~Capitolo 4: Shadows~

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Abbiamo finalmente seminato chi ci stava seguendo e ora siamo qui, nascosti in uno stanzino con le scorte per la mensa.
É buio, ma in qualche modo so che mi sta fissando...
Non so cosa mi stia succedendo, ma di sicuro non é normale, per niente.
Non ho mai provato nulla del genere prima, non ho mai sentito in questo modo...
Non ha senso!

"Un giorno me lo dirai il tuo nome?" mi chiede Luke interrompemdo il corso dei miei pensieri.
Cedo e decido di rivelargli il mio nome: "Estelle..."

Lo sento sorridere nel buio... chissà a cosa sta pensando...
Un attimo. Io leggo nella mente... non dovebbe essere un problema per me scoprirlo.
Lo guardo e mi concentro su di lui, ma niente, zero. Non riesco a sentire nulla... questo é impossibile!
Non esiste essere umano che non pensi!

"Ehy."

La voce di Luke rompe il corso dei miei ragionamenti.
Ha capito cosa stavo provando a fare? Come é possibile?

"Dimmi" mi sforzo di rispondere.

"Questo mondo, tutto questo sistema é un'ombra vero? Un'ombra della realtà..."

Cosa? Cosa aveva appena detto? Un'ombra della realtà... quale sarebbe, la realtà?

"No scusami dimenticati di quello che ho detto..." mormora Luke nel buio, con un tono quasi sconfortato.
Il ragazzo si alza in piedi e, senza dire nulla, se ne va.
Io rimango ferma, seduta sul pavimento dello stanzino, cercando di capire quello che era appena successo.
Una finestrella sulla parete del soffitto proietta ombre nella stanza.
Le guardo, e mi metto a pensare. Ombre nere, scure, che creano immagini in giro per la stanza e reticoli di luce e oscurità.
Ombre, illusioni. Luce, realtà.

Questo mondo é davvero un illusione?
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11 dicembre 2167, ore 14:37

É passata una settimana da quel giorno... tutto ha ricominciato a scorrere normalmente come se nulla fosse successo, anche se so che qualcosa é cambiato in me... e non sono l'unica a essersene accorta.
I medici nel frattempo hanno continuato a farmi sempre più analisi, oggi mi hanno trattenuto due ore in più del solito... sono sfinita.
Da quando ho compiuto 16 anni tutto é diventato più difficile per me... più controlli, meno tempo libero, più regole, meno libertà.
Sospiro e controllo l'orologio: sarei dovuta tornare a casa per le 3:30 oggi, quindi ho ancora un'oretta di tempo libero. Esco dalla scuola alla ricerca di un posto dove poter stare tranquilla e poter pensare...
Cammino senza meta per la città, senza un luogo preciso dove andare.
Svolto l'angolo di Westerkal Road e davanti a me compare l'immenso ed unico parco della nostra città.
Decido di entrare in quel grande spazio verde e mi siedo in una delle tante panchine vuote... Qui ormai non ci viene quasi più nessuno...
Sospiro e guardo verso l'alto: il cielo é azzurro, i raggi del sole viengono filtrati dai rami e dalle foglie e proiettano giochi di luce e ombra sul terreno... Luce e ombra.
"Questo mondo, tutto questo sistema é un'ombra vero? Un'ombra della realtà..."
Il ricordo di ció che Luke aveva detto mi piomba in testa senza fare tanti complimenti.
Mi alzo dalla panchina e mi lascio cadere per terra, tra l'erba soffice.
Un'ombra...
Faccio passare la mano tra l'erba e raccolgo una margherita tastandola e portandomela davanti agli occhi.
Se questa é un'illusione, qual'é la realtà?
Il vento comincia a soffiare, sfiorandomi il volto e facendo volare i miei capelli dovunque.
É piacevole, é... bello. Normalmente non avrei ma detto che una cosa così semplice come il vento possa far sentire bene una persona, ma...da quel giorno, quando ho incontrato... ho cominciato a vedere tutto in modo diverso, a sentire in modo diverso.
La mia sfera emozionale non é più scesa sotto il 50% e ha raggiunto anche picchi altissimi questa settimana. I medici sono furiosi e sospettosi, ma siceramente non m'importa... per la prima volta dopo tanto tempo sono felice, o forse potrebbe anche essere la prima volta che lo sono.
Tutto ció che ho davanti non é più un semplice cielo, un vento banale o erba inutile, ma é un cielo azzurro e limpido, un vento soffice e dolce e erba verde come la speranza.
Mi basta guardarmi attorno per capire che fino ad ora non ho capito nulla del mondo...

