52 | Epilogo

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-Luke! Luke chiama Ashley, ti prego!-
Le mie urla dalla cucina arrivano fino alla sala, dove il mio migliore amico giocava tranquillamente con la psp. Era passato a farmi compagnia insieme ad Ashley, visto che Cal oggi aveva il turno doppio al ristorante. Ashley al momento non c'è perchè è uscita a comprare qualcosa per la cena di stasera.
L'influenza non mi è passata, anzi, la situazione è solamente peggiorata. Ora ho dei veri e propri crampi allo stomaco, seguiti da conati di vomito.
Mi accascio vicino al tavolo reggendomi, cercando di calmare il respiro. Dopo pochi secondi, Luke mi raggiunge in cucina, aiutandomi ad alzarmi.
-Ma che ti sta succedendo, Lara?- Mi guarda negli occhi cercando una spiegazione plausibile al mio stato attuale, non trovando alcuna risposta. -Ashley sta arrivando, tranquilla. Ora aggrappati e vieni con me.-
Cerco di aggrapparmi il meglio possibile a lui, mentre sento un altro conato di vomito salire.
-Il bagno, Luke portami in bagno, sto per vomitare.-
-No no no no, aspetta ci siamo quasi.-
Svolta velocemente, correndo per il corridoio, raggiungendo il bagno. Mi lascia di fianco al water, dove non ci metto molto a svuotarmi di quella sostanza acida, mentre mi sorregge i capelli e mi accarezza dolcemente la schiena; dopodiché mi appoggio al muro, chiudendo gli occhi e mi rilasso per un attimo.
La porta di casa sbatte e in meno di cinque secondi, Ashley si presenta davanti al bagno trovando me a terra esausta e Luke di fianco a me, preoccupato tanto almeno quanto lei.
-Ok. Noi adesso andiamo all'ospedale. Non puoi andare avanti così.- Non l'ho mai sentita parlare con voce così tanto seria.
-Vado a prepararti la roba e andiamo subito.-
-Ragazzi vi prego no, non è nulla, non...-
-Non è nulla? È più di una settimana che sei così! Ti sei vista almeno come ti sei ridotta? Non riesci più a stare in piedi tra un po' per i continui crampi e vomiti ogni due per tre, e per finire in bellezza hai dei febbroni assurdi. Hai qualcosa che non va e non voglio aspettare che accada un miracolo senza aver provato a fare qualcosa. Quindi ora ti alzi, bhe... Luke ti prende in braccio e poi noi ti portiamo all'ospedale.-
Il suo discorso non fa' una piega, ha ragione su tutto. Annuisco debolmente, per poi guardare il mio migliore amico, ancora li di fianco a me. Mi prende in braccio, nuovamente e mi porta in sala dove mi aiuta ad infilare la giacca e la sciarpa.
-Dove hai il pigiama di riserva?- Ashley mi urla dalla camera, raccattando tutte le cose che sarebbero potute servire nel caso mi ricoverassero in ospedale.
-Nella seconda anta a destra, in basso, ma non starò dentro, tranqu...-
-Sssh!-
Mi ammutolisco all'istante.
Con lei è sempre stato così, quando sa di aver ragione, e stavolta ne ha da vendere, non voleva sentire repliche.
-Luke, ti prego.- Mi lamento appena, appoggiando la testa al suo petto.
-Ah no, non fare così.- Alza le mani in segno di difesa. -Lo sai meglio di me che ha ragione. Lo stiamo facendo per il tuo bene.-
Mi lascia un piccolo bacio sulla guancia, aggrottando le sopracciglia.
-Sei bollente, ti è risalita la febbre.-
Non faccio in tempo a dire nulla che chiama Ashley, dicendole di muoversi.
-Sì sì, sono pronta, ok. Possiamo andare.-

***

Come non detto. Mi hanno ricoverato e ora devo stare qui almeno fino a domani pomeriggio, quando arriveranno gli esiti degli esami a cui mi hanno sottoposto non appena sono arrivata.
Luke ha chiamato Calum prima. Dire che è entrato nel panico, è dire poco. Era dall'altra parte della stanza a telefonare e sentivo le urla di Cal arrivare fino a me. Il biondo l'ha rassicurato dicendo che mi avevano fatto tutti gli esami necessari e che qui con me ora ci sono lui e Ashley. Più tardi sarebbe arrivato anche Ash, quando avrebbe chiuso il bar.
Calum, fortunatamente, si è tranquillizzato, dicendogli che non appena avrebbe staccato dal lavoro, sarebbe subito corso qui.
-Allora, come ti senti ora?- Luke si siede nella sedia vicino al mio letto, accarezzandomi la mano.
-Meglio, probabilmente solo grazie ai sedativi che mi stanno dando.- Faccio una piccola smorfia indicando il tubicino collegato al mio braccio. -Il senso del vomito non mi è ancor passato del tutto.-
-Bhe dai, almeno non hai più i crampi e la febbre si è abbassata.-
Guarda per un momento il telefono.
-Ashley ha detto che anche Mike sta arrivando. Lo sta aspettando giù al bar.-
Annuisco, guardando altrove, poi ripongo i nuovo lo sguardo su Luke guardandolo negli occhi.
-Non voglio andarmene, Lukey.- Stringo forte la sua mano cercando di ssentire maggiore conforto.
-Ma che stai dicendo?-
-Non voglio lasciare voi, non voglio lasciare i miei genitori, e non voglio lasciare Cal. Ha già passato troppi momenti orribili e se me ne vado anche io, so che non riuscirà più a uscire dal suo buio. È egoista da dire, ma so cos'ha passato e ho fatto di tutto per aiutarlo ad uscirne. Io lo amo troppo per lasciarlo, Luke.- Alcune lacrime scendono inevitabilmente sulle mie guance. Luke mi accarezza la guancia, togliendone ogni traccia.
-Tu non lascerai Calum e non lascerai noi. Si sistemerà tutto.-

