CAPITOLO 2 ( seconda parte)- Eléna la curiosità in persona

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Appena usciamo dalla classe, il tornado Eléna ci travolse entrambi.

" Ciao Karen" e mi viene a dare un bacio sulla guancia.

" Tu sei?"

"Sebastian, piacere"

" Eléna, piacere mio, tu sei il ragazzo nuovo di cui parlano tutti giusto?"

"Si sono io in carne ed ossa" ride e lo segue anche Eléna.

Ripeto: che risata stupenda ha? Secondo ma prima o poi mi fa morire

"Da dove vieni?"ed ecco che comincia con le domande

"Milano" risponde Sebastian

"Era bella? Perché ti sei trasferito? E perché proprio qui a Roma?"

"Milano era molto bella ma mi sono dovuto trasferire qui perché un mio parente di qua non sta molto bene."

"Oddio mi dispiace tanto. Hai sorelle o fratelli?"

"No sono figlio unico"

"Oh peccato. Che fai nel tempo libero?"

"Suono il piano, leggo qualche classico o ascolto musica"

"Da quanto suoni il piano?"

La curiosità di Eléna non finisce mai eh?!

"Sono, su per giu... 10 anni"

"Ammazza tanto. Ka ti dovevo dire una cosa ma mi sono scordata uff"

"Me la dici dopo, non c'è problema"

" Ah ecco. Mi potresti aiutare con alcune cose dopo, a casa mia?"e suona la campanella che non sentiamo troppo prese dal parlare.

"Va bene, verso che ora?"

"Le tre?"

"Ok, devo portare qualcosa in particolare?"

"No ho tutto io."

"Non vorrei interrompervi , ma la campana è suonata da qualche minuto."

"Ora arrivo, tu intanto vai, Sebastian."

"Ok. Ci si vede in giro Eléna."

"Si. Certo."dice con occhi sognanti

"Hey, terra chiama Eléna, non farti troppi film mentali, potrebbe essere fidanzato."

"Ok, ok. Lo vuoi tutto per te"

"Si come no"

"Va beh. Ne riparliamo oggi pomeriggio."e va via

Anche se la campana è suonata c'è solo metà classe e neanche il professore.
Le ore trascorrono tranquille fino alla campanella dell'ultima ora.

"A domani, Karen."mi saluta Sebastian

Mi giro e vedo Roxi incenerirmi con gli occhi.

Ecco, prima volevo chiedere a Sebastian chi era Roxi per lui ma mi sono dimenticata.

Vado a casa, pranzo con Gertrude ( la cuoca) e dopo un po mi incammino per andare a casa di Eléna, che si trova a pochi metri dalla mia.
Appena suono mi viene ad aprire la madre di Eléna.
Theresa, ma da tutti si fa chiamare Tessa.
Lei è abbastanza alta, capelli castani, lunghi, occhi verdi , una carnagione olivastra ed è mia zia.

"Prego entra Karen, sei sempre la benvenuta."

"Grazie zia. Ele è di sopra?"

"Si, nella sua stanza."

"Allora salgo"

Mia zia è sempre stata gentile con tutti e non si arrabbia quasi mai.
Vado dritta in camera di Ele senza incontrare mio zio, Hardin.
Lui non è come la zia.
Innanzitutto è pieno di tatuaggi e ha due piercing: uno sul labbro e uno sul sopracciglio, è riservato e solo con le persone che ama è dolce.

Sulla porta, da quando Eléna è piccola, c'è un cartello con scritto:" camera di Eléna" con un cuore vicino e tutto intorno fiori di tutti i colori.
La scritta rosa è in caratteri cubitali poiché da piccola le piaceva scrivere cosi.

Busso e da dietro la porta si sente un "Avanti" tutto eccitato.
Appena apro la porta, mi travolge , come suo normale.

" Mi devi raccontare tutto" mi dice lei

"Cosa vuoi sapere?"

" Perché stavate uscendo e soprattutto, perché insieme?"

"Io sono rimasta in classe come mio solito, lui non è uscito.
Roxi, la ragazza che gli sta sempre appiccicata, gli ha chiesto se voleva uscire con lei, ma lui ha rifiutato.
Abbiamo parlato per qualche minuto, poi mi sono incantata a pensare alla sua fantastica risata.
Lui mi ha riscossa dai miei pensieri e mi ha chiesto se volevo uscire.
Gli ho detto che conoscevo poca gente e lui mi ha detto che avremo fatto nuove amicizie entrambi.
Siamo usciti e poi abbiamo incontrato te.
Il resto lo sai."

"E nelle altre due ore dopo?"

"Durante tutte e cinque le ore di lezione non ha spiaccicato parola e all'uscita ci siamo salutati."

"Tutto qui? Pensavo di piu" e fa la faccia triste.

Si ravviva subito pero raccontandomi di un ragazzo di quarto che non aveva mai notato.
Il pomeriggio passa tra il racconto di Ele sul ragazzo di quarto e cose varie.

Si fanno le otto e neanche ce ne accorgiamo fino a quando mia zia Tessa non viene a dirmi che i miei genitori avevano chiamato al mio telefono, che avevo lasciato all'ingresso, per dirmi che dovevo tornare a casa.

Prendo le mie cose, saluto Eléna e la zia ma non c'è zio Hardin, così dico a zia di salutarlo da parte mia.

Quando arrivo a casa trovo la cena sul tavolo, mia madre è sul divano a leggere dei fogli, mio padre nello studio e la cuoca a finire di lavare i piatti.

Mangio con calma e poi vado a letto, che ho molto sonno.

# SPAZIO AUTRICE#

Vi pace ?

Alcuni nomi e persone le ho prese da un libro che sto leggendo ora e perché non mi venivano in mente altri nomi in quel momento

Byyy

la  vampira dagli occhi violaWhere stories live. Discover now