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"Davvero, Vale. Non ci crederai mai! Se vieni dopo ti spiego tutto…"

Valentina stava amabilmente conversando con Lucrezia al cellulare.
La mora le stava raccontando degli ultimi pettegolezzi nella sua comitiva di amici e di come il suo rapporto con loro stesse migliorando grazie ai suoi consigli.

"Ti scrivo appena finisco qua al ristorante, okay?"

Si salutarono velocemente dandosi appuntamento per il pomeriggio.

"Valentina, veloce. La pausa é finita da qualche minuto."

Il capo richiamò all'ordine la ragazza che si mise subito al lavoro.

Passò le due ore che seguirono a servire ai tavoli sotto lo sguardo vigile del proprietario della catena di ristoranti.

"Greta, ma quando se ne va?"

"Non so nemmeno perché é venuto personalmente, di solito mandano dei dirigenti."

I suoi dubbi la accompagnarono anche fuori, quando con le cuffiette nelle orecchie attraversava le strade di Roma.

Si fermò qualche minuto in un parco, aveva bisogno di una sigaretta e di un po' di tempo per pensare.

Il parco era molto piccolo, le zone verdi erano interrotte raramente da giostrine dove i bambini più piccoli giocavano.

Non le fu difficile immaginarsi qualche anno dopo mentre guardava giocare suo figlio.

Sorrise nel pensare a quanto fosse innamorata per desiderare già un figlio con Mattia.
Eppure non si sentiva sciocca, amava il fatto che la sua immaginazione vagasse anche negli angoli più lontani della sua mente.

Era talmente immersa nelle sue fantasie che non si era ancora resa conto che, ormai, la sigaretta era arrivata al filtro.

La gettò a terra velocemente, si tirò in piedi e controllò l'orologio.
Mancavano meno di quaranta minuti all'appuntamento con Lucrezia.

Scorse l'insegna di una pasticceria che aveva aperto da poco.
Non ci era ancora stata e, in fatto di dolci, la curiosità aveva sempre la meglio.

Aprì la porta del negozio e subito il tipico profumo di dolciumi la avvolse.

Scelse una delle specialità, una sorta di manicaretto al cioccolato   che l'aveva subito incuriosita.

Si era seduta ad uno dei tavolini vicino alla vetrata.
Osservava la strada e soffermava il suo sguardo sulle persone che le passavano accanto.

Aveva appena finito il suo dolce quando scorse una figura familiare camminare dall'altro lato della strada.

Uscì velocemente dal locale e si diresse a passo svelto verso il lato opposto della via.

"Ser" urlò Valentina correndo verso il ragazzo.

Non appena fu vicina a lui saltò in braccio al ragazzo che la strinse a sè sorpreso di vederla.

"Nina!" Valerio la salutò con un bacio sulla guancia.

Scese con i piedi a terra e baciò ripetutamente la guancia di Valerio.

"Mi sei mancato tanto, Apa. Che hai combinato in questi mesi?" chiese la ragazza rimanendo abbracciata a lui.

"Sono rimasto a sistemare il disco, é appena uscito." disse orgoglioso.

"Cosa? Quel demente di Mattia non mi ha detto niente!" Valerio scoppiò a ridere seguito dalla ragazza.

"Guarda, parli del diavolo e spuntano le corna.." mostrò il telefono a Ser che accettò la chiamata e mise il vivavoce.

"Amore!"

"Ciao coglione!" Valerio salutò Mattia non appena si accorse che la chiamata era in corso.

"Oh, Nani chi é?"

"So' tuo fratello.. te sei già dimenticato la mia voce?"

"Sercho! Bella fraté.."

Conoscendoli, si sarebbero messi a parlare del più e del meno nonostante si fossero visti qualche ora prima.

"Matti, ti serviva qualcosa?"

"Si, non é che hai visto dove ho lasciato il pacco per nonna?"

"Sta a casa mia, chiedi ai miei di aprirti l'armadietto in sala."

"Grazie Nani!" disse Mattia sollevato.

"Briga, Nina ti fa pure da babysitter?"

La ragazza si fece scappare una risata che non passò inosservata da Mattia.

"Tu che ridi? Di' all'amico tuo che, per prima cosa 'Nina' non mi piace; secondo, informalo che le sue battute, se così si possono chiamare, sono veramente orrende."

Valerio si unì alla risata della bionda che salutò Mattia e terminò la chiamata.

"Apa, sono in ritardo.. Fatti sentire qualche volta, eh."

"Stasera esci, ci siamo tutti.."

"Poi vedo, scrivimi ora e balle varie." Gli lasciò un bacio sulla guancia prima di incamminarsi verso casa di Lucrezia.

«Non sculettare, Nina. Mattia poi diventa geloso.»

Valerio.
La bionda scosse la testa, accentuando i movimenti del bacino.

«Così é meglio

Bloccò il telefono e non fece caso al messaggio che aveva ricevuto perchè, ormai, era sotto casa della mora.

Remember me| Briga.Where stories live. Discover now