goodbye Part. 2]

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Harry si accorse degli occhi lucidi di Draco ed afferrò la sua mano, trascinandolo via, nonostante non conoscesse bene la strada.

"Andiamo, le valige non si preparano da sole" soffiò, anche se aveva solo un piccolo zaino con sè.

Harry sapeva essere molto incoerente quando era arrabbiato, triste, confuso e non sapeva cosa dire.

Draco borbottò per tutto il viaggio cose circa quanto odiasse Blaise.

Erano uno più infantile dell'altro, mentre camminavano a passi decisi sul marciapiede.

Mai che facessero una cosa giusta.

+ + + +

Tornati all'hotel, Harry iniziò a riempire con furia il suo zaino e camminare a caso per le stanze, rubando qualche shampoo o asciugamano dall'hotel, mentre Draco si era seduto sul letto e fissava il vuoto, zitto e fermo.

Avevo deciso che avrebbe passato comunque la notte lì da solo a piangere o mangiare come un porco, non aveva voglia di affrontare suo padre.

"Okay, credo che andrò ora." Harry cercò di non far tremare la sua voce mentre parlava.

"Bene" Draco si alzò, camminando fuori dalla stanza ma Harry lo fermò: "Draco, hey? Ci amiamo ancora?" 

"Hai fatto la tua scelta, Harry, e non sono io, perciò dovresti farla a te stesso questa domanda"

Harry rilasciò un lamento di frustrazione: "Ma perché devi essere così drammatico? Perché la prendete sempre tutti così male, accidenti?!"

Ma quando guardò di nuovo danti a sé Draco era sparito, così Harry si lamentò di nuovo e lo seguì correndo giù per le scale.

"Fottuta principessa sassy, regina del dramma, lo odio".

+ + + + +

Erano in silenzio da mezz'ora.

Il volo di Harry sarebbe partito entro cinque minuti.

"Draco?"

Il biondo non alzò nemmeno lo sguardo.

"Posso avere un bacio d'arrivederci o devi tenermi il muso all'infinito?"

"Sei proprio un rompipalle, Harry" finalmente Draco si voltò, afferrando il mento del suo ragazzo con la stessa sfacciataggine dei loro primissimi messaggi.

"Ho davvero voglia di baciarti ma non sarà più lo stesso d'ora in poi. Non ho bisogno di te."

Proprio in quel momento l'autoparlante annunciò la partenza e Harry scattò in piedi, lasciando Draco ancora con il dito a mezz'aria e le labbra schiuse.

"Tornerò presto, te lo giuro!" gridò, correndo lontano.

"Dove pensi di andare, idiota!? Voglio il mio bacio!" sbraitò Draco a sua volta.

"Ti amo!" l'urlo ormai lontano di Harry raggiunse le orecchie del biondo, che però non riuscì a ricambiare quelle parole.

Non sapeva che Harry odiava davvero tanto gli addii ma anche gli arrivederci, per questo aveva l'abitudine di partire di nascosto o di andarsene bruscamente.

Inoltre, quel 'non ho bisogno di te' gli aveva fatto parecchio male.

Lo perse completamente di vista.

E, quando l'aereo era ormai partito, Draco si appoggiò allo stesso cestino nel quale il giorno prima aveva cercato di evitare lo svenimento, mentre aspettava il suo amato.

Guardò all'ordine e si accorse che era tardi per ricambiare il 'ti amo', per rivelare che non era realmente offeso ma soltanto troppo orgoglioso, deluso e dannatamente triste, perché sperava di contare di più di così.

L'aria cominciò a raffreddarsi, il sole stava tramontando ed un piccolo venticello iniziò a soffiare.

"Mi dispiace, Har" Draco parlò a se stesso, con le lacrime agli occhi "non è vero che non ho bisogno di te".

Text Me × DrarryWhere stories live. Discover now