//Klayley one shot.

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Quando Hayley lo vide il mondo intorno a lei si bloccò come se stessero scattando una fotografia.

Abbassò lo sguardo e si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Le testa le diceva di fermarsi e le gambe camminavano.

Quando si chiuse la porta alle spalle era troppo tardi per cambiare idea.

«hey, Klaus.» disse «Hope ha scartato i regali, perché non vieni a vedere?»

Era il giorno di Natale, e mentre tutti se ne stavano dentro radunati davanti all'enorme albero che sovrastava l'ingresso di casa Mikaelson, di Klaus non c'era ombra.

Se ne stava solo fuori al balcone, ad osservare New Orleans, la sua città, che festeggiava, se possibile, ancor più vivacemente degli altri giorni.

Beh solo, fino a che Hayley non l'ebbe trovato.

Klaus si voltò verso di lei, ma non le rispose, anzi dopo averle scoccato un'occhiata, rivolse di nuovo il suo sguardo verso l'ammasso di gente in corteo.

Il sorriso sul viso di Hayley si spense.

Si avvicinò alla ringhiera e ci appoggiò le mani sopra, guardandosi intorno.

«mio fratello ti ha dato, finalmente, un po' di tregua?» le chiese Klaus.

Hayley fece un mezzo sorriso.

«Hope lo sta tenendo impegnato.» rispose, poi continuò «Ascolta, Klaus. Non è un bel periodo per nessuno. Però questo non è un buon motivo per passare il Natale da solo. Qualsiasi cosa sia successa, e qualsiasi cosa accadrà in futuro,che sia bella o brutta, che accada domani o tra un anno, adesso non importa. Al piano di sotto ci sono le persone che ti amano di più al mondo. C'è la tua famiglia. Io sono la tua famiglia. Sempre e per sempre. A volte sembri dimenticarlo.»

Sospirò, voltandosi dall'altra parte mentre diceva l'ultima frase.

«cosa, Hayley?» chiese Klaus voltandosi verso di lei.

«che sono la tua famiglia.» disse lei, puntando gli occhi in quelli di lui.

Klaus sorrise e abbassò lo sguardo.

«l'hai detto tu stessa, Hayley. Sempre e per sempre.»

Seguirono alcuni secondi di totale silenzio.

Poi Hayley prese la sua decisione e agì d'istinto: si avvicinò al ragazzo accanto a lei e appoggiò le labbra sulla sua guancia. La sua mano sull'altra guancia, per tenerlo col viso fermo. Per paura che scappasse.

Klaus quel gesto non se lo aspettava, ma lo desiderava. Socchiuse gli occhi e si godè quel calore che quel bacio innocuo seppe dargli.

Il suo ibrido cuore prese a battergli come le lucine a intermittenza che si mettono sull'albero di Natale.

Le labbra piene di Hayley si staccarono dalla sua guancia con una lentezza estenuante. Rimase solo a pochi millimetri dal suo viso quando gli sussurrò:

«Buon Natale, Klaus.»

Lui non si mosse, nemmeno quando lei prese ad allontanarsi.

Proprio quando Hayley pensò a quanto fosse triste e a tratti imbarazzante il fatto che lui non avesse avuto una reazione, si sentì bloccare un braccio e rigirare verso di lui.

Klaus ed Hayley si scambiarono uno di quegli sguardi che solo tra loro sapevano scambiarsi.

Con quegli occhi Klaus avrebbe potuto dire esattamente le parole che Hayley avrebbe voluto sentire.

Ma quello sguardo sembrò bastare ad entrambi perché, in quel metaforico silenzio tormentato dal caos di New Orleans, le uniche parole che si udirono furono:

«Buon Natale anche a te, Hayley.»

I am your family; //Klayley one shot.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora