{Capitolo 2}

235 57 28
                                    

“La mia rabbia non si placa per nulla. Le persone non si comportano mai come uno vorrebbe. Neanche se piangi o gridi o se ti aggrappi a loro.” Nana

La domenica successiva fui costretta a svegliarmi presto. Dovevo andare a trovare Christian e per farlo dovevo prendere il treno che, quella mattina, passava solo alle 8:53. Nonostante la sveglia fosse suonata già da un bel po', non mi ero ancora alzata dal letto. "Alzarsi dal letto con questo freddo e prendere il treno è masochismo allo stato puro." pensai mentre mi giravo e rigiravo sotto il mio piumone color lilla. Era davvero caldo e non ce la facevo ad abbandonarlo. Tutto solo soletto si sarebbe depresso! Insomma, i problemi mentali. Misi al secondo posto quel pensiero privo di ogni senso logico ed iniziai a pensare alla sera precedente. Ero stata benissimo, soprattutto quando mi misi a parlare con Tyler. Poi mi ricordai della figura di merda che fece Jared e cominciai a ridere come una pazza, da sola, nel letto. Nonostante ciò, non mi sentivo bene. Era passata solo una settimana dalla rottura con Jared e ci soffrivo ancora. Però non potevo neanche dire di stare male come la settimana scorsa. Non c'erano dubbi, stare con Charles e con i suoi amici mi aveva fatto stare meglio. Già il fatto che non piangevo ad ogni foto che vedevo di me e Jared, era un enorme passo avanti. A differenza della scorsa domenica, non mi sentivo più morire dentro. Ma mi sentivo ancora bloccata in un labirinto. Non ero ancora libera.

Alla fine, dopo aver fissato il soffitto per interi minuti, riuscii nella mia impresa: alzarmi dal letto. Mi feci una breve, ma intensa, doccia calda per poi indossare la felpa degli Skillet ed un paio di skinny di jeans. Come ero solita fare, mi truccai prima di mettermi le scarpe. Mi feci il solito trucco di sempre: eyeliner, mascara ed un po' di rossetto fucsia. Infine, indossai le mie amate creepers con la zeppa alta, che aumentava la mia statura di qualche centimetro. Ma rimanevo nana lo stesso. Uff.
Uscii di casa ed andai a prendere Sharon.
-Per un attimo ho pensato che non venissi più!- Mi disse lei ridendo.
-Beh.. Per un attimo l'ho pensato anche io.-
Prendemmo il treno qualche minuto prima che partisse, eravamo abbastanza ritardatarie. Forse era anche per questo che andavamo così d'accordo. Il treno era stranamente vuoto, forse perché era presto. Chi è che prende un treno alle 8:53 della domenica mattina durante le vacanze di Natale? Presi un posto vuoto, a caso, vicino al finestrino e Sharon si sedette di fronte a me. Mi misi le cuffie e feci partire Monster degli Skillet. Era davvero rilassante ascoltare la musica mentre guardavo il paesaggio. Oltre alle varie stazioni, c'erano solo dei prati, degli alberi, delle coltivazioni. Le canzoni degli Skillet procedevano una per una. Rise, Whispers in the dark, Awake and Alive.. Poi, cominciò Hero. Al ritornello (I'v need a hero...) pensai "No, io non ho bisogno di un eroe." e la tolsi. Invece ne avevo bisogno. In un certo senso lo sapevo ma, forse per orgoglio, non riuscivo ad ammetterlo, ne agli altri e ne a me stessa.

Il treno arrivò a destinazione. Appena uscimmo dalla stazione, Christian ci venne incontro e mi abbracciò fortissimo. Era da parecchio che non lo vedevo, ma in lui non era cambiato nulla. Basso e magro con capelli castani ed occhi azzurri, indossava degli occhiali blu, un maglione nero ed un jeans con sotto delle converse nere.
-Oh, Crystal! Che bello rivederti! Oh ma c'è anche Sharon!- Si rivolse alla mia amica che lo ricambiò con un piccolo sorriso.
-Eh già! Beh.. Cosa mi racconti?-
-Niente di che.. Solo che.. OMMIODDIO MA QUANTO È FIGO QUELLO!- Urlò Christian improvvisamente indicando un ragazzo.
Io e Sharon ci girammo di scatto e vedemmo lo gnoccone che piaceva (o meglio che faceva eccitare tantissimo) Christian. Jack, alto capelli ed occhi scuri, pelle bianca, muscoloso, mento scolpito e.. E niente, era davvero un gran figo. "Non più di Jared." Pensai subito. Purtroppo quel ragazzo non si decideva ad uscire dalla mia mente.
Nonostante anche questo Jack fosse omosessuale, Christian non si decideva a provarci. Era troppo timido. Dopo aver ammirato il bel ragazzo, andammo in giro per la città. Girammo quasi tutti i negozi di vestiti e le fumetterie che ci capitavano davanti. Si fecero le 13:40 e decidemmo di andare a pranzare al Mc. Donald's. Inutile dire che mangiammo peggio dei maiali. Quel Crispy Mcbacon era davvero buono!

Dopo pranzo decidemmo di fare una passeggiata sul lungomare per smaltire un po' il cibo. O meglio, era quello che avevamo intenzione di fare. Arrivati sul lungomare ci sedemmo sul muretto e, appoggiati con la schiena alla ringhiera che ci separava dal vuoto, non ci alzammo più. Ad un certo punto mi girai verso il lungomare, facendo passare le gambe fra gli spazi vuoti della ringhiera, e vidi quel paesaggio meraviglioso. Il cielo era sereno, faceva abbastanza caldo, e il mare era bellissimo. Quella visione, con il profumo del mare, era molto rilassante. Rimanemmo lì, per ore, a parlare.
-Dai Cry, non ci pensare. Ormai Jared per te è morto. Ne troverai uno più figo!- Mi diceva Christian.
-Si Cry, Christian ha perfettamente ragione.- Diceva Sharon.
Li guardai, con uno sguardo che sembrava apatico, ma che in realtà nascondeva una profonda malinconia e solitudine.
-Forse avete ragione. Forse troverò qualcun altro, ma nessuno sarà bello come lui e nessuno, e dico NESSUNO, saprà baciarmi come mi baciava lui.- I miei sentimenti per Jared erano un insieme di amore ed odio. Non potevo sopportare l'idea di stare con qualcuno che non fosse lui ma, allo stesso tempo, godevo sui suoi infortuni.

Io e Sharon prendemmo il treno per tornare a casa. Tornai a casa alle 19:15. Mi feci una doccia e mi misi il pigiama. Stavo messaggiando con Christian e Sharon su Whatsapp e ci stavamo inviando le foto che ci eravamo fatti. Ad un certo punto, alle 19:41, mi arrivò un messaggio da un numero che non conoscevo. Non avevo letto il messaggio e non sapevo di chi era, così non gli diedi molta importanza e lo lessi solo alle 19:45, quattro minuti più tardi.
"Ehy, sono Tyler. Scusa Charles se non risponde, ma sta avendo dei problemi con Amanda."

HeroDonde viven las historias. Descúbrelo ahora