Capitolo 1

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Ciao, sono Martina.
Ho 15 anni, una casa, una famiglia e...
E sono un angelo.
Ma non per modo di dire.
Sono un angelo come il resto della mia famiglia e dei miei amici.
Non penso di aver mai conosciuto qualcuno che non sia un angelo.
Ma c'è una particolarità in noi.
Siamo buoni, abbiamo lunghe ali bianche con vestiti bianchi e siamo gentili.
Ma non apparteniamo a nessuna religione.
Non siamo quel tipo di  angeli di cui spesso vi parlano in chiesa.
Noi siamo... Diversi.
Mi alzai dal mio letto bianco, nella mia camera bianca, nella mia casa bianca, nel mio mondo (provate a indovinare...)bianco.
Sì, è monotono. Troppo monotono.
Presi dei vestiti dal mio armadio.
Un top bianco con dei pantaloni corti bianchi con una catenella grigia al posto della cintura (questa non ve l'aspetavate ammettetelo) con delle converse bianche alte.
Oggi avrei incontrato Max, un angelo della mia stessa età con cui sono molto amica.
Saremmo andati al parco a studiare per le verifiche che ci avevano programmato a scuola.
(Sì, purtroppo anche nella terra degli angeli ci sono le verifiche)
"Buongiorno Martina, vuoi la colazione?" Mi chiese Sara, mia mamma che era in cucina intenta a cucinare delle frittelle.
"No grazie, vado al parco con Max" anche se ammetto che le frittelle preparate da mamma avevano un certo profumino...
"Ok certo, divertiti!" Disse mia mamma sorridendo.
Diciamo che per la mia famiglia, Max è già  membro di essa, anche perchè i miei sperano che mi metta con lui e che quando saró più gande ci sposassimo, dato che è un bravo ragazzo ed anche molto carino, ed in più le nostre famiglie si adorano.
È un ragazzo su cui contare! Possiamo fidarci! Siamo sicuri che ti tratterebbe bene!
Sempre la solita predica.
"Certo" dissi io uscendo di casa.
Ecco una cosa che non capisco e che mi da fastidio: perchè abbiamo le ali se non riusciamo a volare?
Ti hanno detto che gli angeli volano, per caso? Tutte sciocchezze.
Queste ali non fanno altro che ingombrare spazio, al massimo le possiamo muovere, ma non possiamo volare.
Raggiunsi il parco.
"Max! Hey!" Lo salutai io vedendolo su una panchina.
Max è poco più alto di me, capelli corti e biondi e occhi azzurri da perdere la testa.
È praticamente l'angelo perfetto.
Lo conosco fin da piccola e mi piace anche un po' ma non glielo ho mai detto.
"Ciao Martina!" Mi salutó.
Quella sarebbe diventata una tranquilla giornata con Max se non fosse successo che...

Angelo degli incubiWhere stories live. Discover now