Capitolo 4.

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Era ormai ora di pranzo quando i ragazzi conclusero finalmente le lezioni della mattina, uscendo dall'aula di lettere. Affamati,si diressero,come al solito verso il bar per pranzare.
James continuava a ripetere di essere stanco e di non veder l'ora di tornare in camera per un bel pisolino pomeridiano, mentre Oliver li aveva ormai superati, impegnato nelle sue solite mosse sullo skate. Cameron non prestava piu attenzione alla lamentele dell'amico, era troppo assorto nei suoi pensieri. Quando raggiunsero finalmente il bar presero posto al loro solito tavolo e ordinarono tre cheesburger, 2 coca cole e un'aranciata.  Quando finalmente la cameriera tornò con i tre vassoi colmi di cibo, dopo che James le ebbe rivolto uno dei suoi sguardi da "ti porterei volentieri a letto", i tre iniziarono a mangiare.

"Sì può sapere che ti prende oggi?"

"C'è l'hai con me?"

"E con chi se no? Sei tu quello musone qui dentro" 

"Non ho nulla..sono solo un po stanco, è stata una mattinata impegnativa" rispose Cameron.

"Va be. .se lo dici tu"

"Hey ragazzi ho sentito che questo sabato ci sarà una festa qui al bar e ovviamente è richiesta anche la nostra partecipazione" disse oliver.

"Logico. E poi sai quante matricole verranno? È un occasione da non perdere" esordì James. 

"A proposito, ho già adocchiato tre topine che fanno proprio al caso nostro, stamattina, durante chimica."

Cameron alzò lo sguardo dal vassoio, e con un insolito interesse disse

"Ah già? E chi sarebbero?"

"Tre tipette dietro di noi..Capelli rossi mi ha fissato per tutta la lezione, una di loro dormiva, ma non importa, basta che non dorma nei momenti migliori, l'altra invece era troppo impegnata a mangiare con gli occhi proprio te. Impossibile che tu non l'abbia notata. Magari è la volta buona che ti rilassi un po anche tu"

"Ma figurati, Cam che si porta a casa qualcuna...è come dire di aver visto un unicorno nel boschetto"

"Ha-ha-ha che battuta di spirito Oliver. Sapete che non mi va di lasciarmi coinvolgere in questioni sentimentali. Preferisco concentrarmi solo sul finire questa merda."

"Beh fa un po come ti pare ma ti stai perdendo le cose migliori amico. Un giorno  rimpiangerai di non aver sfilato le mutandine a capelli neri." 

Finito il pranzo i tre tornarono all' "appartamento". James, ancora con le scarpe addosso, si lanciò sul suo letto e inizio a russare in meno di tre minuti, Oliver si sedette sulla poltrona e inizio una partita di COD alla playstation.

"Hey perdente,te la fai una partita?"

"No rompipalle io cerco di fare qualcosa di utile nella mia vita, non sono come te."

"Uoooo ha parlato il generale! Cos'è stasera mi mandi a letto senza cena se non faccio i compiti?"

"Vaffanculo oliver!" gli rispose Cam, mentre chiudeva la porta di camera sua.
Poi si sedette sulla scrivania e tento di svolgere qualche esercizio di chimica. Nulla. Se c era qualcosa che proprio non capiva quella era la chimica. Gli ritorno in mente capelli neri. Si era accorto del suo sguardo, impossibile non farlo. Aveva degli occhi talmente profondi che ci si poteva perdere, li dentro. Quando si era girato le sue guance avevano assunto un colorito roseo, si capiva subito che non era abituata a ricevere attenzioni e che si imbarazzava con facilità. "Ma com'è possibile che non ne sia abituata?" pensò tra se e se. "È così bella".
Scosse subito la testa dopo quel pensiero. "No. Non sei qui per lasciarti coinvolgere in storielle. Hai uno scopo. Trovare tua madre e far felici e tuoi genitori. Uscire di qui ed entrare nell'esercito. Nessuna distrazione."
Ma, nonostante questo suo tentativo di autoconvincimento, non riusciva proprio a togliersi dalla mente quegli occhi.
"Questo campus è molto frequentato, apparte il corso di chimica non la rivedrò tanto facilmente." si disse. "Accidenti a James e alle sue idee di merda! No, non la rivedrò, e anche se fosse non mi farà più alcun effetto. forse sono solo stanco..."

E così decise di chiudere definitivamente i libri e di distendersi un po, magari dormendo avrebbe smesso di pensare a quella ragazza o, forse, l'avrebbe sognata.

Sei la risposta che cercavo. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora