Capitolo 2.

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2.

Sentì un leggero:'Ti odio.' 'Ma ti amo'. Da lontano.

Il perchè? Mi ama veramente?

Mi chiamò Emma al telefono e io la risposi.

"Oi" Risposi.

"C'è una festa stasera" Mi informa.

"Quindi?" Domandai, ridacchiando.

"Sveglia yu-uh. Vieni" Disse, ironica.

"Ah, verrò senz'altro. Torno subito a casa, a dopo"

"A dopo" Chiuse lei.

Mi incamminai verso casa, visto che mi devo preparare per andare a una festa. Camminai a testa alta, appena, sbam! Mi feci male il gomito. Un ragazzo dai capelli biondi, gli occhi azzurri, fisico slanciato e bello alto, si avvicinò a me preoccupato.

"Ti sei fatta male?" Mi domanda, aiutandomi a roccogliermi.

"Un pò il gomito" Feci una smorfia di dolore.

"Vieni. Ti porto a casa mia e ti dò un pò di ghiaccio" Si gratta la nuca.

Che? Che? Che? Vede una ragazza che cade come una cretina per qualche secondo e subito domanda?

"Ehi bello frena!" Risi.

"Si, si, scusa me..." Sorrise.

"Comunque piacere; Lucas" Mi porge la mano.

"Il piacere è mio" Glie la diedi. "Jessica" Aggiungo, accennando un sorriso.

"Stasera c'è una festa, ti verrebbe di venire?" Mi domanda.

"Prima cosa; sò che c'è una festa e secondo: aspetto un pupo, quindi non mi potrò scatenare come una volta" Risi.

"Non è presto?" Mi domanda, sarcasticamente.

"Si, lo so. Ma quando sono ritornata nella mia città ho trovato un tipo. Ma non lo amo" Dissi, grattandomi la testa.

"Bel casino, no?" Rise.

"Più che casino!" Esclamo.

"Vabbe, allora ci vediamo alla festa. Questo è il mio numero" Mi porse un biglietto con il suo numero? Ma che è viene pagato?

"Oh, grazie" Accennai un sorriso.

"A dopo, piccola" Mi fece l'occhiolino.

Piccola?
Mirko, Lorenzo e ora questo?

"Ciao" Lo salutai sempicemente, accennandoli un sorriso.

* * *
"Eccomi, sono finalmente tornata!" Urlai.

"Ma dove ti eri cacciata?" Mi domanda... arrabbiata?

"Sono caduta e questo ragazzo..." Gli spiegai.

"Non è che con i ragazzi stai andando un pò di fretta?" Rise.

"Lo so" Biascicai.

Corsi in bagno e presi l'intimo. Entrai in doccia e ci misi massimo mezz'ora, indossai l'intimo pulito. Optai per un maglione lungo bordeux, delle calze velate nere e le mie Dott. Martens. Un pò di eyeliner e del rossetto rosso scuro. Pronta!

"Io sono pronta!" Esclamai, uscendo dal bagno.

"Bella, come sempre!" Sorrise.

"Non sei da meno!" Gli schioccai un bacio sulla guancia.

Sono le 21.25 e uscimmo di casa. Il locale è veramente vicino a casa mia, quindi non avemmo avuto nessun problema.

Mio Dio, solite feste. Ragazze e ragazzi che pominciano. Odore di alcool assurdo, che mi assalì nelle narici. E spinelli.

"Non è per me in questo periodo" Urlai ad Emma.

"Oddio si" Urla, tappandosi le orecchie.

Si avvicinò pian piano a me Lucas, ma è ubriaco fradicio. Iniziò a dire cose senza senso, e polpandomi il sedere. Mi spostai tante volte, ma lui strattonandomi dalla presa, mi riprese.

Vedo un cespuglietto di riccioli, e sento la sua voce infuriata. È lui.

"Aoh! Mollala bastardo!" Lo prese dal colletto.

"Hei hei, non pensavo foste la tua ragazza" Dio mio, mi fà schifo.

"Ti conviene smettela, se non vuoi vederti l'occhio viola" Lo molla.

Lucas scappò. Hai paura?

"Non è per te 'sta festa, ti porto a casa" Mi prese dal polso.

"No, con te no!" Mi dimeno dalla sua presa.

Arriva Betta.

"Ecco vedi? È meglio che me ne vada" Mi allontano, ma lui mi riprende dal polso.

"No aspetta... vieni con me" Mi guardò intensamente negli occhi.

Stai a rosicà Betta? E pensare che ero così legata a lei..

"Uhm Betta... io accompagno a Jessica a casa" Si danno un bacio. Blè che schifo! Che durò parecchio...

Abasso lo sguardo, con gli occhi al cielo.

"Oh si, andiamo" Mi prende la mano. Glie la levo.

"Stò bene così" Mi allontano.

* * *
Durante il tragitto rimasimo in silenzio. Odio il rumore del silenzio!

Decise di rompere il ghiaccio. :"Lorenzo non ti ha fatto nulla vero?" Mi domanda... preoccupato?

"No, nulla" Non lo guardai.

"Perchè fingi di stare bene?" Mi domanda, cercando il mio sguardo.

"Perchè fingi di preoccuparti?" Proseguì.

Lui corse e mi prese.

"Mi preoccupo eccome!" Esclama.
"Non sembra" Mi accarezzo la pancia. Non riesco ancora a credere di aver uno scricciolo dentro. Mi accarezzo l'addome.

"Non sai quanto mi faccia male sapere che non è mio" Indica la pancia.

"Uno: stai con quella, e non hai diritto di dirlo. E secondo, : ho fatto una grande cazzata" Mi gratto la nuca, arrabbiata. "Non sò se tenerlo" Aggiungo, abbassando lo sguardo.

Abbassa lo sguardo anche lui e non disse nulla.

* * *
"Grazie" Lo ringrazio vicino la soglia della porta.

"Non mi fai entrare?" Ma che è impazzito?

"Perchè dovrei?" Dissi, avvicinandomi a lui.

"Perchè mi ami" Disse, convinto e vantandosi. Questa volta ha ragione, molta ragione.

"Io..." Mi allontano leggermente.

"Tu aspetti un figlio da un'altro, e non provi più niente per me. Ho capito" Si allontana.

E lui? Che stà con quella? Okay che non la ama, ma neanche la nomina.

"No Mirko non è cos..." Non feci in tempo a finire.

Che mi chiuse la porta... in faccia?

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CONTINUA...

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