***

Apro gli occhi, la luce del sole entra dalle finestre così da illuminare tutta la stanza.
-Buongiorno, principessa.-
-Cal. Cos...cosa ci fai qui? Quando sei arrivato?- Calum mi sorride felice, lasciandomi un bacio sulla fronte.
-Sono arrivato ieri sera tardi, tu già dormivi e non volevo svegliarti. I medici mi hanno permesso di rimanere qui per la notte.-
-I ragazzi dove sono?- mi guardo intorno e non vedo nessun altro che noi.
-Oh, loro sono andati a casa, verranno più tardi a trovarti. Anche Mike e Ash sono arrivati tardi, ma ti salutano anche loro.- annuisco regalandogli un piccolo sorriso.
Ashley si sarà affaticata parecchio ieri. Mi dispiace sul serio di averla fatta agitare così tanto.
-Ti hanno detto qualcosa? I medici intendo.-
Scuote la testa lentamente.
-Prima, il medico che ti ha ricoverato ieri, mi ha detto che sarebbero passati per le nove e mezza circa.- da uno sguardo veloce al suo orologio, per poi riportare il suo sguardo su di me. -bhe... Mancano cinque minuti.-
I nostri sguardi si fanno immediatamente più seri. Voglio davvero sapere cos'ho?
Il silenzio che è calato tra di noi, viene spezzato dalla porta della camera che si apre, rivelando poi i nostri amici all'esterno che aspettano di entrare.
Si avvicinano tutti quanti al letto, chiedendomi come sto oggi. Decisamente molto meglio.
Dopo poco, la porta si riapre nuovamente. Il medico di ieri entra con la cartellina sotto il braccio. I miei amici escono dalla stanza, lasciandoci soli. Calum rimane vicino a me.
Guardo il dottore con sguardo serio, aspettando che mi dica i risultati degli esami.
-Dunque, ha avuto una brutta influenza, ma nulla di più. Prenda questo antibiotico per due settimane e sarà come nuova.- dalla tasca del suo grembiule passa a Calum una scatola, con all'interno il farmaco.
-Ma... mi scusi, e i crampi allo stomaco? E il vomito continuo?- sono perplessa, non ha accennato nulla su questo.
-Beh. Quella è una conseguenza del bambino.- il dottore ridacchia un po'.
Cosa?
Calum è immobile vicino a me e fissa il dottore con gli occhi fuori dalle orbite.
-il b... bambino?-
-Oh.. Non lo sapevate ancora? Lei è al terzo mese, congratulazioni!-
Il dottore ci sorride per poi uscire dalla stanza, lasciandoci da soli.
Sono incinta. Avrò un bambino da Calum.
Il mio sguardo passa dal muro al ragazzo moro di fianco a me. È ancora immobile, pietrificato.
E se lui non lo volesse? E se non è ancora pronto per fare il padre?
-Cal.-
Si gira lentamente e mi afferra la mano. Ha gli occhi lucidi e mi regala un sorriso fantastico.
Si siede affianco a me e mi tira in un abbraccio strettissimo.
-Un bambino, Lara. Avremo un bambino tutto nostro.-
Mi bacia. Una, due, tre volte.
-Sei felice.-
-Sono felice? Non sono mai stato più felice in vita mia.- mi prende il viso tra le mani, asciugandomi quelle poche lacrime che mi sono scese vedendo la sua felicità in quel momento. È anche la mia felicità.
-Congratulazioni, mamma.-
Ridacchio un po' alla sua affermazione, rispondendo.
-Congratulazioni, papà.-
-Cazzo, se ti amo, Lara. Ti amo, ti amo, ti amo.-

***

"Caro diario,
se quel giorno, quando ho conosciuto Calum, mi avessero detto che avrei finito per aspettare un figlio da lui, probabilmente gli sarei scoppiata a ridere in faccia.
Lui era troppo per me e io troppo poco per lui.
Siamo riusciti a trovarci, in qualche modo, riuscendo a completarci l'un l'altro.
Tutto quel dolore che che ha passato in precedenza, è ripagato da tutta questa felicità che stiamo provando ora e posso assicurarvi che non c'è cosa migliore.
Il suo sorriso, la sua risata, le pieghette ai lati degli occhi; sono la cosa per cui mi alzo al mattino.
Svegliarsi e trovare lui al mio fianco, ancora mezzo addormentato e con i capelli tutti arruffati, sempre.
Non credo di aver mai provato cosi tanto per una persona, beh, Calum è l'eccezione a tutto, ed ora con l'arrivo del nostro bambino, tutto quanto sarà ancora più perfetto.
Una cosa è certa: non smetterò mai di amarlo.

Chi l'avrebbe mai detto che se ora tutto questo è reale, è per merito di un pacchetto di Lucky Strike?"



Fine.

Lucky Strike ➳ cth (Wattys2016)Where stories live. Discover now