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Un lunedì mattina come mille altri.
Sveglia 6:45.
Doccia.
Colazione.
Zaino (che mai avevo e avrei preparato la sera)
e cuffie.

Lungo tutto il tragitto per arrivare al pulman erano la mia adorata distrazione;
dal freddo gelido di metà gennaio e dalla solita inconsistente conversazione con il "ragazzo del pulman", ormai questo era diventato il suo nome.

Un ragazzo che mi aveva fatto conoscere Giulia, una mia vicina di casa che doveva prendere il pulman con me ma che finiva per andare in macchina tutte le volte.

Nessuna presentazione (per questo non avevo idea di quale fosse il suo nome), solo l'educato <ciao> all'inizio e alla fine del tragitto.

La musica era la bolla che mi permetteva di rimanere nel mio mondo senza dover dare spiegazioni a nessuno.

La mattina ascoltavo praticamente tutta la discografia di avicii che mi svegliava completamente e mi dava la dose di carica necessaria per le sei ore di scuola; quella mattina però venne completamente sbriciolata da una straziante realtà:

2 ore di latino.

A quanto pareva non ero l'unica a
rassegnarsi tristemente alla brutale verità, perché già molti erano stravaccati con la testa sul banco e lo sguardo truce.

Non vedevo l'ora di andare a casa quel pomeriggio quando...

La voce gracchiante della Arcangeli ruppe i miei vagabondi pensieri riportandoli malamente al Rosarium philosophorum.

Something beautifulTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang