Chapter thirty

360 12 1
                                    

Wendy's pov
"Non immagini la faccia dei miei quando gli ho detto che gli avrei presentato la mia ragazza" ridacchiò Luke, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.

"Erano come scioccati, davvero, mia padre mi guardò a bocca aperta mentre mia madre era sul punto di piangere. È stato il momento più bello da quando vivo con loro" continuò  a ridere, mentre io mi unii alla sua risata.

Dire che ero agitata era un eufemismo, non riuscivo a spiccicare parola e le mie gambe tremavano come foglie, mentre non facevo altro che mangiarmi la pelle delle unghie, con anche la paura di scheggiare lo smalto color gesso che Ronnie mi aveva steso accuratamente.

Probabilmente Luke se ne accorse perché poggiò la sua mano sulla mia cosa coperta dal tessuto azzurro, come per rassicurarmi.

"Stai tranquilla, gli piacerai sicuramente. Insomma diciamocelo, sei l'unica persona che è riuscita a farmi mettere la testa apposto, come potranno non amarti?" disse, girando lievemente il capo per sorridermi.

Ma quello che mi preoccupava non era non piacergli, era rivelargli il mio cognome. Non avrei potuto tenerlo nascosto per molto, e di certo quando l'avrebbero saputo non sarebbe finita bene.

"Luke, ma cosa faranno quando gli dirò che sono una Hudson?" sussurrai con voce flebile, mentre la stretta di Luke si fece più forte sulla mia coscia.

"Dobbiamo fare in modo che non lo scoprano e andrà tutto bene" disse a denti stretti, sicuramente insicuro sulla stupidaggine che aveva detto.

"Dio Luke non possiamo tenerglieli nascosto per sempre!" sbottai, e sul suo viso comparve un velo di tristezza, ma sapevo che era d'accordo con me.

"Devono saperlo, hai ragione" sussurrò, e parcheggiò la macchina nel vialetto di casa sua.

L'agitazione si impossessò nuovamente del mio corpo, tanto che quando Luke venne ad aprirmi la portiera, non ebbi nemmeno il coraggio di scendere dall'auto.

"Andrà tutto bene, fidati di me" lo disse guardandomi negli occhi, mentre io mi perdevo per la millesima volta in quelle iridi azzurre, piene di sincerità e amore verso i miei confronti.

Gli afferrai la mano e quando la prese, capii che avrei potuto fare tutto, se solo lui fosse rimasto al mio fianco.

Era bellissimo anche quel giorno, indossava pantaloni che non erano i soliti skinny, ma sempre neri, una camicia perfettamente stirata e una giacca non troppo elegante che lasciava sbottonata d'avanti. Anche con quegli indumenti addosso, rimaneva sempre il mio Luke.

"Tesoro!" urlò la madre di Luke, che da quanto avevo capito si chiamava Liz, uscendo dalla porta prima che noi potessimo bussare.

Mi venne incontro e mi strinse in un caldo abbraccio e dopo qualche attimo di rigidità, ricambiai anche io la stretta. Non ero abituata a ricevere tanto affetto, visto che mia madre non mi abbracciava quasi mai, se non ai miei compleanni, e anche in quei casi era molto raro.

"Sei ancora più bella di quanto mi abbia detto Lukey!" continuò a stringermi in quell'abbraccio, mentre io arrossii e ridacchiai forzatamente.

"Liz, lasciala povera ragazza" disse il signor Hemmings, staccando la moglie da me.

"Mamma avevi detto che non mi avresti messo in imbarazzo" piagnucolò Luke, nascondendosi dietro di lui come per evitare qualche altro atteggiamento strano da parte della madre.

"Non ti sta mettendo in ridicolo, Lukey" imito la voce di Liz che subito mi sorride e mi fa un segno di approvazione col pollice.

"Già mi piace questa ragazza" parlò, entrando poi nuovamente in casa.

Wherever you are ||Luke HemmingsHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin