Capitolo 29

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<<Allora, Davies..? Parlaci di questa Isobel Stevens.>> chiede Alicia. Sembra infastidita da questa nuova presenza, e non la biasimo, perché anch'io al suo posto mi sentirei così.
<<Oddio, è bellissima...Sarebbe perfetta anche se avesse un cancro.>>
<<Un cancro?>> Marvel si avvicina al nostro tavolo, reggendo un frullato in una mano e il cellulare nell'altra.
<<Perché si parla di cancro? Avevo capito che l'era dei tizi malati con cui si erano fissate Avril e Hazel fosse finita. Com'è che si chiamava..? Colpa Degli Asteroidi?>> Il ragazzo si siede vicino a me e aspira dalla cannuccia con noncuranza. Hazel smette di mangiare, lasciando cadere la forchetta sul piatto con fare teatrale. Si alza in piedi, spingendosi con le mani sulla superficie di legno del tavolo, rossa in viso.
<<Per l'ultima volta, Marvel Tommers. Il nome di quel magnifico libro e di quello stratosferico film è Colpa Delle Stelle. Se osi nominarlo un'altra sola volta in quel modo, giuro che ti faccio esplodere. Letteralmente.>> Si risiede e fissa Marvel in cagnesco.
<<Mh. Sicuro.>> Marvel non stacca gli occhi dal telefono neanche per un secondo, mentre Davies, fregandosene di quanto appena accaduto, si lancia a capofitto in quella che sembra una poesia in adorazione di questa Isobel Stevens, annebbiando le povere menti di Alicia, Gabe e Peter.
Trascino le punte della forchetta sul mio piatto, stufa del cibo, quando qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla. Alzo la testa e la prima cosa che vedo sono i meravigliosi capelli biondi di Thomas, arruffati in modo da renderlo più dolce di quanto non sia già. Sul suo viso c'è un'espressione preoccupata, e non posso fare a meno di preoccuparmi anch'io.
<<Devo parlarti.>> Mi sussurra all'orecchio, facendomi venire i brividi.
<<Okay.>> Gli sorrido, facendo finta che vada tutto bene, e mi alzo dalla sedia.
<<Torno subito.>> Dico sottovoce a Eleanor, e mi allontano.
Seguo Thomas fino al cortile, sulla stessa panchina dove due giorni fa ci siamo baciati, prima di separarci per andare in classe.
<<Dimmi tutto.>>
<<Isabella mi sta praticamente asfissiando. Ogni volta che suona la campanella mi raggiunge e mi chiede a che ora ci vediamo stasera. Io..volevo solo che tu lo sapessi, in modo da non venirlo a sapere da lei.>>
<<Perché non le hai detto che stiamo insieme?>> cerco di non far capire che sono arrabbiata, odiando anche solamente il fatto di essere arrabbiata con lui.
Thomas mi guarda in modo strano, come se non sapesse di cosa sto parlando.
<<È stata la prima cosa che le ho detto. Quella tizia è davvero lenta a capire. Mi ha chiesto più volte se ci siamo mai baciati o se abbiamo...bé, insomma, è stata piuttosto invadente.>>
<<Che cosa?>> Non so se essere più incredula per il fatto che una psicopatica sia ossessionata dal mio ragazzo o per le fatidiche domande postegli.
<<Quella stronza mi ha detto una cavolata. 'Ah, davvero? Non mi aveva detto che stavate insieme.' La odio, Thomas.>>
Thomas mi abbraccia circondandomi le spalle con un braccio e mi stringe a sé.
<<Quindi oggi torni a casa tua?>> gli chiedo, esasperata.
<<Sì, ma...non porterò nulla con me. Il compito di biologia è per venerdì, mentre per giovedì ho da studiare con Dylan per i compiti di punizione.>>
Annuisco, pensando a Thomas e a Isabella insieme. Però, alla fine, lei non è neanche bella. Meglio Isabrutta.
<< Mi dispiace tanto, Avril. Se solo lo avessi saputo...>>
<<Non fa niente.>>
È solo una ricerca. È solo una ricerca.
È solo una psicopatica. Una psicopatica, ti rendi conto?
Thomas non le permetterà di fare nulla. È tutto apposto.
Sì, apposto come i capelli di The Weeknd.
Oh, Gesù.
Thomas mi prende la mano e si alza dalla panchina. Faccio lo stesso anch'io e torniamo in mensa. Mi siedo al tavolo con gli altri, mentre Thomas si mette al posto vicino a me, resterà solo per pochi minuti.
<<Thomas Sangster.>> Eleanor utilizza il tono di chi sa qualcosa in più rispetto agli altri.
<<In persona.>> sorride Thomas.
<<Come va?>> gli chiede Hazel.
<<Suppongo che Avril vi abbia detto di Isabella.>>
<<Isabrutta>> lo correggo, alzando gli occhi al cielo.
<<Già. Queste tre ci hanno fatto venire il mal di testa.>> dice Gabe, scuotendo la testa.
<<Senti, è una cosa importante! Non rovinare tutto.>> sbotto. Gabe non risponde.
<<Fatemi vedere chi è questa tizia e poi saprete se è davvero così brutta.>> Davies la cerca tra la folla, senza sapere che aspetto abbia.
Mi alzo dalla sedia e mi guardo intorno. Inizialmente non la vedo, perché è pieno di studenti che entrano ed escono dalla mensa, ma poi la scorgo, seduta ad un tavolo senza nessun amico accanto, circondata da ragazzi che probabilmente neanche conosce.
Lì per lì mi fa tenerezza, così sola e senza nessuno, ma poi mi ricordo che quella biscia odiosa ha intenzione di mettere le mani sul mio ragazzo. Ah, questa Isabrutta, quante preoccupazioni.
<<Eccola lì.>> La indico in modo svogliato con la forchetta, seccata. Immediatamente tutti i ragazzi seduti al tavolo si girano dalla sua parte, tranne Marvel, che non sembra neanche essersi accorto della presenza di Thomas.
<<Wow>> dice Alicia, sorridendo.
<<Ehm-ehm..>> fa Hazel.
<<È davvero brutta>> puntualizza Gabe.
<<Concordo.>>
<<Oh, grazie a Dio!>> alzo le mani al cielo, sollevata. <<Allora non sono pazza!>>
<<Bé, no.>> sorride Thomas, guardandomi. Dà una rapida occhiata all'orologio.
<<Devo andare>> fa roteare gli occhi e li riposa su di me.
<<Okay..>> gli faccio un sorrisino triste, lui mi bacia sulla fronte e si allontana.
<<Adesso capite perchè odio quella gallina?>>
Eleanor, Alicia e Hazel alzano lo sguardo e mi sorridono.

L'acqua scende veloce dallo spruzzo, anche se ogni goccia che mi cade addosso sembra impiegare secoli a raggiungermi. La doccia è il miglior posto per pensare, ho sentito dire una volta, ma so che neanche l'acqua bollente riesce a spazzare via tutti gli incubi, tutti i pensieri cattivi e tutte le paure che ogni giorno ci danno tormento. Non riesco a smettere di pensare a Thomas e a Isabella da soli nella stessa stanza, e un velo di tristezza attraversa la mia mente. Il trucco mi cola sulle guance e resto appoggiata alla parete del cubicolo, a riflettere sul da farsi, mentre l'acqua continua a scendermi sul viso, sui capelli e sulle spalle.
Improvvisamente mi viene in mente quella volta che ho trovato un paguro sul fondale marino vicino alla riva e l'ho chiamato Isaac, in onore di Isaac Lahey. Sorrido e scoppio a ridere, coprendomi la mano con la bocca, accorgendomi di sembrare davvero molto stupida. Poi sento dei forti colpi alla porta del bagno, che ho chiuso a chiave.
Smetto di ridere e rimango immobile. Chiudo il rubinetto della doccia per ascoltare il rumore e sento qualcuno che grida qualcosa. Ma non è Thomas: la voce è indubbiamente un'altra. Quando sono entrata in doccia, Thomas stava prendendo i libri per andare a studiare con Dylan e successivamente da Isabella, e subito mi viene in mente la peggiore delle ipotesi. Ma poi riconosco la voce di Mr.-O'Brien-lasciatemi-mangiare-in-pace e strillo: <<CHE C'È?>>
<<IL CENTRIFICIO!>> grida Dylan, dall'altra parte della porta.
<<CHE COSA?>>
Ma è una porta blindata, questa?
<<IL DENTIFRICIO, AVRIL! MA SEI SORDA?>> risponde il ragazzo, fine come sempre.
<<AH SCUSA, ADESSO NON POSSO!>> gli faccio notare, come se non fosse abbastanza ovvio. Non ricevo risposta e riapro il rubinetto.
Quando esco dal bagno, è tutto appannato e non riesco a guardarmi allo specchio per la quantità industriale di vapore che ho provocato. Thomas non è in camera, ma stranamente sento la sua voce provenire dalle scale, e quasi sicuramente è al telefono. A quest'ora dovrebbe già essere a casa sua, a studiare con Isabrutta. Mi vesto velocemente e poi mi accosto alla porta, tenendo il calcolo della sua vicinanza per evitare brutte figure del tipo 'Stavi origliando?'
'Oh, no, stavo verificando il livello del mio udito attraverso la serratura della porta, tranquillo!'
È al telefono, è ufficiale. Sembra infastidito e non avere molta voglia di fare ciò che deve fare, quindi ne deduco che è Isabrutta-sono-la-più-figa-del-mondo-Melling, colei con cui sta parlando. Mi sale l'irritazione solo a sentirlo conversare con lei.

***

pazio utrice
Eieieiii oggi è il primo Dicembreeeeeeee
Ci pensate che tra 24 giorni È NATALE? IO NON CI CREDOO
Comunque, sono felicissima perchè potrò recuperare 2983379392 serie tv, finire e iniziare 998827273936384412 libri e scrivere 8337288927219 capitoli delle mie due storie, non è fantasticoo??
Sì che lo è. Ovvio che lo è.
Passate a leggere The Paper Towns Chat eeeeeeeee Ciao.☄🦃

-lice❄️

Life conceals surprises. {Thomas Sangster}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora