Piuttosto che stare a guardare, è sempre meglio percepire

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Cassie

Mano sul cambio, piede sulla frizione e gomito fuori dal finestrino. Punta il destro sull'acceleratore e parte, sfrizionando anche un pochino, probabilmente solo per rovinare un po' meglio quest'auto. Ché tanto, quanti soldi ha?

Quindi, oltre ad ascoltare il bisbigliare della radio a volume basso e a cercare di capire se a profumare in questo modo sia quest'uomo o l'abitacolo, lo osservo guidare e ne studio ogni particolare.

Chino il capo per cogliere meglio la sua espressione che non sembra concentrata. Solo, corrucciata? È costantemente adirato, sembrerebbe. Si ostina ad avere questo sguardo duro e incorniciato dalle sopracciglia unite fra loro, e lo fa così spesso! E poi ha questo profilo spaventosamente perfetto, che mi fa interrogare se possano esistere delle trascendentali probabilità in cui questo SUV, da un momento all'altro, possa spiccare il volo e muti in una navicella spaziale diretta su Marte, Gesù Cristo, ché lui non può essere umano.

Da questa distanza riesco finalmente a capire tutto ciò di cui hanno sempre parlato Julia e Alexandra, e tutte le lodi che gli hanno dedicato. Ovviamente, da lontano o da una semplice distanza di un paio di metri, è molto bello. E poi ho potuto guardarlo al sole, ed era sempre molto, molto bello. Ma visto da così vicino, è molto bello sbiadisce nel retro della mia mente tramutandosi in un miserabile eufemismo, e ne occupa il suo posto, un fragoroso è assolutamente perfetto.

Ogni suo singolo elemento, preso individualmente, sarebbe comunque impeccabile. Figurarsi un insieme di componenti dall'aspetto magnifico e inesplicabilmente belli che cosa possono generare! I suoi occhi sono puntati sulla strada, ma a riempire quello sguardo c'è un verde tanto limpido da far venire i brividi sul retro del collo di chiunque.

Quello stesso sguardo dal colore più bello che io abbia mai visto, rimane incupito per tutta la durata del viaggio e, maledizione, cos'è questo bisogno che percepisco di sporgermi verso di lui per guardarvi meglio attraverso? Mi limito a restare al posto mio, su quel sedile in pelle, e a cercare di catturare qualche altro dettaglio di quest'uomo di fianco a me, visto che sono insaziabile.

Quando inserisce le marce subito dopo, si affretta per riportarsi la mano destra su un angolo del labbro inferiore e stuzzicarlo tra l'indice e il pollice, e mi sorprendo a invidiarlo perché vorrei poter fare lo stesso gesto e giocherellare in quel modo con le sue labbra.

Continua a tenere il gomito sinistro pigramente fuori dal finestrino, gestendo il volante con quella mano che, se non fosse tanto enorme, non potrebbe sembrare capace di portare avanti un'auto di tali dimensioni. Su quella stessa mano c'è una croce tatuata, sotto l'indice, sul lato ovest che affianca il pollice. E su entrambe porta degli anelli abbastanza notevoli. E hanno anche l'aria di essere costosi.

Non ci bado (sì, invece) e mi concentro sulla sua mandibola estremamente squadrata, che è in costante movimento attraverso la pelle delle guance perfettamente depilata. Come se dovesse sempre stare a muovere quella dannata bocca, perché effettivamente lo fa spesso: dei piccoli movimenti con le labbra, dei minuscoli movimenti circolari accompagnati spesso dalla lingua, santo cielo...

"Cass?"

Non ho sentito la frenata, troppo assorta nell'immensità dei particolari che compongono quest'uomo. Lui è perfetto ed io l'ho già messo in conto, ma non l'ho ancora metabolizzato. E se non avesse quell'accenno di rughe intorno agli occhi a simboleggiare la sua età troppo avanzata per me, probabilmente mi piacerebbe un po' di meno.

"Scendi, avanti." E sono sicura vorrebbe pure sgridarmi per averlo fissato così tanto. Perché l'ha notato di certo, ma sta fingendo non sia così. Nel frattempo io mi spazientisco leggermente per il suo tono un po' duro e scendo, confusa però su dove ci troviamo.

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