DRIIIIIN! DRIIIIIIINNN!!!

Il mio Hijeck ha cominciato a squillare e pretendeva la mia attenzione.
Tiro fuori il dispositivo e vedo le scritte "un nuovo messaggio", "due chiamate perse" lampeggiare sullo schermo a olgreammi... Tutte e tre provengono da numeri diversi...
Il messaggio era da parte dei medici, la prima chiamata da parte del tutore dell'Accademia e la seconda da un membro della SI.

Posso fare tre cose:
A- rispondere a tutte e tre con un messaggio
C- rispondere a tutte e tre con una chiamata
C- rispondere a quella più importante e leggere le altre più tardi

Di sicuro deve essere qualcosa di importante e in qualche modo questa situazione mi é familiare...
"Scegli Estelle, scegli!" una voce misteriosa nella mia testa mi impone di decidere.
E io decido di non rispindere a nessuno. Una scelta fuori dalle regole.
La famosa opzione nascosta.
Nessuno avrebbe mai fatto quello che sto facendo io ora, ma sono stufa di essere controllata.
Sì, saró diversa, strana, nessuno mi capirà, ma questa sono io, e non permetteró più a nessuno di portarmi via quello che ho appena guadagnato.
Mi alzo, prendo l'Hijeck e lo butto nel lago di fronte a me.
Ora. Decido. Io.

Il braccialetto sul mio braccio comincia a vibrare... sapevo che prima o poi sarebbe successo...
Quel bracciale serve per controllare il livello della mia sfera emozionale: avevo appena raggiunto l'87%, il limite secondo il quale i medici credevano di poter controllare seppur minimamente lo sviluppo della mia Iperattività Mentale.
Mi metto a ridere pensando alla faccia dei medici quando riceveranno dal braccialetto il segnale d'allarme.
Loro hanno paura, paura di me e della mia capacità di leggere nella mente... quindi penso saranno terrorizzati davanti alla possibilità che questa abilità si sviluppi...

[All'Accademia, pochi minuti fa...]

"Signore! Abbiamo un'emergenza!" gridó un medico.
"Il soggetto MS33541 ha appena superato il limite di controllo MI!"

"Fatemi controllare" rispose il capo del settore, che si avvicinó al display per esaminare la situazione. "Fattore D... di nuovo" mormoró tra sé, digrignando i denti.
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12 dicembre 2167, ore 6:00

Sono stanca. E assonata. Ma felice.
Oggi é domenica, niente analisi quindi. Mi sono svegliata presto perché voglio vedere l'alba... Non avevo mai pensato che un'atto come il sorgere del sole che si ripete tutti i giorni sia così magnifico...
Mi affaccio alla finestra e con gli occhi perlustro la città ancora addormentata... é tutto così silenzioso e pacifico, nulla si muove...
Sposto gli occhi verso il cielo e noto che il sole sta salendo da dietro le montagne.
Sorrido e rimango lì a guardare, totalmente assorta in quello spettacolo...

-BUM!-

Un sasso. Lanciato contro la finestra. Senza alcun preavviso.
Guardo verso il basso e lo vedo, lì nel cortile della mia casa, ad aspettare una mia risposta.
Sorrido e apro la finestra.


Spazio dell'autrice:

Ciao a tutti! Spero che la storia vi stia piacendo! Volevo solo annunciare che d'ora in poi i capitoli usciranno ogni due-tre giorni, oppure se ho tempo ogni giorno.
Grazie per aver letto Restart, al prossimo capitolo!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22, 2016 ⏰

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