Capitolo 14: Rivelazioni

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Nina's POV:
-adesso ti spiego la cazzata che hai fatto- mi dice arrabbiato. Ti prego non urlare ho la testa che scoppia e non ho la piú pallida idea di dove potrei essere e di che ora sia. Cavoli sono andata a fare una passeggiata!
-dove sono?- chiedo e la pancia mi brontola, che fame!
-in un motel-
-in un motel? Cosa diavolo ci facciamo in un motel?-
-sappi che è tutta colpa tua!- urla di nuovo iniziando a togliersi le scarpe per poi mettersi comodo sul divano. Quando si sdraia la sua maglia si alza un po' iniziando a rivelare il suo petto moolto muscoloso. Che voglia improvvisa di saltargli addosso.
Non mi è mai successa una cosa cosí prima, si ho voluto saltargli addosso diverse volte ma mai cosí tanto quanto adesso. Chissà come sarebbe accarezzargli il torace e baciarli ogni singolo centimetro, chissà come sarebbe essere sotto di lui mentre mi fa sua, perché l'unica cosa che voglio in quest'istante è essere sua chissene frega se non è il ragazzo giusto, lo voglio fare e basta. È come se il mio cervello non connettesse più, ho solo un forte desiderio di averlo e un mal di testa terribile. 

- mi stai ascoltando?- mi chiede, cosa aveva detto?ero intenta a farmi film mentali

- si ti sto ascoltando- mentii

- dio se sei fatta- fatta? ma se non mi sono mai drogata e ho mai fumato in vita mia

- fatta? io non mi drogo-

-vuoi dire che non hai mai fumato erba in vita tua?-

- no non mi piacciono quelle cose neanche se mi costringi a farlo lo faccio- rispondo e poi mi siedo anche io accanto a lui cercando di diminuire le distanze il più possibile. Mi avvicino al suo collo e annuso il suo odore, è un misto di lui e colonia. Mi fa impazzire, inizio a baciargli il collo e lo sento fare un verso.

- Nina...- dice con voce roca

-shh lasciati andare- gli dico, le sue mani si posano sui miei fianchi entrando in contatto con la pelle lasciata scoperta dalla maglietta. Mi siedo a cavalcioni su di lui, che cavolo! Mai fatto una cosa del genere ma non me ne frega, lo voglio e basta, non mi vergogno. Lo bacio, lui all'inizio esita ma poi si lascia andare. Mentre lo bacio mi muovo leggermente sfiorandogli la parte bassa e lo sento gemere, le sue mani aumentano la presa sui miei fianchi, inizio ad accarezzargli i capelli. Ora la sua erezione è più evidente, mentre mi muovo lo sento sfiorarmi anche le mie parti basse e questo mi accende ancora di più. Mi tolgo la maglia.

- Nina...- cerca di dire ma quando inizia a parlare io lo fermo. 

Mi sposta da sopra di lui e si alza, lo vedo che è confuso. Ma che diavolo! Sono giorni che mi dice che vuole portarmi a letto e adesso che lo voglio fare, cosa fa? Si tira indietro? Cos'è era solo una presa in giro? Non mi trova attraente? Cerco di reprimere le lacrime

- rimettiti la maglia- mi chiede con voce roca

- perché dovrei?- chiedo cercando di alzarmi, ma la testa mi gira quindi decido di rimanere seduta.

- non sai quello che stai facendo-

- lo so benissimo invece, quello che non capisco è perché ti sei fermato-

- non sei nelle condizioni di pensare lucidamente-

- oh Christian smettila, tu vuoi scoparmi e io pure quindi cosa aspettiamo?- dico esasperata ho bisogno di placare questa sensazione nel basso ventre.

- non sai quello che stai dicendo, sei troppo fatta per pensare, se dovessimo fare qualche cosa domani quando ti sveglierai mi ucciderai- mi dice però si avvicina, raccoglie la maglia e me la porge, ma io decisa non la metto. 

- ho fame- dico

- comando una pizza- dice e poi chiama, dopo che l'ha ordinata mi guarda.

- non avevo fame di quello- gli dico, lui mi guarda con occhi lucidi, di desiderio si nota lontano un miglio che lo vuole anche lui, quindi cosa sta aspettando? Solo perché sono un po' fatta? Oddio ma io sono fatta! penso e inizio a ricordare qualcosa...

Appesi al filo di un casino bellissimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora