Una Promessa

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Pov. Nicholas
-Come sta Zack?- mi chiede Tom prima di baciarmi dietro l'orecchio.
-Bene, è spaventato, ma sta bene, il dolore all'orecchio gli sarà passato, ma sente che c'è qualcosa che non va... ha un cazzo di foro-
Strizzo gli occhi mentre le mani del mio ragazzo si infilano sotto la maglietta accarezzandomi gli addominali.
-Il peggio è che un umano potrebbe averlo visto, un cacciatore stupido... potrebbe mettere in pericolo tutti noi-
Tiro le coperte fin sopra al mento e sposto la testa di lato schiacciando la guancia contro quella di Tom.
-Su piccolo, supereremo anche questo-
Comincia a baciarmi la tempia, le sue mani mi accarezzano i fianchi mentre io chiudo gli occhi rilassato.
Ok, penso che potrei svenire tra non molto.
-Piccolo?-
Mugugno.
-Dai piccolo non ti addormentare, scendiamo giù in cucina che tra non molto devo andare-
Lo guardo male e lui sorride raggiante.
Con una lentezza degna di nome mi alzo da lui, Tom mi prende per mano e mi trascina in cucina dove c'è Drake intento a bere il caffè.
Io mi siedo sulle gambe del mio compagno e in quel momento vedo mio padre arrossire leggermente.
Lo vedo mentre cerca di distogliere lo sguardo e anche Tom se ne accorge.
In effetti io non avevo mai chiesto se gli desse fastidio questa mia... scelta sessuale, non che abbia mai fatto storie, ma vorrei sapere la sua, è un uomo colto, ne ha passate tante e di certo non è omofobico, ma questo non vuol dire che non gli dia fastidio.
-Nicholas io ora devo andare, ci sentiamo domani a scuola ok?-
Annuisco triste, ci scambiamo un bacio veloce e lui esce da casa lasciandomi in cucina con i miei dubbi.
Dovrei sinceramente parlare con mio padre.
-Drake... papà...-
Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
-Sì?-
-Ehm... mi sono reso conto che non ti ho mai chiesto cosa pensi del mio... essere gay...-
Lui mi guarda sorpreso.
-Ah... per me è normale, cioè in realtà penso che tutti i ragazzi dovrebbero provare un'esperienza del genere, poi se trovano una persona giusta come nel tuo caso... buon per loro, è pur sempre amore no?-
Annuisco lentamente guardandolo.
-Come mai questa domanda?-
-No è che... p-prima sembravi... a... disagio e ho pensato che forse ti infastidiva...-
Lui mi guarda ad occhi spalancati ed un leggero rossore colora le sue guance.
-D-davvero? Oddio scusate io... è che pensavo... cioè di certo guardarvi è maleducato quindi provavo a... non rovinare la vostra intimità ecco...-
Stavolta sono io ad arrossire.
-Ne sono felice... pensavo ti dessimo fastidio o cose simili...-
-No, no, anzi anche io una volta ho avuto un fidanzato-
Ho un piccolo scatto con il braccio e i miei occhi si plalancano a quella affermazione.
-Nel senso che...-
-Sì, ho avuto un ragazzo ai tempi del liceo... in realtà è anche stato l'unica persona con cui ho avuto una relazione seria prima di incontrare tua madre tutte le altre erano... diverse tipo di esperienze-
Trattengo una risata capendo cosa intende.
-E... ti va di raccontarmi...-
Lui appoggia la schiena sullo schienale della sedia e comincia guardare il vuoto con uno strano sorriso stampato in faccia.
-Sai... in realtà all'inizio quel tipo lo odiavo. Adesso che ci ripenso capisco quanto è stato assurdo quel periodo... non stavo passando una bella adolescenza, ero il classico cretino che si faceva le amicizie sbagliate e entrava nei giri sbagliati...-
Si inchina sul tavolo e appoggia il gomito su questo, poi mette il mento sul palmo della mano.
-Grazie ad un mio vecchio amico conobbi questo tipo... lo odiavo. Aveva dei... problemi fisici e nonstante tutto era un licantropo molto più forte e intelligente di me. Ero abituato ad essere il più forte, a fare il capo e lui... mi trattava come un cucciolo, scherzava, ma io mi logoravo dentro-
Mi avvicino al tavolo con la sedia e incrocio le dita delle mani sotto al tavolo, lo guardo intensamente mentre il suo sguardo è perso nei ricordi.
-Tutto il nostro gruppo sapeva che era gay, ma nonostante fossimo dei bulli non avevamo niente contro di lui, anzi scherzavamo su questa sua scelta e lui non se la prendeva, anzi era il primo a ridere a certe battute. Così... cominciai anche io. Iniziai per ripicca, cercavo di farlo irritare, ma non funzionava... non so come cavolo successe, ma... quelle frecciatine si trasformarono in tutt'altro e noi diventammo amici. Scusa se te lo spiego in questa maniera, ma davvero non ricordo molto di quei momenti-
-No, tranquillo papà, è già tanto che tu me lo stia raccontando-
Lui mi rivolge un attimo uno sguardo e mi sorride prima di riperdersi nel mondo dei ricordi.
-Cominciai a... scherzare in maniera del tutto differente, mi ricordo che mi sedevo sulle sue gambe e gli chiedevo se voleva baciarmi, lui mi palpava... non-non dove si possa pensare eh, oddio che ti sto raccontando... comunque un giorno ci eravamo spinti troppo oltre forse e ci siamo baciati, abbiamo continuato non capendo che ci stavamo affezzionando all'altro in una maniera che non credevamo fosse possibile. Da odiarlo sono passato ad amarlo. Buffo vero?-
Sorrido dolcemente e continuo a guardare i suoi occhi.
-E... perché vi siete lasciati? Cioè se sei qui con mamma e non chissà dove con lui c'è un motivo no?-
-In realtà eravamo uniti anche da un sogno... che quando realizzammo ci divise. Tutto quello che avevamo costruito, non solo noi due, ma anche con tutti gli altri... eravamo uniti da un desiderio forte, certo eravamo amici, ma allo stesso tempo eravamo molto divisi. Quando tutto quello per cui avevamo lavorato si è concluso abbiamo capito che in fondo non ci amavamo così tanto... ognuno è andato per la sua strada-
-E... non hai mai il desiderio di rivederlo? Di sapere cosa fa ora o come se la passa? In fondo non avete litigato o cose simili... siete ancora amici giusto?-
-Sì lo siamo. In effetti ogni tanto ripenso a quei tempi e mi chiedo se tutto quello che abbiamo fatto li ha resi felici almeno la metà di come lo sono io. Vorrei rivederli? Sì, ma...-
Drake interrompe la frase sentendo la porta di casa aprirsi, dal corridoio appare mia madre con i gemelli in braccio.
-Ben tornata mamma-
Lei mi sorride dolcemente.
-Buon giorno Nicholas-
Drake si alza dalla sedia e va ad abbracciare Sabrina, gli da un bacio a fior di labbra e saluta anche i gemelli.
-Allora come sta il nostro esploratore eh?- dice riferendosi a Zack.
-Benone, è tornato vispo come prima, ogni tanto si tocca l'orecchio, ma può solo abituarsi a quella sensazione di... vuoto che sente. Se si può definire così, ma sta bene-
Bhe meglio così.
-Ora vai su per farli dormire?- gli chiede Drake.
Mia madre fa un cenno di assenso.
-Ok, allora salgo anche io e ti aiuto-
Lei gli sorride e esce dalla cucina diretta verso le scale, Drake parte con seguirla, ma io gli chiedo di fermarsi.
-Sì?-
-Stavi dicendo prima?-
-Ah giusto. Volevo dire che comunque noi ci siamo fatti una promessa. Loro sanno che io abito qui quindi potrebbero venire quando vogliono, ma appunto prima di prendere strade separate abbiamo deciso che solo, ed esclusivamente solo se quel desiderio che ci aveva unito... bhe... nessuno di noi lo spera, ma... se quel bisogno tornasse a bussare alla nostra porta noi ci riuniremo. E sinceramente Nicholas spero con tutto me stesso che quel bisogno non torni mai. Ci sono cose che ho fatto di cui non vado molto fiero, ma che sono disposto a rifare se questo vorrebbe dire... ah lasciamo stare, non voglio deprimerti- detto questo mi sorride e segue mia madre sulle scale.

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