Capitolo 3.

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3.

Che chiuse la porta... in faccia?

Sono le 03.15 e decisi di salire sù per fare un sonnellino. Mia madre dorme, quindi camminai in punta di piedi. Il pavimento cigolava, e feci qualche sussulto. Dopo di chè, entrai nella mia stanza e mi reccai in bagno. Tolsi lo chignon, mi struccai e mi catapultai a letto. Misi il cellulare a caricare, e cercai Emma.

-Io:
"Tutto bene?"

La sua risposta non tardò ad arrivare. Anche a delle feste del genere?

-Emma:
"Si, st8 tyonando" Questa ha bevuto!

-Io:
"Uf. Hai bevuto?"

-Emma:
"Nj"

-Io:
"Torna a casa immediatamente, hai bisogno di riposare. Io vado"

"Buonanotte ❤"

-Emma:
"Notte, ahore" Se non torna a casa la castro!

Posai il cellulare sul comodino. Sistemai il cuscino e mi girai, da una parte all'altra. Gli occhi si serravano pian piano e infine, mi addormentai.

* * *

La luce del sole mi filtra negli occhi, che mi fece svegliare in un botto. Stroppicciai gli occhi e mi stiracchia. Oggi è prevista un giornata di solo relax, apparte l'ansia che incomincia a salire pian piano. Dovrò andare a fare delle analisi. Mi accompagna Emma. Cacciando i brutti pensieri, entrai in bagno e mi catapultai dentro la doccia. Dopo essere uscita: misi l'intimo pulito e optai per una maglia con sù scritto'15', dei leggins neri e le mie dr martens nere. Aspetto un messaggio da Emma, con ansia. Non sò il motivo di tutta questa paura, quando stò andando a vedere il sesso del bambino!

-Emma:
"Arrivo"

-Io:
"Muoviti"

Appena sentì il campanello suonare: è Emma.

Andai.

"Andiamo?" Mi accenna un sorriso, felice.

"Come no" Tintinnavo.

"Tutto okay?" Mi domanda, confusa.

"Certo" Apro la porta. "Andiamo" Biascicai. "Mà io vado a casa di Emma" Aggiungo, mentendo.

"Va bene, a dopo" Mi fece il cenno.

***
Arriviamo in ospedale.

"Signorina Rossi?" Mi domanda la dottoressa.

"Si?" Alzo la mano. "Sono io" Aggiungo.

Forza Jessica. Sarà una principessa o un principino? Non lo so, sò solo che ho ansia a tempo indeterminato.

"Aspettami quì" Biascicai a Emma.

"Certo!" Mi accenna un sorriso.

Entrai. Mi sedetti sul lettino, e la dottoressa mi fece quella cosa sulla pancia. Mi rilassa. Non sentivo nulla e attraverso la macchinetta non vedevo nulla di lui/lei.

"Non capisco..." Disse la dottoressa, confusa.

Che succede?

"M-i... d-is-pi-ac-e" Abbassa la testa.

Sò cosa vuole dirmi, e non la lasciò finire.

"Bene, ho capito" Mi scesero alcune lacrime.

Feci una cosa parecchio imbarazzante: presi la borsa e me andai. Con le lacrime agli occhi.

"Hei, hei" Mi ferma Emma.

"Che succede?" Aggiunge.

"Non si vede? Ho aspettato da tanto questo momento, ma non c'è una cosa che vada bene a me. Mai!" Dissi, urlando.

Mi abbraccia.

"L'ho perso..." Biascicai, piangendo.

"Amore mio" Mi stringe ancora.

"Ora torniamo a casa, ho bisogno di riposare" Mi stacco. Tirando sù con il naso.

"Certo" Mise una spalla attorno al mio collo e proseguimmo.

***
Mia mamma dorme, camminai a punta di piedi e andai in camera mia. Entrai in doccia e ci misi massimo dieci minuti. Pochissimo, per me. Ma, quanto mi arrivò un messaggio: da Mirko. Con il 'turbante' di asciugamano in testa, risposi.

-Mirko:
"Hei.."
"Mi manchi"
"Ci vediamo al parco"

-Io:
"Sisi"

Uscì da whatsApp.

Optai per un jeans strappato e una maglia larga della coca cola. Infine le mie converse. Presi le mie chiavi e uscì di casa.

Vedo già Mirko, difronte a me. Seduto sulla panchina. Mi dirigo verso lui.

"Hei" Si gratta l'occhio. Imbarazzato?

"Ciao" Dissi fredda.

"Come va?" Penso si veda.

"Diciamo" Dissi straffotentemente.

"Mm" Si avvicina a me. "Sicura?" Domanda, confusa.

"No, Mirko, no cazzo. Ho perso quello che doveva essere il mio bambino. Volevo diventare una grande mamma" Biascico, piangendo. "Almeno quello, visto che non sono altro e non sò fare altro" Tiro sù con il naso.

"Tu sei troppo, fin troppo" Mi asciuga la lacrima.

"No, Mirko.. per niente" Tiro ancora sù con il naso.

"Noi ci proveremo. Faremo un bambino, te lo prometto" Mi accenna un sorriso.

"Ma tu..." Ma non stà con Betta? E mi ama. Ancora?

"Ma io ti amo. Io l'ho sempre fatto e continuerò a farlo" Mi accarezza la guancia.

"Anche io Mirko, ti amo ancora" Provo ad accennare un sorriso.

Si avvicinò a me e sempre di più sulle mie labbra. Così, dandomi un bacio delicato. C'è sempre un limite ai baci delicati.

Sempre più con foga.

CONTINUA...

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