Let's Party

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Le settimane passavano, ci sentivamo, ma ci vedevamo pochissimo. Era occupata con la stesura dell'ultimo capitolo della tesi ed era nervosa per cui cercavo di lasciarla tranquilla, non mi voleva dire se avesse finito e se avesse finalmente la data della seduta di laurea, ma io che avevo il modo di informarmi avevo scoperto che nella lista dei nomi c'era anche il suo, ma volevo rispettare il fatto che non volesse renderlo noto, almeno per il momento. Nel frattempo da un po' di tempo pensavo alla sorpresa che le avrei fatto per festeggiare il suo traguardo ed andai in un paio di posti per chiedere l'ammontare della spesa per affittare per una sera l'esclusività del luogo. E si poteva fare, io avrei pagato l'affitto ed ogni partecipante tranne Lei ovviamente avrebbe pagato la propria cena e poi avremmo avuto un DJ "interno" che aveva le nostre musiche e quindi avremmo ballato fino a quando ne avessimo avuto voglia e forza...

Era perfetto... Avevo anche pensato ad un cartellone con una foto divertente di Lei laureata per le firme, alla torta nel nostro stile e a coinvolgere tutte le nostre ragazze, tutte le istruttrici e tutte le altre delle altre palestre che ne avessero avuto voglia.

Ero in attività cerebrale a mille. Mancavano due mesi al grande giorno ed alla festa. Nel frattempo andavo a lezione e Lei studiava e lavorava come al solito.

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Il giorno della laurea si avvicinava sempre più, io ero in fibrillazione come se avessi dovuto laurearmi nuovamente, e Lei tanto agitata, lo sentivo anche se in realtà facevo finta di non saper niente.

Un paio di giorni prima della seduta mi scrisse:

-Ciao Andrea, siccome non sono capace di dire bugie, di solito mi sgamano subito, volevo dirti che tra due giorni ho la seduta di laurea, ma non ti far saltare il ticchio di presentarti in università... Lasciami tranquilla e ci sentiamo quando sarò libera da questo peso ok?-

Le risposi:

-Siccome anche io non sono capace di dire bugie, volevo dirti... Che lo sapevo già, il mio secondo cognome è Holmes... che mi piacerebbe tanto essere lì ad ammirarti nella veste di maestrina e a non capire un tubo di quello che dirai, ma non voglio darti fastidio ed invece voglio lasciarti tranquilla... Per cui i festeggiamenti privati li faremo dopo... Stai tranquilla aMore mio e goditi il tuo momento di gloria stra-meritato-

-Ti chiamo quando ho finito... Grazie del supporto morale-

e sentivo addirittura con lo smartphone quanto fosse felice e piena di emozione per quel momento difficile da raggiungere, ma tanto atteso.

Quella mattina contavo le ore che mi separavano dal ricevere Sue notizie e mentre lavoravo mi sentivo felice e pieno di emozione anche io, la seduta era stata fissata nel primo pomeriggio e stava per arrivare e nel mentre me la immaginavo lì seria e concentrata mentre faceva il suo discorso, ma in subbuglio dentro.

Finalmente alle 16 ricevetti un messaggio:

-Fatta!... 110 e lode con bacio accademico... Grazie di avermi supportata moralmente e... Sopportato.

Con i miei occhi pieni di lacrime di gioia Le risposi:

-Congratulazioni super tesoro Mio... L'ho sempre saputo che ce l'avresti fatta... Non ne ho mai avuto alcun dubbio, sei da 111 e lode, ma i baci te li posso dare solo io, Mio dolcissimo aMore, siamo intesi?-

E Le inviai la faccina sorridente.

Fremevo dalla voglia di vederla, avrei voluto tanto quella sera stessa, ma volevo che stesse tranquilla a festeggiare e rilassarsi con la sua famiglia.

La sera dopo però ci sarebbe stata la mia (nostra) sorpresa... Ed anche a breve... Un'altra... Solo mia.

Avevo scelto un fascio di rose rosse e gliele avevo inviate a casa con un biglietto

"Semplicemente Incanto" #wattys2016Where stories live. Discover now