L'Arrivo

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Volevo un finale perfetto. Ora ho imparato nel modo più duro che alcune poesie non hanno rime, e alcune storie non hanno un inizio, un centro e un finale chiaro. La vita riguarda il non sapere, il dover cambiare, vivere il momento e prenderne il meglio, senza sapere cosa succederà dopo.

THERESA'S POV

Stranamente quella giornata era stata abbastanza tranquilla.
Dal giorno dell'accaduto con Abigail, Dylan e... Weston, quanto mi manca, mia madre ha un po' allentato le protezioni con me, ha imparato a prendermi, almeno in parte.
Non fa più battutine e frecciatine riferite a loro, probabilmente ha capito che così non sono felice.
Ho cercato anche io di essere meno scontrosa, ma non sono abituata a essere "ingabbiata" di solito faccio quello che più mi sento, che voglio, sono impulsiva e questo si fa sentire nella mia vita quotidiana ma con mia madre questa impulsività è stata repressa; sto chiusa in casa la maggior parte del tempo, stare troppo fuori 'può farmi star male' come dice mia madre, che rompi palle.
La giornata era estremamente bella quel giorno e mia madre era stranamente di buon umore, ci stava mettendo tutta la buona volontà per darmi serenità e in parte ci stava riuscendo, ma io non mi sarei mai scordata cosa avevo lasciato per colpa sua e forse non glielo avrei mai perdonato.
Ero affacciata alla finestra della mia camera quando mia madre venne da me e mi disse
"Sai tesoro, oh scusa non troppe smancerie, oggi credo che verrà qualcuno a trovarci. Ma stai tranquilla! Non è tuo padre, non glielo permetterei..."
"Grazie mamma, ma posso sapere chi sono?"
"Bhe parenti credo, vogliono accertarsi di come stai" era una risposta ambigua ma mi accontentai...
"Theresa, oggi è una bella giornata, perché non vai un po' fuori?"
"Ma dici davvero mamma?"
"Bhe si... Già sei lontana dai tuoi amici... Magari fare due palleggi fuori non ti farà male, ho anche recuperato il tuo vecchio pallone, quello con la dedica di tuo cugino"
"Oh... Quanto mi manca, potrebbe anche venire qui se non dovesse studiare così lontano..."
"Vedremo tesoro, oh scusami ancora"
"Mamma ma ti sei impazzita? Sei stranamente dolce al punto giusto e comprensiva"
"E tu sempre spiritosa, su vai! Prima che cambi idea"
"Non me lo faccio ripetere due volte! Corro!"
"Non troppo!"
"Si... Si..."
E me ne andai contenta che questo giorno finalmente era arrivato, era da tanto che non toccavo un pallone, mi mancava.
Feci un po' di palleggi, per un po' di tempo sotto la stretta sorveglianza di mia madre, mi accorsi che il fiato mi mancava, ma non demerdevo, poi esausta, mi stesi sotto là quercia in giardino. La sensazione che girava nell'aria era strana, sentivo un imminente arrivo di qualcuno, ma forse pensai che era solo quello di quegli strani parenti...
Ero impaziente ma, chissà perché, ma nonostante tutto ero talmente rilassata che, ascoltando la leggera brezza, mi addormentai li, credo, appoggiata a quel tronco.

WESTON'S POV
"Pronto?" Mi chiese Dylan.
"Pronto" Risposi deciso.
"Sicuro? Se vuoi possiamo anche tornare indietro"
"No. Ce la posso fare"
Non posso buttare via tutto questo viaggio fatto per lei. Sono così fortunato ad avere degli amici così disponibili, che mi vogliono bene. Sentivo tutta l'adrenalina nel corpo, sentivo il bisono di vederla. Lei è come se fosse il motivo per cui io vivo. Neanche mi ricordo come era la vita prima di lei ormai. Dylan iniziò a bussare. Tre botte secche con le nocche. Nessuno aprì
"Bene non sono in casa andiamo" Iniziai a incammiarmi ma Dyaln mi prese per le spalle rimettendomi davanti alla porta.
"Eh no adesso non scappi! Hai detto di essere pronto! Quindi o mentivi o sei una gran testa di cazzo se te ne vai così senza motivo!"
Aveva pienamente ragione.
"Okay scusami"
Dopo avermi dato un'altra occhiata bussò nuovamente alla porta.
Pochi secondi dopo venne aperta dalla madre...che palle.
"Ciao, benvenuti!"
Ci presentammo e quando toccò a me non sapevo cosa dire.
"Uhm...ciao tesoro! Sono Willy, quanto è graziosa questa casa!"
Imbarazzante.
"Oh grazie mille! Prego entrate"
"Wes non devi dire 'tesoro' ogni volta" Mi ammonì Dylan.
"Oh certo tu ne sai qualcosa, vero?" Lo presi ingiro.
"Fanculo"
Appena entrammo iniziai a cercare ovunque in cerca di lei.
Non la vidi da nessuna parte. Abigail probabilmente si accorse del mio sguardo allarmato, così chiese "dove si trova Tess?"
"Oh è uscita, tornerà tra poco"
USCITA? No okay calmo Wes. E se è con qualcuno? E se non mi vuole più?
Iniziarono a farsi spazio troppi pensieri nella mia mente che iniziò a girarmi la testa. Okay devo prendere un pò d'aria fresta.
"Io prendo una boccata d'aria. Sa, il viaggio è stato stancante per me, sono molto delicato" Non ha assolutamente senso quello che stai dicendo WESTON!
"Oh si certo vai pure"
"Vai Willy Wonka, vai" Mi prese in giro Dylan.
Io in risposta lo fulminai con lo sguardo iniziando ad avvicinarmi per poi sussurrargli all'orecchio "Prendimi un'altra volta per il culo e ti stacco quel micro coso che ti ritrovi"
Lui allibito mormorò uno "scusa" permettendomi di uscire con il sorriso.
Vagai per il giardino, era davvero grande.
Scorsi una figura su un tronco, così decisi di avvicinarmi. Era lei. Così bella mentre dorme sognando chissà cosa.
Decisi di non svegliarla, sarebbe stato troppo uno shock...
Forse non volevo che mi vedesse, o forse sì, non avrei potuto prevedere la sua reazione e questo mi spaventava, più di tutto, se non avesse più voluto vedermi? Se si fosse stufata e viveva felicemente senza di me?
Preferii allontanarmi senza fare alcun rumore, guardandola ancora da lontano, per controllarla e ammirarla come invece da tanto non facevo.
Quanto avrei voluto svegliarla accarezzandole i capelli lisci e morbidi per poi baciarla dolcemente come spesso facevo, mi mancava, lei, tutto, la vita serena che con lei avevo, la amavo tanto.
Volevo quasi correre e andarla a svegliare, i miei piedi erano pronti a correre ma mi bloccai, pensai che fosse stato meglio se incontrasse prima Abigail e Dylan, così da spiegargli la situazione e poi come una sorpresa, mi sarei presentato davanti casa sua, al diavolo della madre, di tutto quello che era successo, lo avrei fatto se tutto questo non mi frenasse.
Avrei aspettato e represso i miei istinti, che avrebbero potuto rovinare tutto.

La ragazza dal sorriso spezzato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora