Twenty-three

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Era una situazione molto imbarazzante.
Tutto quello che stava succedendo era imbarazzante. Troppo.
Mi staccai velocemente dalle sue mani riportandomi alla realtà. Benjamin mi squadrò per un instante e poi andò verso la cucina.
Restai li in piedi, avevo una faccia strana. Non capivo cosa stava succedendo. Tutto quello che era appena successo era una cosa troppo imbarazzante.
Mi svegliai dai miei pensieri, presi il telecomando e abbassai. La canzone ormai era finita, ed anche quel momento di imbarazzo.
Mi misi sul divano e incominciai a guardare la TV.
Benji: "Greta è tornata a Roma"
Io: "COSA? DAVVERO? WAAAAA" cominciai a saltare sul divano emettendo dalla bocca un 'ah ah o yea, sisi, vai così!'. Sembravo una cheerleader alle prime armi.
Benji mi prese i fianchi e mi fermò.
Benji: "sei una stronza"
Io: "nah, ho fatto solo il mio dovere"
Benji: "se certo. Mi sa che vado anche io a Roma."
Cosa? No, non può andare a Roma. Non riuscirei a stargli lontano. Non vederlo mi porterebbe a stare più male di quanto io stia in questo momento. Mi porterebbe a fare pazzie, e non voglio, no.
Io: "amen"
Benji: "non ti frega?"
Ma sei stupido o scavalchi cancelli aperti? Certo che mi frega, e difatti non voglio che tu vada a Roma, solo che non ho le palle per dirtelo.
Io: "può essere come non può essere"
Benji: "cosa significa 'può essere come non può essere'?"
Io: "significa che devi smetterla di rompermi le palle." Scesi dal divano e andai dritta in camera.
Benji: "so che ti mancherò" urlò.
Si Benjamin mi mancherai da morire, mi mancheranno tutte le cazzate che fai e mi mancherà averti in giro per casa, ma che ci posso fare? Niente.
Io: "la convinzione fotte!" Urlai in risposta.
Aprii la camera e presi l'intimo dal cassetto. Ho bisogno di un'altra doccia per rilassarmi.
Andai dritta in bagno, mi spogliai e poi mi buttai sotto la doccia.
L'acqua era calda. Stare lì sotto era una cosa stupenda, perché non si può vivere dentro una doccia? Insomma, nessuno puzzerebbe e avresti dell'acqua addosso per ore e ore, tutti sarebbero più rilassati, e non avresti compagni di classe che puzzano.
Io: "CAZZO!" Urlai
L'acqua d'un tratto era diventata fredda. Che dico fredda, congelata.
La prima persona che mi venne in mente, fu Benjamin. Quello stronzo avrà aperto il rubinetto della cucina apposta, solo per far funzionare il suo piano malefico di ammazzarmi.
Vi avevo mai parlato del suo piano malefico per ammazzarmi? Credo che l'abbia organizzato insieme a Greta, e credo proprio che adesso vada a Roma da lei per pianificarlo ancora meglio, avrà i dettagli più impossibili. Me lo sento.
Sento qualcuno bussare la porta e poi la porta che si spalanca.
Benji: "che cazzo urli?"
Io: "beh sai com'è, mi sto facendo la doccia e tu hai aperto apposta l'acqua del rubinetto giù in cucina." Uscii dalla doccia solo con la testa e gli rivolsi un sorriso stronzo. Che parole ti inventi?
Benji: "ti.. Beh.."
Io: "beh che? Parla."
Benji: "ti si vedono le tette"
Che? Oh merda.
Come faccio a dimenticarmi che la tendina è semi trasparente? Piacere, mi chiamo Margherita Zottarel e sono la stupidità in persona.
Bando alle ciance. Io sono qui che penso è un certo Benjamin Mascolo mi sa ancora fissando.
Benji: "terra chiama Marghe"
Io: "Benjamin! Esci! Immediatamente!"
Prese a ridacchiare e poi uscì dalla porta sbattendola alle sue spalle.
Sentii i suoi piedi andare verso le scale e poi tornare indietro. Ma che vuole dalla mia vita? Ah sì giusto, vuole ammazzarmi, pff babbano.
Benji: "hai notato che ti ho chiamato Marghe e non hai detto una delle tue solite cagate sul 'non sono tua amica'" imitò la mia voce e io mi sforzai a trattenere le risate.
Io: "vattene Benji!"
Benji: "aahhhhhh mi hai chiamato Benji!"
Okay okayyyy, stanno succedendo troppe cose tutte insieme.
Ho permesso a Benjamin di chiamarmi Marghe senza problemi e io l'ho chiamato Benji. Margherita hai bisogno d aiuto.

Uscii veloce dalla doccia. Si gelava e io non trovavo l'asciugamano.
Appena lo trovai me lo misi intorno e poi uscii dal bagno.
Quando passai per il corridoio mi fermai davanti alla camera di Benjamin. Era lì che si faceva la valigia.
Io: "quindi vai seriamente a Roma?"
Benji: "si, qualche problema?"
Dir la verità si. Non voglio che tu vada a Roma da Greta. Voglio che tu rimanga qua insieme a me. Voglio ritornare come eravamo prima. Insomma non voglio che vai via, e mi manchi tantissimo, ma sai, non ho le palle per dirtelo.
Io: "macché, uno in meno in casa. Sai che bene che starò?"
Mi squadrò per un paio di secondi e poi ritorna a farsi la valigia.
Uscii dalla sua camera ed andai verso al mia per prendermi i vestiti.
Presi un paio di pantaloni della tuta, non miei. Presi il cartellino e guardai che taglia erano. L, saranno di Benjamin.
Presi quelli e poi una maglia, ugualmente larga.
Andai veloce verso il bagno, chiusi a chiave e mi infilai l'intimo per poi infilarmi  i pantaloni e la maglia.
Appena uscii dal bagno, andai verso la camera per mettermi un paio di calze.
Le presi dal cassetto e me le misi ai piedi.
Scesi le scale per andare a mangiare. Appena fui infondo trovai la valigia di Benjamin all'ingresso.
Va già via? E io come farò?
Io: "vai già via?"
Benji: "si, ho l'aereo alle 17:30. Sono quasi le tre e devo sbrigarmi."
Io: "ah okay, fai buon viaggio." Mi allontanai da lui ed andai verso la cucina.
Io: "ah sì, e salutami la stronza!" Urlai dalla cucina per far sì che Benjamin sentisse.
Benji: "certo che sì!" Urlò in risposta.

Mi preparai delle fette con della Nutella è un bicchiere di latte freddo. Per quanto io odiassi il latte, in questo momento ne avevo bisogno.
La porta dell'ingresso si aprì.
Benji: "io vado, ci vediamo non so quando!" Urlò.
Mi avvicinai alla porta per salutarlo.
Appena lo vidi con il cappello che adoravo in testa, rimasi a bocca aperta.
Era pronto per andare via, e credo che stesse aspettando solo la mia risposta per andarsene verso il taxi.
Io: "allora, buon viaggio" mi sorrise velocemente e poi mi salutò con la mano. Chiuso la porta appena se ne andò, mi ci buttai contro e rimasi lì.

SCUSATE PER IL RITARDO!
Grazie per le visualizzazioni, vi amo.

-Margherita.

Grateful ||Benjamin MascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora