Ferita Aperta

Fa male solo se lo credi

POV ANTONIO

Camera mia è proprio come l'ho lasciata, completamente in disordine. I vestiti sporchi hanno completamente invaso la sedia, il letto è completamente sfatto da almeno quattro o cinque giorni, sul comodino alcuni libri e sulla sommità di tutto una confezione di ghiaccio istantaneo ormai finita. Lancio la cartella in un angolo della stanza senza prestare troppa attenzione e mi butto a braccia aperte sul letto. Che giornataccia, non è successo niente di interessante, in classe tutti hanno fatto i soliti convenevoli da rientro-scuola, è veramente incredibile come le persone possano fingere pur di avere l'approvazione degli altri.

Quello che davanti a te è un sorriso il 75% delle volte si trasforma in insulto non appena ti sei girato.

Mi rialzo dal letto e sblocco lo schermo del mio cellulare, il countdown che ho impostato mi dice che mancano circa quattro ore. Quattro ore e saranno passati due mesi esatti da quel momento, da quando tutto è diventato difficile e insopportabile.

Chiudo gli occhi e mi lascio travolgere dai ricordi.

È estate e io sono uno dei ragazzi più felice del mondo perché sto per uscire con la ragazza più bella di sempre. La vado a prendere con la moto davanti a casa sua, è bellissima nella sua semplicità. Andiamo in un locale e ci sediamo ad un tavolo, iniziamo a scherzare su tutto, ci prendiamo in giro e ogni volta che posso le faccio qualche complimento. Lei sorride, ride e mi guarda con quei suoi bellissimi occhi marroni. Mi avvicino e le do un piccolo bacio sulla guancia, posa la sua mano sulla mia e mi sorride. In quel momento capisco perfettamente il modo di dire "avere le farfalle nello stomaco". Chiudo gli occhi e appoggio delicatamente le mia labbra sulle sue.
Per un attimo lei rimane senza stupore, come me del resto, non sono mai stato un ragazzo così sicuro di sé. Risponde al bacio e il mio cervello va in corto circuito... Passiamo tutta la giornata abbracciati al parco, alla fine della giornata la riaccompagno a casa e lei mi saluta con l'ennesimo bacio della giornata.

Il giorno dopo mi viene a trovare ma rimane tutto il tempo sulla soglia di casa. Mi spiega che non è sicura di quello che sia successo il giorno prima, mi dice che ha passato un momento veramente no e che non vuole nessuna relazione. Sento come un pezzo di vetro rompersi dentro di me, lei se ne va e io rimango li fermo ad osservare il viale di casa mia.

Da quel giorno inizia il mio inferno, il mio corpo è costantemente combattuto tra rabbia e dolore. Rabbia nei miei confronti perché sono sicuro di aver sbagliato qualcosa e dolore perché sento ancora i frammenti di vetro di quella cosa che si era rotta dentro me recidermi internamente.

Con il tempo cerco di guarire ma la ferita non sembra rimarginarsi mai, è sempre li, così assillante con la sua presenza costante e monotona. Toc toc mi dice, "Sono qui e per quanto tu ti sforzi liberarsi di me non sarà assolutamente facile.... Io sono qui, ti seguirò sempre come un'ombra... Io sono la tua parte nascosta, quella parte che cerchi sempre di oscurare con la tua spavalderia. Tutto ciò non porta a niente. Non puoi oscurare un'ombra".

Ritorno alla realtà portandomi le mani alle tempie, se inizio a ricordare inizio anche a pensare a cosa sarebbe potuto accadere con Lei. E questo lo devo assolutamente evitare. Per questo a volte mi ritrovo coinvolto in risse o le animo io stesse, il dolore fisico mi distrae dai ricordi.

Non so quanto potrò andare avanti, se mi distruggerà prima il dolore fisico o il dolore per un amore non ricambiato. Un mio caro amico dice che sono pazzo a continuare tutto, ma non posso farci niente. Con quei baci lei ora ha qualcosa di mio, una parte che non riavrò facilmente.

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Buonasera a tutti! Vi ringrazio per leggere questa storia è spero con tutto il cuore che vi piaccia. Questo capitolo vuole rispondere a una domanda che doveva sorgere "Ma Antonio è stupido di suo o ha ricevuto un pugno in testa troppo forte?".

Sperando che il capitolo vi piaccia vi saluto e vi auguro Buona Lettura

Matteo