22. Car.

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Temporary Fix, One Direction.

Wolves, One Direction.

-"Indossa questo."-

Violet mi consigliò di indossare un abito estremamente corto e aderente. Era nero e ricoperto di frange. Uno scollo profondo lasciava scoperta gran parte della mia schiena.

-"Non sarà un po' troppo?"-

-"Per il compleanno di Louis, nulla è mai troppo."-

Indossai il vestito e delle collant scure. Scelsi delle scarpe argento, esageratamente alte. Violet decise di indossare un abito lungo, la sua passione più grande.

-"Mi puoi aiutare a stringere il nastro attorno all'acconciatura? Lo vorrei sulla fronte."-

Violet sistemò il nastro e la retina argentata davanti al mio viso. I miei capelli erano raccolti in una grande crocchia bassa e il trucco era calcato sui miei occhi.

-"Ok, siamo pronte. Jace ha il regalo. Possiamo andare."-

Infilammo i cappotti e uscimmo da casa mia. Non ero mentalmente preparata al freddo che avvolse il mio corpo. Salimmo in auto e ringraziai il cielo che toccava a Violet guidare. Avevo davvero voglia di bere.

-"Amo le feste a tema e amo gli anni venti. Louis è un genio."-

La mia amica iniziò a guidare, mentre concordava con la mia affermazione. Non era molto loquace quando guidava, soprattutto quando guidava pericolosamente con un tacco dodici.

-"Dimenticavo la tua malsana ossessione per Il Grande Gatsby."-

Alzai leggermente il volume della musica e risi al sarcasmo della mia amica. Cercai di distrarmi al pensiero che avrei visto Harry.

-"Kate, come hai intenzione di comportarti con Harry?"-

Maledii la mia amica per la sua domanda. Ero disperata perché non sapevo come comportarmi.

Harry aveva detto che era disposto a darmi di più, ma questo non implicava di certo comportarsi in modo esplicito davanti ai suoi amici. Dovevo ignorarlo? Passare del tempo con lui? Harry era tutto tranne che una persona prevedibile.

-"Non ne ho idea, Violet."-

La vidi ridere per poi ricomporsi subito e passare al contrattacco.

-"Ci sarà Carter, lo sai?"-

Perché le avevo raccontato tutto? Mi ripetevo questa antifona nella mente, sapendo quanto avesse ragione. Più andavo avanti con il tempo, più mi accorgevo di possedere una straordinaria abilità nel complicarmi la vita.

-"Smettila ti prego, smettila."- dissi ridendo e tenendomi la testa con le mani.

-"Non toccare il mio capolavoro, Kate."- ricambiò il sorriso, mentre procedevamo nella notte.

***

La festa era affollatissima.

Ovviamente, Louis aveva una casa enorme, grande probabilmente quanto il mio condominio. Si trovava appena fuori città ed era immersa nella campagna.

Non riuscivo a concepire come un tipo come Louis potesse vivere lì. Avevo sempre pensato a lui in un attico a Mayfair.

La villa era colma di giovani. La musica era moderna e famigliare. Jace probabilmente era alla console.

Tutti gli invitati erano vestiti secondo la moda degli anni venti ed io ero letteralmente ipnotizzata. Era tutto così esagerato e sfarzoso che sembrava davvero di essere ad una delle tante feste di Gatsby. Mi aspettavo comparire Leonardo Dicaprio da un momento all'altro.

The Photograph  Where stories live. Discover now